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Simone Folgori

La Spagna ci ha rubato il primato di nazione col maggior numero di talenti. Ma adesso stiamo reagendo, grazie ad un progetto di rilancio messo in alto dalla nostra Federazione. Simone Folgori, Responsabile del Campionato Italiano Velocità e della Coppia Italia della FMI, ci racconta come nasceranno i campioni di domani nelle nostre dieci domande.

Alex Rins è solo l'ultimo dei talenti spagnoli arrivati nel Motomondiale. Ad Austin ha vinto la gara della Moto3 davanti ad altri due piloti iberici: Maverick Vinales e Luis Salom. Nella Moto2 l'ex iridato della 125 Nico Terol ha dominato la gara, Esteve Rabat è salito in extremis sul secondo gradino del podio, mentre in MotoGP, il nuovo fenomeno Marc Marquez ha piegato Dani Pedrosa per un altro podio tutto spagnolo, con il campione del mondo Jorge Lorenzo terzo. E noi italiani? Dove siamo? Quando torneremo a dominare i podi iridati come facevano Rossi, Biaggi e Capirossi? Cosa sta facendo la Federazione Motociclistica Italiana per farci riconquistare la leadership mondiale? Lo abbiamo chiesto a Simone Folgori, l'uomo che in FMI si occupa di far crescere (in fretta) i campioni di domani. Ecco come ha risposto alle nostre 10 domande.

IL PROGETTO Il progetto del Campionato Italiano PreGP è nato lo scorso anno, perché abbiamo capito che per far crescere i piloti bisogna portarli sui circuiti veri. E per farlo abbiamo trovato questa formula, già sperimentata con successo anche in Spagna, che si è dimostrata il mix giusto sotto il profilo tecnico e sportivo. È un campionato che ci permette di far correre ragazzini a costi abbastanza contenuti, completando quel percorso che nasce dalle Minimoto, passa alla MiniGP (moto con dimensioni a metà tra Minimoto e 125, ndr), poi PreGP (moto grandi come 125/Moto3, ma meno performanti e più semplici da gestire, ndr) per sboccare nel Campionato Italiano Moto3. Il primo anno abbiamo avuto 30 iscritti che quest'anno sono diventati 39. Il nostro obiettivo è quello di portare questi giovanissimi 39 piloti tra un paio di anni nella Moto3 del Tricolore. Adesso il percorso è completo e ben definito: dagli 8 ai 10 anni si corre in Minimoto, dai 10 ai 12 in MiniGP e dai 13 ai 15 in PreGP. Poi ci possono essere deroghe per chi si ritiene sia già pronto a fare il passo in PreGP, per esempio abbiamo fatto correre ragazzi di 12 anni che ci sono stati segnalati dal settore tecnico perché già pronti, oppure ragazzi più grandi che hanno aspettato un anno in più per fare il cambio di categoria. Noi non mettiamo fretta a nessuno, ma aiutiamo chi più se lo merita.

TECNICI FEDERALI L'apporto dei Tecnici Federali è fondamentale per questo progetto. I ragazzini vengono seguiti da quando arrivano in circuito fino alla gara di domenica. Il responsabile è Bonfigli, e abbiamo anche Ezio Gianola, Doriano Romboni e Matteo Baiocco. Ad inizio weekend i piloti hanno due giri di pista obbligatori dietro ad un Tecnico Federale, per ispezionare la pista ed imparare a conoscerla. Li seguono durante i turni in pista, guardiamo il loro comportamento in moto e anche nel paddock. Da quest'anno abbiamo consegnato ad ogni pilota un kit che tra le altre cose comprende anche un banalissimo quaderno, sul quale loro devono scrivere tutto ciò che succede nel weekend di gara. Per raccontare la loro esperienza, cosa succede in pista, come va la moto eccetera, per poi confrontarsi la volta successiva che si tornerà su un circuito già visto. Poi, col tempo, arriveranno a scrivere cose dettagliate, come ad esempio in quella curva sono arrivato lungo per questo motivo, in quell'altra il cambio era corto e così via. Non serve per andare più forte, ma inizia ad insegnare loro un metodo di lavoro. Perché loro corrono in moto per divertirsi, ma anche perché da grandi vogliono fare i piloti. E noi siamo qui per prepararli quando arriverà qualcuno e si accorgerà di loro.

