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Prova Yamaha XSR700

Cuore (e ossatura) sono della MT-07, look e suggestioni sono classiche. La XSR700 è la “neo retrò” di Yamaha capace di soddisfare anche chi ama il classico ma vuole una guida moderna e divertente.

Neo retrò, post heritage, modern classic. Potete chiamarle un po’ come volete ma sono queste le moto che al momento sembrano piacere di più. In questo segmento – reinventato da Triumph anni fa quando decise di rentepretare la Bonneville – ormai si stanno tuffando a pesce un po’ tutti i costruttori, sempre alla ricerca di nuove nicchie da esplorare e nuovi clienti da soddisfare. Così se è vero che la tendenza vuole un ritorno al minimalismo e alla semplicità (anche perché la semplicità non invecchia, un classico resta sempre un classico), ecco che l’offerta in questo segmento va aumentando in modo sostanziale. E infatti a EICMA vedremo ancora parecchi modelli di questo genere.Come abbiamo raccontato nel nostro Duel Honda CB1100 BMW R nineT anche nel segmento delle “classiche” o presunte tali esistono due filoni. Ci sono le classiche “replica” che ricordano in tutto e per tutto le loro antenate (in questo caso il motore raffreddato ad aria è un must) o le classiche moderne (o neo retrò) che utilizzano una base attuale vestita da moto heritage. LIVEFa parte di questo filone (assieme a Ducati Scrambler e BMW R nineT) anche la nuova Yamaha XSR700, moto realizzata seguendo le suggestioni della concept “Faster Son” costruita dal customizer Shinya Kimura. Proprio “Faster Sons” è il nuovo claim lanciato da Yamaha e che esordisce con la XSR700. In pratica dopo aver reso attuali le classiche del marchio (come XJR, V-Max, XV) ora Yamaha pensa alle eredi di questi modelli. I “figli veloci” sono le moto che partendo da una base moderna si ispirano a stilemi classici. Proprio come la XSR700, che presto sarà seguita da altri modelli. Modelli che vogliono soprattutto rappresentare un nuovo modo di andare in moto, fatto sì di soddisfazione di guida ma anche dell’appagamento che può dare una personalizzazione più o meno spinta. Anche per questo Yamaha ha già pronti 40 accessori originali (cover in alluminio ma anche cupolini o borse, scarichi) che possano rendere la XSR un po’ più speciale.YamahaXSR700-013Base di partenza della nuova XSR700 è l’apprezzatissima MT-07, caratterizzata dal motore bicilindrico CP2 da 689 cc (ora però omologato Euro4), con fasatura dell’albero motore a 270° e capace di erogare 75 cavalli a 9.000 giri per una coppia di 68 Nm a 6.500 giri. Una moto vivace, leggera (186 kg in ordine di marcia 4 in più della MT-07) e che per l’occasione indossa i panni della classica, con fari tondi (anteriore e posteriore) e sovrastrutture limitate all’osso, con un ampio sellone e il telaietto posteriore interamente smontabile (stessa idea della R NineT), che offre spunto per numerose customizzazioni che amano la “coda corta”.Non è solo il motore a derivare dalla MT-07, perché telaio sospensioni e freni arrivano dalla naked sportiva, solo che qui il vestito è differente e cambia la posizione di guida. L’ergonomia sulla XSR700 è diversa, il manubrio (in alluminio e a sezione conica) è più largo, i riser sono differente e la sella più alta. Ne consegue una posizione di guida più eretta, rilassata e meno caricata. In una parola meno sportiva.Yamaha ha lavorato molto sul concetto di personalizzazione – è stata lanciata una App per smartphone che consente di personalizzare la moto in modo virtuale – e sui materiali: c’è meno plastica sulla XSR700 rispetto alla MT. Il serbatoio in metallo è in questo caso coperto da due gusci in alluminio che trovano la loro migliore espressione con il trattamento di anodizzazione della moto grigia, che non nasconde l’alluminio come l’altra colorazione disponibile (verde). Tante le parti in alluminio come la piastra che regge il parafango anteriore o le cover del radiatore, lasciato insolitamente del colore naturale e per questo motivo fin troppo “invasivo”. Dettagli curati anche per quel che riguarda la sella, con belle cuciture e il logo XSR stampato nella parte posteriore. Cambia, infine, il terminale dello scarico. Insomma, se “sotto” c’è una MT-07, “sopra” la XSR offre un colpo d’occhio molto diverso, e i materiali differenti giustificano l’aumento di prezzo fino ai 7.590 euro del listino, ABS compreso.RIDEÈ sempre questione di approccio, di come una moto si presenta, di come ti trovi quando sei in sella, e di cosa