Il 2016 è stato per Beta un anno estremamente positivo, sia in termini di successi commerciali che sportivi. La Casa di Rignano sull’Arno ha chiuso l’anno con un incremento della produzione rispetto al 2015 pari al 17%, con 17.652 unità prodotte.
ALLEGGERITE
Facendo tesoro dei successi riportati in campo agonistico nel 2016, dove la Casa Toscana ha conquistato il titolo Mondiale costruttori nella classe EnduroGP, ed i titoli Mondiale classe E3 ed Assoluti d’Italia, rispettivamente con gli ufficiali Steve Holcombe ed Alex Salvini, tutta la gamma Enduro RR si presenta per il nuovo anno migliorata nella messa a punto generale e sopratutto “dimagrita” notevolmente rispetto ai modelli della serie precedente, con un risparmio di peso dichiarato di ben 4,7 kg sulle versioni 2T, e di ben 5,3 kg sulle 4T. Vera e propria ciliegina sulla torta, la tanto attesa e finalmente arrivata RR 125 2T, che abbiamo avuto l’opportunità di guidare in anteprima mondiale, visto che la moto sarà disponibile dai concessionari verso fine anno, ad un prezzo indicativo inferiore ad 8.000 euro.
125 MADE IN ITALY ED EURO4
Partendo proprio da quest’ultima, possiamo dire che sicuramente un tassello molto importante nella gamma Enduro RR 2T, visto che va a colmare il “buco” tra le piccole 50 cc e le sorelle maggiori 250cc e 300 cc, per fidelizzare i giovani clienti che troveranno ora nella ottavo di litro la moto che mancava per poi passare alle cilindrate “adulte”. Ma non solo è una delle poche enduro 2T 125 omologate Euro4 e potrà accontentare gli appassionati del genere che sono rimasti “orfani” degli altri marchi”. Si tratta di un progetto completamente nuovo e 100% made in Beta. Il motore si presenta molto compatto negli ingombri, è dotato di pistone bifascia che insieme alla Beta progressive Valve, derivata dalle sorelle maggiori 250 e 300 2T, garantisce un’erogazione più progressiva e lineare della potenza. Completano il quadro tecnico i carter pressofusi in alluminio con coperchi in magnesio, la testa scomponibile, cambio a 6 rapporti e la predisposizione per l’avviamento elettrico (optional), che comunque non è necessario vista l’estrema facilità nella messa in moto data dalla cubatura ridotta.
SNELLA E LEGGERA
In sella la moto si fa apprezzare per la snellezza generale che già da fermo fa intuire le doti di grande agilità e maneggevolezza, prerogative indispensabili delle piccole 125 2T. La posizione di guida è ottima per piloti di tutte le taglie. La RR 125 in movimento è agilissima nello stretto, dote che è emersa immediatamente nella prima parte del percorso su cui abbiamo effettuato il test ricavato in un bosco con passaggi tra gli alberi, ma anche stabile e precisa nei tratti veloci su prato fettucciato. Le sospensioni si fanno apprezzare per l’ottima taratura di base e per l’equilibrio generale nel comportamento dinamico, con grande trazione al posteriore ed una bel feeling sull’avantreno.
EURO4 MA NON LI SENTE
Il motore è già in ottima forma, e veramente adatto alle esigenze dell’enduro. Forse non prontissimo ai bassi, ma stiamo pur sempre parlando di soli 125 cc per di più con omologazione Euro 4, superata la primissima parte di apertura dimostra di avere ottime doti di coppia già ai medi regimi. Richiede un certo “tempismo” nel cambio di marcia, che è più redditizio se avviene poco prima dell’ultima parte di allungo, infatti i suoi punti di forza sono la grandissima omogeneità e fluidità di erogazione, che aiutano a gestire la velocità di percorrenza nella maggior parte delle situazioni. Decisamente un bello step rispetto ai 125 di qualche anno fa.
TUTTE PIU’ MAGRE
Per tornare all’aggiornamento della gamma 2 e 4 tempi 2018, le principali novità riguardano come detto la notevole riduzione di peso su entrambe le categorie. Ciò è stato reso possibile grazie ad un grandissimo lavoro dei tecnici Beta che sono intervenuti su vari aspetti. I principali sono la riprogettazione di tutta la parte anteriore del telaio in acciaio dalla bellissima colorazione rossa, l’abbandono del kick starter su tutti i modelli, che rimane comunque disponibile come accessorio a richiesta, e l’adozione di materiali e componenti più leggeri. La sospensione anteriore Sachs da 48 mm ha nuovi foderi, più leggeri, ed insieme al mono Sachs, è stata tarata per lavorare al meglio in sintonia con il nuovo telaio. Nuovi sono anche il parafango posteriore e la cassa filtro, più rastremata, ed i silenziatori sulle versioni a 4T, anch’essi più compatti negli ingombri, che accentuano la sensazione di snellezza generale anche dal punto di vista visivo. Completano il piacevole impatto estetico le nuove grafiche con livrea bianca su telaio rosso e cerchi Takasago Excel neri.
