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Prova Suzuki V-Strom 800DE, un nuovo inizio

A distanza di pochi mesi dalla presentazione siamo salitati in sella a quella che possiamo tranquillamente definire la più grande novità di Suzuki degli ultimi anni. Curiosi di scoprire come è andata?

RIDE

Suzuki V-Strom 800DE, come va su strada?

La prima sensazione che si avverte una volta fatte le prime curve è quella di non essere su una Suzuki. Mi rendo conto che ciò che ho appena scritto possa sembrare la classica “sparata”, ma la differenza con gli altri modelli di Casa, al netto delle varie tipologie di moto e scelte tecniche, è veramente abissale, perché bastano pochi metri per rendersi conto di come la nuova arrivata sia un progetto estremamente “fresco” quanto a dinamica di guida.

Suzuki V-Strom 800DE

Su tutto spicca l’avantreno: il 21″ della V-Strom 800DE si comporta esattamente come tutti i 21″ di nuova concezione, cioè è svelto a scendere in piega, offre una stabilità eccellente e regala tanta sicurezza in qualsiasi fase di guida. Il resto della ciclistica non fa altro che seguire la stessa filosofia. I freni, in particolare davanti, sono potenti ma comunque molto modulabili, mentre le sospensioni sono il giusto compromesso tra comfort e sostegno, anche se il trasferimento di carico, soprattutto nelle frenate più profonde, è abbastanza importante. Una conseguenza praticamente inevitabile quando si hanno 220 mm di escursione.

Suzuki V-Strom 800DE

Capitolo motore: il bicilindrico parallelo da 776 cc non regala certo il carattere e il sound di un V2, su questo non ci piove, ma l’erogazione fluidissima e le prestazioni che il due in linea giapponese mette sul piatto offrono tutto quello che serve per divertirsi nella guida più sportiva. La mappatura per eccellenza è senza dubbio quella di mezzo, la B, che mitiga l’effetto on/off della mappa A alle velocità più basse, ma che tira comunque fuori la giusta dose di coppia e potenza quando si gira la manopola del gas. Menzione d’onore per il controllo di trazione, che funziona veramente bene, e per il quickshifter che, pur non essendo “burroso” come quello delle V-Strom 1050 e GSX-S, è un riferimento per il segmento.

Comfort e protezione aerodinamica

Tema vibrazioni: niente da segnalare per la sella, che peraltro si presenta molto comoda e abitabile; una volta superati i 4.500 giri invece il manubrio, come la pedana di sinistra, rimanda qualche vibrazione, e la pedana di destra, quella dove passa lo scarico, vibra anche di più. Per quanto riguarda la protezione aerodinamica va detto che il cupolino di serie non protegge granché, infatti casco e spalle rimangono completamente esposti. Per chi volesse però è disponibile come optional una versione più protettiva.

Suzuki V-Strom 800DE

Suzuki V-Strom 800DE, come va in fuoristrada?

Bello l’asfalto eh, ma quando si compra una moto con il 21″ assaggiare la terra almeno per una volta è obbligatorio. Prima di aprire il capitolo dinamica di guida concentriamoci sull’ergonomia. Quando ci si alza in piedi sulle pedane i fianchi rastremati e il manubrio bello largo, oltre che abbastanza alto per essere di serie, ti fanno sentire a tuo agio; in questo senso, tutto è al posto giusto, leve comprese.

Suzuki V-Strom 800DE

La storia cambia leggermente quando si guardano i particolari più “piccoli” come i gommini delle pedane, che non possono essere rimossi senza svitare i bulloni nella parte inferiore. La leva del cambio in posizione standard è bassissima e prima di partire va necessariamente alzata con due chiavi del 10. E poi c’è il pedale del freno, che purtroppo non offre la “regolazione rapida” per la guida in offroad.

Un progetto sano

Grazie all’ergonomia azzeccata spostarsi in sella è semplicissimo e nonostante le stradalissime Dunlop Trailmax Mixtour di primo equipaggiamento la moto è abbastanza svelta nei cambi di direzione e sembra essere più leggera di quanto i 230 kg in ordine di marcia facciano pensare. Le sospensioni assorbono bene le asperità, anche se una taratura leggermente più sostenuta non avrebbe guastato, soprattutto nei tratti più veloci.

Suzuki V-Strom 800DE

Per quanto riguarda il motore mi sento di dare un giudizio molto positivo per un utilizzo a 360 gradi. La seconda è leggermente lunga e, ai regimi più bassi, la coppia disponibile non è moltissima, due caratteristiche che regalano un’erogazione molto fluida, perfetta per chi vuole godersi il panorama e per i neofiti, un po’ meno per chi cerca la prestazione pura. La frizione, che su strada si dimostra eccellente, in off-road pecca di modulabilità in rilascio, infatti mi è capitato più di una volta che la moto si spegnesse al momento della classica ripartenza.

Suzuki V-Strom 800DE

Consumi e conclusioni

Al termine della nostra prova il display TFT segnava una media di 20 km/l che, considerando i ritmi abbastanza allegri che abbiamo tenuto in fuoristrada, è estremamente positiva. Ovviamente non mancheremo di verificare la veridicità di questo dato in uno dei nostri 1000 km con. Per concludere, che moto è questa Suzuki V-Strom 800DE? La perfetta via di mezzo: divertente, comoda e sportiva quel tanto che basta su strada e abbastanza facile in off-road. Arrivati a questo punto non resta che scoprire come se la caverà in una sfida con le rivali più accreditate!

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