Polini è nata nella seconda metà degli anni Quaranta costruendo biciclette. L’azienda di Anzano Lombardo si è subito dopo specializzata nell’elaborazione dei motori con le prime Vespa e Lambretta degli anni ‘50. Oggi Polini vanta più di 3200 punti vendita in Italia ed esportazioni in 64 Paesi. L’attività principale è sempre la produzione di parti speciali, a cui si aggiunge la costruzione di mini bike. In occasione della terza prova della Polini Italian Cup 2012 a Castelletto di Branduzzo, Polini ha messo a disposizione dei giornalisti i propri mezzi da trofeo: Piaggio Zip in versione 70 e 94 cc, oltre a uno Yamaha TMax 530.LIVELa livrea degli scooter schierati per l’occasione è quella inconfondibile bianco-azzurra. Esternamente, a parte le vistose marmitte, gli Zip non sembrano aver subito grosse modifiche. I preparatori ci spiegano, però, che la maggior parte dei pezzi originali è stata sostituita, attingendo dallo sconfinato catalogo Polini. Quasi tutti i prodotti della lista, è bene ricordarlo, sono destinati alle competizioni e non possono essere utilizzati su strada.Piaggio ZIPSono due i kit completi di elaborazione per il Piaggio Zip 50 e corrispondono anche alle categorie del trofeo: 70 Evolution e 94 Big Evolution, dove 70 e 94 indicano i centimetri cubici dei motori al termine della trasformazione.Motore – Il cilindro del kit è in alluminio e la canna ha il riporto al nichel-cromo. 47,6/39,3 e 52/44 sono i mm di alesaggio e corsa rispettivamente del 70 e del 94. Il pistone è fuso per gravità in lega leggera ed ha un solo segmento, in ghisa. La testa è fusa per gravità in blocco unico e poi trattata termicamente per indurire il materiale: la resistenza meccanica, ci spiegano i tecnici, può essere così paragonata a quella di una testa ricavata dal pieno; i kit comprendono anche albero motore e biella appositi. Le marmitte hanno espansioni enormi; il collettore è raccordato con un tubo tornito per ottenere l’effetto Venturi e aumentare la portata d’evacuazione dei gas di scarico, favorendo l’allungo fino a 14.000 giri/min. La curva del silenziatore è smontabile. In tal modo si possono inserire ugelli di differenti diametri per aumentare il numero di giri del motore. Entrambi i kit comprendono un carburatore Ø19 di derivazione Dell’Orto. Per aumentare la potenza e migliorare l’erogazione sono state montate anche le nuove accensioni digitali, che è possibile tarare con 4 mappature. Per incrementare il flusso d’aria nel motore vengono poi montati speciali filtri dell’aria. Ancora, il kit comprende trasmissione, puleggia, cinghia, variatore, pompa dell’acqua e molto altro. Tutto ciò, dichiara Polini, per arrivare fino alla ragguardevole potenza di 24 cv per il 70 e 32 per il 94.Ciclistica – Tutti questi cavalli hanno bisogno, ovviamente, di una ciclistica adeguata. Partendo dai freni, nel kit troviamo pinza freno in lega leggera di alluminio ricavata dal pieno e disco freno con profilo Wave realizzato in collaborazione con Braking (dietro resta il freno a tamburo). Vengono poi sostituiti anche il supporto ruota e il perno, svuotato all’interno per essere più leggero. Il pneumatico posteriore è più largo dell’originale: 100/90/10; questa misura può essere utilizzata su strada perché omologata. Per irrigidire il carter motore ed evitare flessioni anomale viene proposto uno speciale forcellone, il TORSEN WD. Fanno parte del kit gli ammortizzatori Paioli completamente regolabili. Il costo dell’elaborazione varia ovviamente in funzione dei prodotti scelti: se si vuole un motore pronto-gara per lo Zip ci si può rivolgere direttamente a Polini, che lo propone a poco più di 3.000 euro. È una cifra piuttosto alta se paragonata al costo di uno Zip 50, ma la tecnologia utilizzata è ai massimi