OTTIMA ERGONOMIA
Alla guida si apprezza l’ottima ergonomia nella triangolazione sella, manubrio pedane. Si assume facilmente una posizione naturale, con tutti i comandi disposti correttamente. In particolare mi è piaciuta la snellezza nella parte centrale tra sella e serbatoio, che permette di stringere bene la moto e rende facilissimi gli spostamenti in senso longitudinale.
Le versioni a 2T confermano la grande agilità di guida nelle stretto, e la sensazione generale di maneggevolezza è ancora più avvertibile grazie ai kg persi sulla bilancia.
La 250 2T, in particolare, si è dimostrata una moto veramente piacevole e redditizia. Il suo punto di forza è l’equilibrio generale, risultato di un ottima messa a punto sia del motore sia della ciclistica. Leggera, agile nel misto, ma anche rassicurante e stabile sul veloce, ha nella linearità dell’erogazione uno dei suoi punti di forza. Se usata senza essere troppo aggressivi col comando del gas, permette una guida estremamente divertente e poco affaticante.
La “sorellona” di 300 cc ha le stesse ottime caratteristiche di maneggevolezza e guidabiltà, ed è una moto che dà il meglio di sé se guidata in maniera fluida, utilizzando le marce alte; basta la 3a per uscire anche dalle curve più lente con un tiro notevole già da bassissimo numero di giri. E’ una moto che deve essere condotta in modo scorrevole, in quanto la notevole potenza a disposizione diventa stancante e difficile da gestire se si sfrutta troppo la manetta e non ci si chiama Steve Holcombe!
4 TEMPI, UNA GAMMA COMPLETA
Sul fronte 4T la gamma Beta è decisamente articolata, pur mancando della quarto di litro come motorizzazione d’accesso. Si va dal 350 fino al 480, passando per le cilindrate intermedie 390 e 430. Tra le novità per il 2018, oltre a quelle già citate riguardo la ciclistica, c’è l’adozione del doppio iniettore su tutte le cilindrate che ottimizza i consumi e rende più semplice la tarature delle mappature più indicate per ogni versione.
350 4T
La 350 4T è una moto decisamente adatta a tutti, molto facile, intuitiva e maneggevole. Ha un motore regolarissimo e sfruttabile anche dai piloti meno esperti ed allenati. Spinge bene e con regolarità a tutti i regimi, senza mai intimorire ed invita anche a spalancare il gas senza troppe esitazioni sul veloce, sfoderando una bella grinta se lo si fa girare alto. Stabile e dalla frenata modulabile e sempre gestibile. La 390 è probabilmente la motorizzazione che più soddisferà gli enduristi già con una certa esperienza, magari a corto di allenamento, o nel passaggio alle grosse cilindrate. Il motore ha la stessa regolarità della sorella minore, con l’aggiunta di un pò di “schiena” in più ai medi regimi. E’ una perfetta sintesi tra la maneggevolezza delle piccole cilindrate e la corposità dei motori più potenti.
430 4T, 480 4T
La RR 430 porta il livello prestazione decisamente su un altro livello. Il motore ha coppia e cavalleria in abbondanza, abbinate ad una ciclistica che nella rinnovata configurazione la rende decisamente più agile e godibile rispetto al passato. Per finire la 480 che è capace di prestazioni davvero per cuori forti se si vuole osare con la manetta. Allo stesso tempo però è una moto che risulta decisamente amichevole e persino poco affaticante se la si lascia correre usando le marce alte e sfruttando l’enorme dose di coppia a disposizione.
Le sospensioni, su tutte le 4T offrono un assetto molto bilanciato. La forcella ha una taratura piacevolmente sostenuta, che trasmette tanta fiducia sul veloce, nelle staccate un pò più aggressive ed in ingresso curva, a scapito forse di un filo di precisione e scorrevolezza sulle minime asperità. Il mono Sachs lavora egregiamente e garantisce sempre un’ottima trazione, almeno nelle condizioni del nostro breve test che si è svolto su terreno asciutto e poco sassoso.
La nuova gamma enduro Beta RR 2108 è già disponibile dai concessionari a prezzi invariati rispetto alle versioni precedenti, nonostante siano state introdotte numerose novità.
Testo: Alessio Barbanti Foto: Marco Campelli e Cristiano Morello