OBIETTIVO Noi abbiamo perso tempo. Siamo i primi ad ammetterlo. Mentre in Spagna, ma anche in altre nazioni si faceva sistema, cioè Federazione, Aziende e Team creavano un sistema nel quale far crescere giovani talenti, formare piloti, che avrebbe poi portato giovamento a tutti, forse noi siamo rimasti fermi sugli allori. Ci siamo crogiolati un po' troppo su Rossi, Biaggi e Capirossi. E abbiamo perso tempo. Adesso sono quattro anni che il progetto giovani è ripartito, sono tre anni che vinciamo tutti i campionati giovanili europei. Ci stiamo arrivando, nel senso che ciò che abbiamo costruito in basso adesso sta arrivando in alto. Ed i primi risultati di questo percorso si chiamano Fenati ed Antonelli. E poi ne arriveranno altri. L'obiettivo è di cambiare ogni due anni quello che è il vertice, cioè i piloti del Team Italia, per mettere in circolazione sempre più giovani talenti italiani. Nel Team Italia i piloti hanno solo il pensiero di correre. Non certo quello economico. Poi se un pilota diventa bravo, allora diventa anche appetibile ad altre squadre. Ed è questo al quale stiamo lavorando. Credo che in due o tre anni si inizieranno a vedere i primi veri frutti. Di sicuro stiamo lavorando tanto. Se lo stiamo facendo anche bene, lo si vedrà tra un po'.

COSTI Quest'anno il Campionato PreGP si svolgerà su sei prove, solo su circuiti grandi, ovvero Misano, Mugello, Vallelunga e Imola. La quinta tappa la facciamo assieme al CIV. E questo fa capire quanto ci teniamo. Il 22 settembre portiamo questi ragazzini al Mugello assieme ai grandi, perché loro devono vedere dove poi andranno a correre. Una stagione nella PreGP costa attorno ai 20-30.000 euro. Ma tutto dipende da come si vuole affrontare il campionato. Ci sono genitori che portano il figlio in pista col carrello e la tenda o team col bilico. Per fortuna c'è ancora questa possibilità di fare le cose in economia. La cosa più importante è che indipendentemente dallo spiegamento di forze ogni pilota ha possibilità di giocarsi la vittoria. Questo è uno sport che costa. Ma se un pilota merita davvero noi lo seguiamo con una borsa di studio. Il progetto si chiama Talenti Azzurri. Un progetto che si basa su un sistema di merito sportivo in base a ciò che ci dicono anche i tecnici federali. Perché non è solo chi vince che si merita la borsa di studio. C'è anche chi ha un grande talento ma per sfortuna o mancanza di mezzi non è riuscito a dimostrarlo in pista.

2 O 4 TEMPI I'Italiano PreGP è due e quattro tempi. Sono due campionati diversi in una stessa classe. Siccome il parco moto a due tempi è ancora ampio e permette di correre a costi più contenuti, abbiamo ritenuto giusto mantenerlo in vita. Abbiamo tante Honda 125 GP, Metrakit ed RMU, che sono moto interessanti con meccanica semplice. Le prestazioni sono identiche alle quattro tempi (in pista Moriwaki con motore Honda CRF250 ed RMU con motore TM 250, ndr), quindi non ci sono griglie separate, ma c'è un bel mix di moto. Abbiamo anche pensato di unirle e fare un campione solo, ma alla fine è più semplice avere due categorie, così tutti sono più sereni e non dicono che una moto è avvantaggiata rispetto ad un altra e così via. I regolamenti sono precisi e non ci possono essere errori di interpretazione o favoritismi nei confronti di una classe o l'altra. Per questo motivo ci sono due classifiche separate.