livelli e comunque rispetto agli usuali costi da affrontare per avvicinarsi alla pista la convenienza c’è.Yamaha TMax 530Polini ha portato a Castelletto di Branduzzo anche un TMax 530 sottoposto, parole dei tecnici Polini, a una cura “energetica”, comprendente variatore, kit molle e masse centrifughe abbinate per la frizione. Il variatore originale è stato sostituito con lo Hi-Speed Evolution, regolabile; si possono scegliere i rulli da 18 grammi per la guida turistica o da 16 per quella più sportiva. Le molle sono disponibili in due differenti spinte di carico. Costo complessivo dei pezzi: 194 euro più IVA.Schierata insieme a Zip e TMax c’è anche una bellissima Vespa old style in livrea Polini, di cui i tecnici sono molto gelosi. Per questo non è a disposizione dei giornalisti per la prova.RIDEMi sembra di essere tornato indietro di una ventina d’anni, quando all’uscita da scuola il compagno di turno sfoggiava l’ultima elaborazione del proprio motorino e tutti gli altri imploravano un giro di prova… Mentre attendo il mio turno di pista, mi faccio prendere dalla nostalgia di quei tempi: l’odore d’olio della miscela; il ronzio del 2 tempi, i monoruota. Sento salire la tensione: sono, infatti, alla mia prima esperienza di guida in pista di uno scooter. Non sono di conforto le parole dei simpatici colleghi che, salutandomi il giorno prima, scommettevano su quale parte del corpo mi sarei infortunato. E le quotazioni erano molto basse! Tutto ciò condito dalla pioggia mattutina che ha inumidito l’asfalto.Inizio con lo Zip 94 e scopro subito che dietro il ronzio del motore si celano prestazioni impressionanti. La prima sensazione sul comportamento di questo scooter è che sia molto nervoso: l’interasse è quello di uno scooter, piuttosto corto, anche se in realtà è più lungo di 15 mm rispetto all’originale. Questa caratteristica, insieme ai 32 cv di potenza, conferisce allo Zip 94 una spiccata tendenza all’impennata. Dopo un po’ di giri prendo confidenza col piccolo e scorbutico Piaggio e riesco a limitarne in parte l’esuberanza, caricando la ruota anteriore in uscita di curva. La posizione ottimale in sella non è immediata da trovare: in particolare, non essendoci le pedane, non si sa dove mettere i piedi. Poi, osservando i piloti Polini, trovo lo spazio in cui incastrare il tallone del piede della gamba interna; della gamba esterna ci si può invece dimenticare, come consigliano i piloti stessi. Il telaio di questo Zip è molto rigido e ciò, insieme alle sospensioni che lavorano bene, gli conferisce precisione e direzionalità in ingresso di curva e stabilità durante la percorrenza. Non è soggetto alle torsioni cui siamo abituati sugli scooter “normali”. Il motore sembra in folle per alcuni istanti e poi “attacca” all’improvviso. Tenendo sempre un filo di gas in curva, però, si riesce a fare in modo che la presa non sia troppo brusca. La potenza del motore è sorprendente: in fondo al rettilineo di Castelletto di Branduzzo sembra non aver ancora esaurito la spinta. La frenata è molto efficace, anche se ho trovato il freno posteriore poco modulabile.È la volta del 70. La ciclistica è molto simile a quella del 94 e quindi anche il comportamento in pista. L’attacco del motore mi sembra ancora più brusco rispetto al 94. Tuttavia, vista la potenza inferiore e il fatto che forse ho preso un po’ di confidenza con la posizione di guida, ho un maggior feeling e riesco ad aprire tutto il gas. Mentre comincio a divertirmi, purtroppo ricomincia a piovere e sono costretto a fermarmi. Non ho nemmeno più occasione di provare il TMax. Venendolo girare, però, un’idea me la sono fatta: a velocità che riesce a raggiungere in fondo al rettilineo sembra molto elevata, ma nel misto è molto meno rapido degli Zip.