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Prova Moto Morini X-Cape, la “19” che ama il tassello

Poca spesa tanta resa, la Moto Morini X-Cape sorprende per attenzione al dettaglio e qualità ciclistiche. Nonostante il 19" l'anima è da vera off roader, se solo il motore fosse un po' più pimpante...

Moto Morini X-Cape come va su strada

Per capire la filosofia che sta dietro alla Moto Morini X-Cape occorre partire da dove io ho terminato la prova, ovvero dal fuori strada. Non appena si sale in sella e si fanno le prime curve ci si rende subito conto del fatto che, nonostante la presenza della ruota anteriore da 19″ anziché da 21″, l’anima di questa moto è da vera adventuring. La moto Morini X-Cape fa capire che è una moto capace di darvi soddisfazione anche quando metterete le ruote ben oltre la classica strada bianca che porta all’agriturismo. Intuizione “furba” da parte dei ragazzi di Moto Morini, quella di posizionare la moto molto più verso l’off road rispetto alle concorrenti. In questo modo hanno colpito due bersagli: differenziarsi dalla concorrenza, e “nascondere” un po’ con l’assetto morbido un motore non così entusiasmante dal punto di vista delle prestazioni pure. La moto che ci è stata consegnata ha un assetto piuttosto seduto, con un avantreno leggerino su asfalto, ma parecchio efficiente quando il nero bitume lascia spazio a ghiaia e fango. Situazione comunque ribaltabile con poco, forcella e ammortizzatore sono entrambi regolabili e se vi piace una moto più rigida e con un anteriore più “stradale” dateci dentro con il cacciavite. Certo, magari poi però non montate le Scorpion Rally STR...

Ergonomia e comfort

Per raccontarvi come va su strada la Moto Morini X-Cape abbiamo pensato di partire dall’ergonomia. La triangolazione sella-pedane- manubrio, per me che sono alto 171 cm, è decisamente azzeccata, anche se ho trovato il manubrio un po’ in avanti, una caratteristica che funge da prova del nove nel confermare l’anima off-road della moto. Se avete intenzione di usare la X-Cape solo su asfalto e non avete le braccia particolarmente lunghe, non disperate: sulla piastra di sterzo sono presenti due buchi filettati aggiuntivi che permettono di arretrare la posizione dei riser manubrio, che a loro volta possono essere ruotati di 180° per avvicinare o allontanare ulteriormente il manubrio.

Moto Morini X-Cape 650

Chi ama passare parecchie ore in sella apprezzerà il comfort. In primis spicca la quasi totale assenza di vibrazioni, che sono leggermente presenti nella zona delle pedane verso i 5.000 giri. La protezione dall’aria è buona e ,soprattutto quando il cupolino si trova in posizione rialzata, il casco è ben protetto. Purtroppo braccia e spalle restano esposte, ma avendo un plexiglas così rastremato non si poteva chiedere una protezione maggiore. Lascio per ultima una considerazione sulle pedane che interessa sia il comfort, sia l’ergonomia. Le pedane del passeggero sono integrate con quelle del pilota, una caratteristica che costringe i talloni di chi guida a una posizione un po’ innaturale, con le punte dei piedi strette e i talloni larghi appoggiati al supporto, dove peraltro le vibrazioni sono più presenti. Si tratta di un aspetto che inizialmente può destabilizzare l’ottimo equilibrio che questa X-Cape è in grado di offrire, ma che una volta fatta l’abitudine passa in secondo piano.

Motore

Se è vero che da un lato il bicilindrico in linea della Moto Morini X-Cape non è uno sveltone ha un altro lato della medaglia in una estrema fluidità di marcia. Vero, non ci farete le gare semaforo-semaforo ma il Twin spicca per una erogazione molto lineare, senza buchi e con un on/off praticamente inesistente. I rapporti sono ben spaziati fra loro, il comando è un po’ duro da azionare, ma va specificato che la moto ci è stata consegnata con all’attivo 40 km. Al termine del nostro test, dopo circa 600 km, la situazione è migliorata nettamente. Dedichiamo due righe anche a frizione e mappature. La prima non brilla per velocità di risposta in rilascio, anche se va sottolineato che il comando è abbastanza morbido e non mette mai in difficoltà. Le mappature invece non sembrano essere così differenti tra loro, d’altronde mancando il comando del gas ride by wire non ci si può aspettare niente di troppo raffinato.

Ciclistica

A dispetto del segmento di appartenenza e del prezzo che fanno rientrare la Moto Morini X-Cape nella cerchia delle moto economiche, la ciclistica si è dimostrata di assoluto rilievo. Lo fa grazie a un ottimo bilanciamento dinamico che riesce a nascondere un peso (213 kg a secco che diventano quasi 230 in ordine di marcia) non certo da “rally replica”, indicatore principale delle moto con un listino competitivo (fare molto leggere del resto costa un sacco di soldi). Alla fine la Moto Morini X-Cape piace perché sul patto della bilancia butta sospensioni che lavorano complessivamente bene con una forcella (Marzocchi da ben 50 mm di diametro) che ha un diametro superiore a molte delle forcelle che equipaggiano le possibili concorrenti della X-Cape.

Moto Morini X-Cape 650
Sella azzeccata per schiumato e conformazione e protezione aerodinamica di buon livello rendono la X-Cape adatta anche a viaggiare

Facile mitigare l’eccessivo affondamento in frenata intervenendo sulle regolazioni. Un po’ meno facile, probabilmente migliorare la difficoltà nel partire alle alte velocità o sulle sconnessioni in rapida sequenza. Un po’ la stessa cosa avviene per il monoammortizzatore, molto valido nel lavorare alle basse velocità un po’ meno efficiente quando c’è da assorbire le buche più secche, del resto la mancanza del leveraggio (ormai purtroppo comune su molte moto anche più costose). Lascio per ultimo l’impianto frenante che si è dimostrato particolarmente efficace. Il freno anteriore, pur avendo il comando leggermente spugnoso, offre una buona potenza e anche una discreta modulabilità. Di contro il freno posteriore non è molto modulabile e quando viene ingaggiato in maniera un po’ più energica tende a far entrare facilmente l’ABS.

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