Il titolo può sembrare scontato, e d’altronde le parole “elettrico” e “silenzio” vengono accostate di continuo. In questo caso però non è stato scritto con riferimento all’assenza di rumore sulle moto elettriche; andrebbe piuttosto inteso come un invito a ragionare sul futuro della mobilità a due ruote che, volente o nolente, sarà (quasi) sicuramente alimentato a batteria.
Ho scritto queste righe per contestualizzare ciò che dirò nei prossimi paragrafi riguardo alla nuova Zero DSRX. Forse è troppo presto per pensare di convertire il parco moto italiano (e mondiale) da benzina in elettrico, ma è altrettanto sicuro che le moto con la spina siano sempre più evolute, mature e piacevoli da guidare. Essendo cresciuto respirando miscela prima e benzina poi, viene difficile anche a me accettare che tra qualche anno potremmo non sentire più nessun limitatore, nessun rumore di aspirazione e tanto meno i “botti” che solo i quickshifter di ultima generazione riescono a regalarci. Il mondo, e soprattutto le leggi (giuste o sbagliate che siano) cambiano, e se non vogliamo dire addio alla soddisfazione che solo una moto sa regalare, dovremo probabilmente adattarci. Potrebbe non essere tragico come sembra, basta mettere da parte alcuni pregiudizi.
Come è fatta la Zero DSRX
Veniamo ora alla protagonista della prova che, vorrei rimarcarlo ancora una volta, non è valutata da un ecologista incallito, ma semplicemente descritta per come va. La Zero DSRX è la prima adventure del marchio californiano e, grazie a una batteria da 17,3 kWh (quella di serie è da 15 kWh), promette circa 290 km di autonomia. Per effettuare una carica completa utilizzando la rete da 220V sono necessarie due ore, che diventano un’ora se si opta per la carica rapida, grazie alla capacità di assorbimento che passa da 6,6 kW a 12 kW.
La potenza è di 100 CV, mentre la coppia, che da buona elettrica è disponibile istantaneamente, è di 225 Nm. La ciclistica è caratterizzata da un telaio a traliccio in acciaio, freni J.Juan e sospensioni completamente regolabili firmate Showa, che garantiscono un’escursione di 195 mm. Le ruote in lega, da 19″ davanti e 17″ dietro, calzano Pirelli Scorpion Trail 2, che misurano rispettivamente 120/70 e 170/60. Come optional sono disponibili anche le ruote a raggi gommate Pirelli Scorpion Rally STR. Le selle sono tre: bassa (808 mm da terra), standard (828 mm) e alta (848 mm).
La caratteristica più interessante? Il peso, che in genere è il tallone d’Achille delle elettriche. In Zero hanno lavorato molto per limare i chilogrammi di troppo, riuscendo a fermare l’ago della bilancia a quota 247 kg. Giusto un paio di chilogrammi in meno di una BMW R 1250 GS per chi volesse fare un paragone. E fidatevi che per una moto con queste caratteristiche non è affatto male.
Garanzia elettronica
La Zero DSRX è dotata di un bouquet elettronico di prim’ordine, interamente firmato Bosch, che lavora sulla piattaforma proprietaria Cypher 3+. La piattaforma inerziale a sei assi sovraintende tutti i controlli disponibili, permettendo la presenza del Cornering ABS e del controllo della stabilità. Le mappature disponibili sono cinque: Eco, Rain, Standard, Sport e Canyon, che differiscono tra loro per potenza erogabile e intensità della frenata rigenerativa. Dal display TFT da 5″ è possibile settare l’intervento del controllo di trazione e disattivare l’ABS posteriore. Per personalizzare le mappature in ogni dettaglio è invece necessario scaricare l’applicazione dedicata, ovviamente gratuita visto il prezzo di partenza di 27.220 euro.
Non mancano all’appello il cruise control, regolabile sono con la manopola del gas, la connettività con lo smartphone che attiva anche la navigazione turn by turn, le manopole riscaldabili e i fari full LED.