trasmette. Se la MT-07 offre la percezione di una naked sportiva e ispira un certo tipo di guida, con la XSR700 l’approccio è quello di una moto più tranquilla e meno aggressiva, che ispira una guida più rilassata, comoda. Anche se, come vedremo, la XSR700 non si tira indietro quando si alza il ritmo. La posizione di guida è azzeccata, eretta e altrettanto esposta – se vi piace il vento in faccia qui ne prenderete tanto – e le finiture sono eccellenti, come del resto Yamaha ci ha abituato da tempo. Finiture che si traducono in particolari curati e una attenzione al dettaglio superiore a quello che ci si potrebbe aspettare da una moto che costa meno di 8.000 euro.YamahaXSR700-54Insomma la XSR700 offre un feeling differente, eppure “sotto” c’è una MT-07 né più né meno e, proprio per questo motivo, la nuova bicilindrica di Iwata eredita tutto il buono che della MT-07 già conosciamo. Come l’eccellente bicilindrico CP2, ad esempio, o l’altrettanto valido comparto ciclistico, semplice ma molto funzionale, assecondato da sospensioni che se sulla MT-07 sembravano un po’ morbide, e che qui trovo in perfetta sintonia con la filosofia della moto.Bastano pochi metri per convincersi della bontà del progetto Yamaha: la XSR700 (come la sorellina sportiva, del resto) è facile, bilanciatissima, una bicicletta (pari merito con Ducati Scrambler per il primato di più leggera del segmento), con una gestione del gas perfetta e un motore capace di girare a 2.000 giri in sesta come di allungare a 10.000 giri con la stessa facilità. Un bel “cuore”, questo bicilindrico, ottimo in ogni frangente, quasi esente da vibrazioni (arrivano, leggerissime, oltre quota 7.000 ma sono davvero di entità minima), dotato di carattere e ideale “compagno di giochi”.YamahaXSR700-58Attorno al suo bicilindrico Yamaha ha costruito una ciclistica svelta ma precisa, con sospensioni morbide ed estremamente comode nella prima parte dell’escursione (anche la sella fa la sua parte) ma che, affondando, progressivamente aumentano il sostegno, rendendo la guida intuitiva e divertente. La differente posizione di guida rispetto alla MT comporta una diversa distribuzione dei pesi: la sensazione durante i primi km è che l’avantreno (velocissimo) sia leggermente “scarico”, ma dopo quasi 200 km di curve ininterrotte posso dire che è davvero solo una sensazione perché la moto in realtà offre un ottimo feeling di guida.Il segmento delle “classiche” si sta ormai sfaccettando sempre di più: quello che Yamaha è riuscita a fare con la XSR700 è mescolare al meglio tanti elementi. È una moto leggera, agile, ben dotata di motore e ben frenata. Ci sono classiche altrettanto semplici da guidare, ma non offrono le stesse prestazioni. Ne esistono altre più “importanti” dal punto di vista delle dimensioni e magari più prestanti, ma non offrono la stessa guizzante agilità.Qui c’è tutto ciò che serve, miscelato come in un cocktail ben riuscito, niente di più, niente di meno. La XSR è in grado di appagare il rider con il look, con il “pump” del suo motore a scoppi irregolari – che meriterebbe un sound con più personalità e se volete è disponibile lo scarico Akrapovic – ma lo appaga anche nella guida se quest’ultimo è un motociclista esperto, che da una moto richiede un certo dinamismo o quel qualcosa in più. L’XSR appare anche più “matura” della MT-07, è compatta ma non è una motoretta, ha il manubrio più largo (750 mm in luogo di 661,2), la sella più alta (815 mm) e il serbatoio ridisegnato, tutti elementi che le regalano importanza.YamahaXSR700-51Una volta in sella la XSR  sembra una moto più “grande” di quello che è, non c’è “l’effetto monopattino” che ho trovato su altre moto dello stesso genere e quando si allunga il passo arrivando a velocità elevate la stabilità e la sensazione di appoggio che trasmette è ottima. Come gli pneumatici Pirelli Phantom Sport Comp, che di vintage hanno solo l’aspetto e sì comportano bene anche nel mezzo-e-mezzo che abbiamo trovato in alcuni tratti di strada. Insomma non è solo look: la moto si guida, diverte, come era lecito aspettarsi vista la buona base da cui è nata. Nel misto la XSR700 è un gatto, svelta e volteggiante tra le curve con una efficacia notevole e al prezzo di un impegno psicofisico estremamente limitato. Non serve avere la barba, il ciuffo e la camicia a quadri per guidare la XSR700, che alla fine è una (ottima) moto normale vestita con un look un po’ speciale. Una classica per tutti.

 

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