Dopo aver passato alcuni anni molto effervescenti e altri di riflessione, a Hinckley sembrano essersi risvegliati definitivamente. Hanno rifatto le Tiger 800, rifatto la Speed Triple 1050. Hanno preso il progetto delle modern-classics (di cui con la Bonneville sono stati precursori) e lo hanno ribaltato completamente creando una famiglia di moto davvero ben riuscita (non ultima la Bobber che abbiamo provato da poco).
Ma Triumph che alle classiche deve sicuramente molto del suo successo non si è dimenticata che è la gamma delle naked tre cilindri ad aver costruito molta della fama che circonda il suo marchio. Moto “ignoranti”, con motori capaci di emozionare anche solo per il sound e spesso, come nel caso della Street Triple, capaci di offrire un mix unico di potenza, guidabilità, leggerezza.
Non ho mai nascosto di avere un debole per questa moto (come in generale ho un debole per tutte le moto che si guidano bene). Nata nel 2007, la Street Triple ha cambiato realmente le carte in tavola nel segmento delle nude di media cilindrata che allora gravitavano attorno alla cilindrata 600. Le aveva cambiate perché era una vera Streetfighter il cui telaio derivava direttamente dalla supersportiva Daytona, cosa che in quel segmento era inusuale. Per questo mi dispiaceva molto che nonostante le molte evoluzioni (2009,2013,2015) Triumph, avesse segnato un po’ il passo restando ferma ai 675 cc senza crescere ai più “moderni” 800 cc.
Eccomi accontentato: la Street Triple inverte le cifre: non è più 675 ma 765, un gioco di numeri portatore di un ovvio incremento prestazionale, ma anche di un aggiornamento generale del modello. Non sono semplici evoluzioni, possiamo parlare di un progetto nuovo, al punto che, nonostante l’aumento di cilindrata e l’arrivo della famigerata Euro4, le nuove Street Triple possono vantarsi di essere più leggere delle già leggere edizioni precedenti dichiarando solo 166 kg a secco (due in meno di prima, la più leggera del segmento). Insomma, conoscendo come si guida la Street attuale, se l’equazione più cavalli e meno peso dovesse essere verificata c’è da farsi venire il prurito alle mani. Se sul design, in linea con la filosofia Triumph, ad Hinckley sono stati piuttosto conservativi (ma i nuovi gruppi ottici sono a LED, e tutto appare più moderno e molto più slanciato) nella tecnica invece le evoluzioni sono importanti, anzi possiamo parlare di progetto nuovo.
Tre erano e tre restano le Street Triple caratterizzate da tre sigle “S”, “R” e “RS”, tutte partono dalla stessa base che vede il nuovo motore tre cilindri cambiare in alesaggio e corsa, albero motore, bielle, pistoni, airbox e scarico, adottare il ride by wire multimappa e il controllo di trazione. Assieme al motore la nuova ciclistica (inediti telaio e forcellone ad ala di gabbiano più rigido) è attrice protagonista, ma entrambi sono settati specificamente per i modelli che vanno ad equipaggiare e sono affiancati man mano che si cresce di livello da partner differenti.Vediamoli in dettaglio.
Triumph Street Triple S (8.900 euro F.C.) – Aprile 2017
È la versione d’accesso, il motore tre cilindri da 765 cc ha un incremento di potenza del 6,6% rispetto al passato e ora è annunciato per 113 cv a 11.250 giri, la coppia sale del 7,3% nel suo picco massimo ora di 73 Nm a 9.100 giri. Il cambio è nuovo (comune alle altre versioni) prima e seconda marcia sono più corte per migliorare l’accelerazione. L’acceleratore, ovviamente elettronico, offre due modalità di guida Road e Rain, ciascuna integrante un differente livello del controllo di trazione. Optional il quickshifter. Telaio e forcellone sono abbinati a sospensioni Showa, la forcella con steli da 41 mm con regolazioni separate e il monoammortizzatore con precarico regolabile e serbatoio piggy back. Pinze Nissin per l’impianto frenante anteriore e Brembo per quello posteriore. La Street Triple S è anche quella con le quote ciclistiche più tranquille. Restando ferma la quota dell’interasse (1410 mm come l’edizione precedente) avancorsa e inclinazione cannotto sono dedicati a lei con 104,3 mm e 24,8°. L’altezza sella è di 810 mm, misure leggermente più “aperte” rispetto al passato, probabilmente dovute anche al fatto che la ciclistica della nuova Street si trova a gestire prestazioni maggiori. Di serie arriva con pneumatici Pirelli Diablo Rosso Corsa. Disponibile anche per patente A2 con motore portato a 660 cc.
Triumph Street Triple R (prezzo non ancora definito) – Maggio 2017
Più potenza per il tre cilindri da 765 cc che utilizza un albero motore realizzato appositamente, i cavalli diventano 118 a 12.000 giri la coppia sale a 77 Nm a 9.400 giri. La dotazione di serie aggiunge due mappature tutte a piena potenza ma con differenti risposte al gas: Rain, Road, Sport e Rider, quest’ultima personalizzabile dal pilota tramite i nuovi blocchetti al manubrio con un joystick “a 5 vie”, consente di modificare anche il livello di traction control scegliendolo tra quelli preimpostati delle altre mappature. Al nuovo cambio si affianca una frizione assistita con dispositivo antisaltellamento, e cambia lo scarico che ha un aspetto più sportivo. Anche l’ABS dispone di due mappature Road e Track selezionabili sempre attraverso la mappatura Rider. Si evolve la ciclistica, la forcella Showa è una BPF (Big Piston Fork) interamente regolabile e si evolvono i freni con un impianto full Brembo con pinza M4.32 monoblocco. Le quote ciclistiche si fanno un po’ più radicali, con inclinazione cannotto di 23,9° e avancorsa di 100 mm. Pneumatici Pirelli Diablo Rosso Corsa. E’ disponibile anche in versione “abbassata” (sella più bassa di 30 mm grazie a sospensioni e sella dedicata) per agevolare ulteriormente l’appoggio a terra.
Triumph Street Triple RS (prezzo non ancora definito) – Marzo 2017
È la versione più spinta delle Street Triple. Per lei il motore 765 cresce ulteriormente di potenza e tocca quota 123 cv a 11.700 giri con una coppia di 77 Nm a 10.800 giri. Le modalità di guida (o mappature se preferite) diventano cinque (Rain, Road, Sport, Rider e Track con settaggi specifici di TC e ABS), la strumentazione TFT (regolabile nell’inclinazione per poter essere letta correttamente in ogni condizione) con schermo da 5 pollici, comune a Street Triple R (la S ha una strumentazione classica con contagiri e pannello LCD) offre tre schermate aggiuntive, una con cronometro per i tempi sul giro. Il quickshifter è in questo caso, di serie. Ulteriore step per sospensioni e freni: alla forcella Showa BPF da 41 mm si affianca l’ammortizzatore Ohlins STX40 mentre le pinze dell’impianto freni anteriore sono Brembo M50. Le quote ciclistiche sono le medesime della Street Triple R così come l’altezza sella che arriva a 825 mm. E’ anche la più rifinita di tutte con colori dedicati e decal sotto trasparente. Pneumatici Pirelli Diablo Supercorsa SP.