I LIMITI Nella PreGP possono correre moto a due e quattro tempi, con una potenza massima di 35 cavalli alla ruota. Non uno di più. Infatti durante il weekend e a fine gara verifichiamo sempre le prestazioni dei motori. Le moto a due tempi hanno un peso minimo di 80 kg e quattro tempi di 85 kg. Il campionato è monogomma Bridgestone e abbiamo una centralina unica. Tutto semplice e chiaro direi. Ma credo che la formula sia ancora da affinare. Potremmo arrivare ad avere un numero limitato di motori, per ridurre ulteriormente i costi, però 39 iscritti in questo periodo credo che sia un risultato notevole.

POSSIBILITÀ DI GIOCARE Con limiti così semplici e ben definiti, se un costruttore o anche un artigiano vuole cimentarsi in questa categoria può farlo senza problemi. Anzi, è assolutamente ben voluto. Se ha la possibilità può farlo e venire a sperimentare nella PreGP. Basta che rimanga all'interno di quei limiti.

GIÀ PRONTI Veder guidare questi ragazzini è uno spettacolo. Vanno forte e sanno stare in pista. Nonostante la loro giovane età sono determinati, non hanno indecisioni e sanno gestire l'agonismo in gara. Ma quando li vedi senza tuta e casco ti rendi conto di quanto sono piccoli. Sono sorprendenti. E i primi che quest'anno sanno sono arrivati nel Tricolore Moto3 (come Stefano Manzi ed il campione 2012 4T Fabio Di Giannantonio, ndr), sono andati subito forte”. Quest'anno i ragazzini da tenere d'occhio sono il campione 2012 della 2T Niccolò Bulega, passato alla 4T, Axel Bassani e Fabio Spiranelli nella quattro tempi, mentre nella due tempi ci sono Tony Arbolino, Paolo Grassia e Michael Canducci. Nella PreGP, da quest'anno, c'è anche il team di Paolo Simoncelli, papà di Marco, che schiera due giovanissimi: Mattia Casadei e Kevin Sabatucci.

CAMPIONATO EUROPEO Al momento non esiste un Campionato Europeo PreGP. Credo che potrebbe avere un grande successo, ma a dire il vero noi siamo quasi gli unici ad avere questo tipo di formula. Per esempio, in Spagna, ha preso molto più piede la classe 80. Credo che il Campionato Europeo abbia un enorme potenziale, ma che al momento non sia ancora stato espresso dalla UEM. Basta vedere che sono due anni che va in concomitanza con la gara della Superbike e che si corre sempre su un circuito tecnicamente e come struttura non all'altezza di una gara europea (Albacete, ndr). Ci dovremo andare per altri quattro anni. Noi lo scorso anno abbiamo fatto richiesta di avere almeno un'alternanza con altre piste, per portarlo in giro all'Europa. Ma si tornerà ancora ad Albacete. Ma è una formula che potrebbe almeno essere ridiscussa.

STAGE Far girare i minorenni in pista è un problema grande. Perché ci sono problemi di responsabilità assicurativa, quindi non è così facile. Purtroppo la normativa italiana, nel bene o nel male, è molto attenta e restrittiva, mentre in altre nazioni non ci sono altrettanti paletti, ma questo non vuol dire che sia un bene. Quindi far girare i ragazzi è un problema, ma per crescere devono girare. Noi ci stiamo lavorando. In collaborazione con i Moto Club organizziamo giornate dedicate ai minorenni. Ne faremo una anche a Vallelunga, il giovedì prima del CIV (il 23 maggio, ndr). Inoltre già lo scorso anno abbiamo organizzato degli stage collegiali in pista gestiti dal settore tecnico per permettere ai giovanissimi di provare per la prima volta una moto vera con le marce. Sono stage nei quali facciamo provare la pista ai piloti che vediamo essere i giovani più promettenti e che crediamo che l'anno successivo possano passare in MiniGP o in PreGP. Li mettiamo in sella e vediamo come reagiscono. Perché a Romboni o a Gianola non la racconti.

 

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