RIDE
88% uomini, con le donne in crescita. Età media 45-55, budget alto e buona scolarizzazione. Usano la GTS anche per i weekend e addirittura per le vacanze estive. Il primo motivo di acquisto è l’esclusività, l’estetica. Questo è il profilo degli acquirenti della GTS, una Vespa indubbiamente di qualità, con una storia che la rende tra le più ambite, oggetto persino di collezionismo.
Giro turistico per Roma e poi lago di Bracciano
La prova è partita da Roma, con un tour decisamente classico: Gianicolo, via della Conciliazione, piazza Venezia, Colosseo, per poi risalire da viale di Trastevere e guadagnare la periferia dalla caotica via di Boccea. La destinazione finale è il lago di Bracciano, raggiunto con un percorso che diventa vario e a tratti persino divertente. Il fondo stradale è di tutti i tipi: dall’immancabile “sampietrino” della città agli asfalti rattoppati delle ultime propaggini di Roma, fino ad arrivare a qualche raro tratto appena sistemato. Le condizioni per un primo contatto decisamente intenso e realistico ci sono tutte. Ed è proprio in città, tra avvallamenti e tombini, che emerge la principale qualità della nuova GTS, ossia la sospensione anteriore. Funziona, e funziona molto bene. Il passo avanti rispetto al modello precedente è sostanziale e si riflette innanzitutto sul comfort, che cresce in modo significativo, e poi su stabilità e precisione di guida. Davanti, finalmente, la sensazione è di pieno controllo, anche quando le sconnessioni della strada fanno temere il peggio. Rigorosa nella direzionalità, la nuova sospensione anteriore non soffre nemmeno negli avvallamenti più profondi, grazie a un’azione controllata e coerente in tutte le situazioni. Solo sulle sequenze di buche tende leggermente a scomporsi, come del resto fa la forcella tradizionale della maggior parte degli scooter in commercio. Dietro gli ammortizzatori regolabili nel precarico su quattro posizioni fanno il loro dovere, attutendo la maggior parte delle sconnessioni.
In sella si sta comodi
E il motore? La prova si è concentrata sulla versione 300, tra SuperSport e GTS classica: il monocilindrico Piaggio spinge con apprezzabile vigore e permette di spostarsi con velocità medie interessanti, specialmente fuori città, dove i 90 km/h sembrano essere il passo giusto per ottenere il massimo comfort, tra resistenza dell’aria e caratteristiche del veicolo. Il classico spunto al semaforo è gratificante e permette di lasciarsi facilmente alle spalle le auto, mentre in ripresa la Vespa GTS è leggermente meno brillante. Capitolo freni: le modifiche rispetto al modello precedente a detta del reparto R&D Piaggio sono state significative. Nell’uso la frenata è efficace e offre decelerazioni adeguate alle prestazioni della Vespa GTS: restano ben poco ergonomiche le leve al manubrio, che scontano una seconda parte di corsa poco fluida. A proposito di ergonomia vale la pena citare i nuovi blocchetti elettrici, rivestiti da una capsula in plastica cromata che non fa gridare al miracolo. Il punto, però, è che i deviatori, ad esempio quelli per gli indicatori di direzione e per gli abbaglianti, sono abbastanza lontani dalle manopole – nuove anche quelle, e ben fatte – e così richiedono, almeno per i primi chilometri, di andare a cercare il comando. Quello dei comandi è l’unico aspetto relativo all’ergonomia che mi abbia lasciato perplesso. Funzionale, invece, la modifica della sella nella zona anteriore, per facilitare l’appoggio dei piedi a terra, e corretta la larghezza del manubrio, aumentata di ben 20 mm per lato. Il commutatore, che sostituisce la chiave di contatto, richiede qualche secondo per capirne il funzionamento ma poi diventa una piacevole consuetudine: chiave in tasca e via, senza problemi.
Un classico che si evolve nella giusta direzione
La nuova Vespa GTS nel complesso riconferma molti dei suoi punti di forza, a partire dalla qualità costruttiva e dalla finiture. Fa un bel salto in avanti per quanto riguarda il comfort, grazie soprattutto all’efficacia della nuova sospensione anteriore, davvero ben riuscita. La strumentazione con l’inedito display LCD da 3″, affiancato al tachimetro analogico, offre tante informazioni ed è in perfetto stile Vespa. L’avrei vista bene anche sulla versione SuperTech, che monta sì un display TFT a colori teoricamente più pregiato, ma sconta la forma rettangolare e le dimensioni relativamente ridotte, soprattutto di questi tempi, dove molti hanno in tasca smartphone giganteschi.
Nota di merito per il motore 300 hpe, che fa tutto bene e trasmette pochissime vibrazioni. Rimandiamo alla prossima occasione la prova dell’app Vespa Mia e una verifica dei consumi dichiarati. Non resta che scegliere il colore in una gamma davvero completa, con tonalità in grado di soddisfare i gusti di tutti. Il prezzo? Da Vespa GTS, quindi decisamente più alto della concorrenza. Ma questo secondo Piaggio non è un problema, e l’andamento delle vendite lo conferma.