Prova Michelin Power Super Sport

In pista con le nuove Michelin Super Sport. La giusta via di mezzo per chi vuole girare tanto. E forte

Portimao, pista che non scherza come impegno, per pilota e moto. A nostra disposizione una serie di Supersportive di ultima generazione, 600, 636, 675, 1000, tutte equipaggiate con le nuove Michelin Supersport in tre misure differenti 180/55 per le supersport, 190/55 per le 1000 e 200/55 per la Aprilia RSV4 Factory ABS. Secondo la mia solita prassi parto dal basso, dalla MV F3 675, poi la BMW S1000RR e infine la Aprilia RSV4R, tre moto con tre misure differenti per coprire tutto il range di posteriori disponibili in gamma.

Per il primo turno i tecnici Michelin hanno tenuto la pressione a livello standard (il classico 1.9-2.1). La pioggia della notte ha lasciato i suoi ricordi sulla pista che è ancora “mezzo e mezzo” ovvero asciutta nella maggior parte del tracciato ma con insidiosi rigagnoli che l’attraversano in alcune curve. Le Michelin Power Super Sport partono subito bene, sulle moto sono nuove di pacca, nemmeno rodate, eppure offrono subito un buon feeling, mostrano di scaldarsi in fretta (non erano sotto termocoperta) e dimostrano una certa omogeneità tra profilo anteriore e posteriore. Profili che non mi paiono estremi come quelli delle Power Cup ma un po’ più rotondi e “facili” da gestire. Mentre seguiamo l’apripista per i primi due giri capisco che Michelin sembra aver cambiato il modo di progettare le sue gomme. Feeling è la parola che deve essere rimbalzata in testa ai progettisti e ai collaudatori per mesi e ora la Super Sport primeggia proprio in questo. Un paio di giri e le dai subito fiducia, non la devi “imparare” ed è di quelle gomme “plug and play” che non richiedono assetti particolari per rendere al meglio. Insomma la monti e giri, e giri anche forte.

Il grip dell’anteriore è ottimo e la Michelin consente di spingere forte anche in frenata dove si nota la carcassa piuttosto rigida che consente di insistere con i freni in mano fin dentro la curva. Tutto senza esagerare però, la carcassa non è comunque quella di un prodotto racing, qualche minimo movimento si sente ma è davvero roba da poco, ma l’anteriore è una garanzia. La potenza di una media cilindrata, pur ben dotata quanto a cavalli come la F3 non riesce a mettere in difficoltà il grip del pneumatico posteriore, anche quando gonfiato a pressione alta.

Salendo di cilindrata siamo scesi con la pressione. BMW S1000RR e Michelin Power Super Sport con pressione a 1.5 bar a freddo. Il grip aumenta ma anche i cavalli e non di poco, tuttavia non ci sono stati problemi anche in questo caso. La gestione dell’accelerazione rappresenta un problema, anche se ogni tanto (ma raramente) interviene il traction control a mettere una pezza. Piuttosto, nelle ripartenze dal tornantino in salita noto che il posteriore “muove” un po’, non tanto per problemi di grip quanto per la carcassa che per quanto rigida non è comunque una carcassa da pneumatico racing. Probabilmente la pressione ideale in questo caso potrebbe essere qualche decimo di bar superiore agli 1.5 con cui stiamo girando. Ma il poter giocare con le pressioni entro un range così ampio consente sempre di trovare la soluzione giusta. Inoltre stiamo già girando in 1.58 con gomme non specialistiche e non è poco…

Da sempre, quando provo pneumatici lascio per ultima una Aprilia. Perché le Aprilia sono da sempre delle dime perfette per provare gli pneumatici. Con la sua ciclistica rigida e super raffinata la RSV4 è il banco prova perfetto per “sentire” come si comportano le gomme. La BMW in un certo senso “ti anestetizza” è morbida, la RSV4 è corta, rigida, iperreattiva, fa lavorare molto le gomme, con lei scopri buche e avvallamenti che sembravano non esserci. Tuttavia le Power Super Sport reggono il confronto con l’esigente ciclistica italiana. L’anteriore continua a convincere e consente di spingere molto anche in frenata e il posteriore da 200/55 aumenta in modo considerevole il grip, tanto che in accelerazione l’Aprilia tende un po’ ad allargare un po’ la traiettoria e richiede un modo un po’ differente di guidare, più “spigolato”. Ma a questo punto il ritmo era davvero alto, più da pilota che da turnista. Un altro segnale di quanto le Power Super Sport possano reggere anche ritmi di guida molto elevati ma con una durata notevole. Dopo 12 turni il posteriore montato sulla Aprilia era ancora in condizioni eccellenti.

 

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