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Trofeo KTM Enduro 3° tappa

A volte ritornano. A distanza di un anno lo squadrone dei piloti Orange, fa ritorno all’Isola d’Elba per la terza tappa del Trofeo Enduro 2017, a seguito del grande successo riscosso proprio un anno fa. Nella meravigliosa cornice dell’Isola toscana, gli oltre 200 piloti al via si sono sfidati su un tracciato senza grosse novità, che ha ripercorso in gran parte quello dello scorso anno. La base di partenza è il bellissimo paddock organizzato sul molo di Portoferraio da cui, per forza di cose, è  necessario un tratto di trasferimento asfaltato piuttosto lungo, prima di arrivare al percorso fuoristrada.Il paddock arancione è sempre un ambiente molto genuino ed amichevole, quasi da non sembrare un contesto agonistico. Complice la splendida cornice che ci ospita, la festa inizia già il sabato con il consueto briefing pre-gara tenuto dallo staff di KTM Italia con l’intrattenitore Roberto Rossi che questa volta si è inventato una sfida “uovo contro uovo”! Si gioca a coppie, e chi riuscirà a rompere con un uovo il guscio di quello dell’avversario, si porterà a casa alcuni dei ricchi premi messi a disposizione da alcune aziende partner del Trofeo. Alla fine, ovviamente, una mega frittata..Domenica mattina fortunatamente splende il sole e si parte subito “a freddo” con la prima prova speciale il linea. Questa volta però, al contrario del mio solito, sono riuscito anche a fare il classico sopralluogo sulla PS il sabato insieme ai miei amici “avversari” di Trofeo. Non che la cosa faccia una grande differenza, vista la mia solita pigrizia mattutina, che come sempre mi da seri problemi di carburazione nell’affrontare il primo giro di gara. In pratica inizio a “svegliarmi” con calma, verso le 11, ma il fatto è che la partenza è poco dopo le 9.Quindi con la scioltezza di un gatto di marmo, mi butto nel primo tratto cronometrato. Dopo tre curve su un pratino fettucciato, si entra in un sentiero con un primo pezzo bello veloce che successivamente entra in un bosco ed inizia a salire. Potrebbe sembrare anche bello, se non fosse che è molto stretto, per la maggior parte in ombra, e tutto disseminato di grosse pietre belle piantate lí nel terreno, che non hanno la minima intenzione di spostarsi quando passi, anzi con  una spiccata tendenza a strapparti il manubrio dalle mani se ci arrivi troppo spavaldo. Cosa che avviene inesorabilmente al terzo passaggio quando, recuperata un po di lucidità e confidenza, affronto l’enduro test per l’ultima volta. Nel primo tratto di allungo nel bosco, prendo una sventola che mi butta a terra senza che possa nemmeno pensare di reagire. Rialzo subito la moto e riparto con una manopola rotta e una gran botta sul fianco, che per fortuna si risolve con solo un bel livido a fine giornata e niente più. Ho perso qualche secondo, e ciò non fa una grande differenza sulla mia rilassata posizione in classifica, ma più che altro mi sento un po come se avessi preso un destro da Mike Tyson!Dopo pochi minuti dalla Linea, si arriva subito al cross test. Il fettucciato è in pratica lo stesso dello scorso anno, con qualche variante che lo ha reso ancora più tecnico e tortuoso, per oltre sei minuti senza respiro. L’anno scorso la sfortuna aveva fatto sì che proprio il mio amico, entrato in speciale davanti a me, si fosse piantato dopo pochi metri dal via. Quindi me lo sono trovato davanti per tutto il tempo, senza vedere praticamente nulla, avvolto costantemente nella sua polvere. Anche stavolta al secondo giro quello davanti a me, mica decide di emularlo e di andare a incasinarsi nello stesso punto?! Risultato, un bel giro alla cieca dietro di lui, proprio nel momento di massima lucidità della mia domenica mattina..pazienza, cose che capitano, ma due su due mi pare troppo, e la prossima volta voglio il clacson sulla moto!p.s. un grosso in bocca al lupo al giovanissimo Nicolas Ricci, figlio di Ilario grande Team manager nel motocross, che in gara purtroppo si è infortunato. Rimettiti presto, ti aspettiamo!Testo di Alessio BarbantiFoto di: Andrea Stefanoni Roberto Rossi

 

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