Cambiano le preferenze degli automobilisti americani. Sempre più pick-up, come accennato, e Suv a discapito di wagon e monovolume, pressoché una rarità riservata ai noleggi.
E le sportive? I prezzi elevati delle auto europee favoriscono il ritorno di fiamma per le muscle car. Ford Mustang e Dodge Challenger su tutte. La prima diffusissima lungo le strade della California in versione sia coupé sia cabrio, specialmente mossa dal motore entry level V6 3.7 da 305 cv cui si affiancano il V8 5.0 aspirato da 420 cv (GT) e il V8 5.8 32V sovralimentato mediante compressore volumetrico riservato alla versione Shelby GT500 da 662 cv. La seconda, terribilmente yankee, equipaggiata con un V6 3.6 24V da 305 cv oppure con gli strabordanti di coppia V8 5.7 da 375 cv e V8 6.4 da 470 cv.
Prezzi, ai nostri occhi, straordinariamente aggressivi per entrambe: dai 22.200 $ (17.000 €) di Mustang V6 coupé ai 59.800 $ (45.890 €) di Mustang Shelby GT 500 Convertible. E ancora, dai 25.995 $ (19.950 €) di Challenger SXT V6 ai 44.995 $ (34.500 €) di Challenger SRT8 392. In estrema sintesi, con circa 30.000 dollari (23.000 euro) è possibile acquistare una Mustang GT coupé dotata di un V8 5.0 da 420 cv e 53,9 kgm di coppia oppure una Challenger R/T 5.7 mossa dal V8 Hemi da 375 cv e 56,7 kgm. Senza pagare, ovviamente, alcun superbollo. Una ragione sufficiente per trasferirsi negli States!
Per quanti volessero puntare più in alto, la sportiva statunitense per antonomasia è tutt’altro che irraggiungibile: Chevrolet Corvette. La Coupé C6 (V8 6.2 da 430 cv), diffusissima in California, costa 49.600 $ (38.100 euro), la riuscita Z06 (V8 7.0 da 505 cv) 75.600 $ (58.000 €) e la nuovissima Stingray (C7), forte di un V8 6.2 da 455 cv, parte da 51.000 $ (39.150 €) con carrozzeria coupé, 56.000 $ (43.000 €) in versione convertible. Sogni realizzabili.
Nascite, resurrezioni e… una commemorazione funebre. Per Hummer. Fallita la vendita ai cinesi, GM ha decretato la fine di H1, H2 e H3. Gli esemplari circolanti, trattati come reliquie, restano simboli di un tempo che fu. I colossi del mercato sono oggi Infiniti QX56, GMC Yukon e Cadillac Escalade con, nel dettaglio, le Suv americane proposte anche in versione ibrida. L’applicazione della tecnologia ibrida a veicoli di dimensioni elefantiache è sintomo di una coscienza ecologica che mira a divenire di massa, sull’onda del successo riscosso da oltre un decennio da una delle vetture più vendute negli States: Toyota Prius.Un successo confermato nel 2013, specie lungo le Russian Hill di San Francisco dove il supporto del propulsore elettrico all’unità endotermica (4 cilindri in linea 1.8 16V) garantisce un notevole risparmio di carburante. Toyota afferma che, dal 2000 a oggi, grazie a Prius (declinata nelle varianti classica, compatta, ad alto volume di carico e plug-in) siano stati risparmiati negli Usa quasi 1 miliardo e 500 milioni di galloni di benzina.
E le Case europee? Audi, BMW, Mercedes-Benz e Porsche vantano una lunga tradizione negli States. Chi non ti aspetti sono Volkswagen e Fiat! La prima ha fatto proseliti grazie a Golf GTI, quasi un must tra i giovani abbienti di Los Angeles nonostante un prezzo d’acquisto tutt’altro che popolare (24.200 $ – 18.600 euro), la seconda grazie a 500 ha creato dal nulla il pressoché sconosciuto, al pubblico americano, segmento delle utilitarie. Un microbo tra i giganti. Un microbo che piace, e convince, per l’aspetto ludico che incarna. Nonostante un prezzo da capogiro per il mercato statunitense: 16.000 $ (12.300 euro) per la versione base. Il risultato più eclatante, però, è appannaggio di Land Rover: Range Rover è lo status symbol dell’upper class californiana.
USA più vicini all’Europa rispetto al passato? Senza dubbio. Lo dimostrano, come accennato, l’inedita attenzione per le city car, l’interesse per Golf GTI e Range Rover nonché la sempre maggiore diffusione del gasolio. Ciò che proprio non riusciamo a condividere con gli americani è l’amore per le berline tre volumi.
La vettura più venduta Oltreoceano, infatti, è Toyota Camry, seguita da Honda Accord e Nissan Altima. Auto tutt’altro che attraenti ai nostri occhi. Menzione d’onore, in ogni caso, per Kia Optima, proposta con un 4 cilindri in linea 2.4 16V da 200 cv oppure 2.0 turbo 16V da 274 cv, in grado di conquistare un ruolo non marginale nel segmento più combattuto degli States.
Berline 3 volumi che, analogamente a quanto accade per i pick-up, registrano la resurrezione dei marchi nazionali, in special modo Ford: Fusion (in Italia sarà Mondeo quarta generazione) è l’arma dell’Ovale blu. Proposta con propulsori esclusivamente a benzina: 2.5 16V da 175 cv oppure i 4 cilindri in linea EcoBoost (turbo e iniezione diretta) 1.6 da 178 cv e 2.0 da 240 cv. Non manca la versione ibrida forte di un 2.0 a ciclo Atkinson da 141 cv abbinato a un’unità elettrica da 48 cv.
La rinascita Ford passa anche per l’esteticamente ardita Flex. Una crossover squadrata, insolita, fuori dagli schemi, lunga 5,10 m e mossa da un V6 3.5 aspirato da 287 cv oppure sovralimentato (due turbo) a iniezione diretta da 365 cv. Amatissima in California, si candida a rivelazione dell’anno. Prezzi da 31.100 $ (23.900 euro).