Beppe Gualini, bergamasco, classe 1953 comincia a lavorare come insegnante di educazione fisica ma ben presto lascia l’attività per dedicarsi ai rally africani. Partecipa all’edizione del debutto del Rally dei Faraoni, in Egitto, nel 1982 e rientra con una vittoria di classe, la prima di un pilota italiano in questa specialità, destinata in pochi anni a diventare un evento mediatico con la mitica Parigi-Dakar. Con queste premesse nasce il libro “Una vita fuori traccia”, di fatto un vero e proprio documento storico in cui l’autore racconta le sue imprese, con il supporto di immagini tratte dal suo archivio fotografico. A questo proposito, si è rivelato prezioso il contributo di Gigi Soldano, fotografo professionista di fama mondiale, che ha condiviso con Gualini molte avventure.
Un riferimento nel panorama motociclistico
Beppe Gualini rappresenta di fatto ciò che ogni motociclista vorrebbe essere: un pilota privato senza particolari risorse economiche che si gestisce autonomamente e che, in aggiunta, ottiene risultati eccezionali. Non pago, Gualini allarga la sua esperienza anche alle quattro ruote, quando rappresenta l’Italia nella spedizione in Borneo del 1985, in occasione del Camel Trophy. Inizia da qui un’altra fase importante della sua carriera: assume il ruolo di responsabile delle selezioni nazionali, internazionali e successivamente è inserito in una squadra selezionata di “scouts” per l’organizzazione del Camel Trophy.
“Una vita fuori traccia”, quarta fatica editoriale di Beppe Gualini, dopo i libri “Destinazione Avventura”, “Africa chiama” e “Incas Rally”, sarà distribuito a breve in versione bilingue italiano/inglese. Per ulteriori info: libreriadellautomobile.it e gilena.it