E' un po' come quando un giocatore di primo piano, la stella di una squadra di calcio, passa alla rivale concittadina. Sì, l'effetto è un po' quello, perché il passaggio di Gigi Dall'Igna dal Gruppo Piaggio a Ducati ha l'effetto di un tornado nel mondo delle corse made in Italy. Corse ai massimi livelli, ovviamente. Alla fine il passaggio, prima sussurrato dagli addetti ai lavori, poi rumoreggiato sul web, è stato ufficializzato con due comunicati diramati uno dopo l'altro dalle due aziende.
Dall'Igna lascia Aprilia e approda in Ducati, ma ora la domanda è: riuscirà a rompere quei meccanismi che negli ultimi anni hanno incastrato Ducati Corse? Perché non è che a Borgo Panigale manchino ingegneri e tecnici di alto livello. Il problema è che non tutti remano nella stessa direzione. Anzi. Fondamentalmente ognuno va per la propria strada e, se può, fa uno sgarbo a chi gli sta a fianco. Questo fondamentalmente è il problema che hanno in Ducati e questo, infatti, è ciò che ha capito in un anno durissimo Bernhard Gobmeier, ex responsabile corse BMW, messo a Borgo Panigale da Audi per dare una svolta. Una svolta che non è arrivata: Gobmeier è stato rispedito in Germania, dove lavorerà per il gruppo Volkswagen Motorsport. Per questo ora Ducati rischia di verder scappare il munifico sponsor Phillip Morris, senza il quale la MotoGP, a Borgo Panigale, non la possono fare.
Coccolato da oltre un anno – i primi contatti infatti risalgono a prima dell'ultimo round della Superbike 2012 – Gigi Dall'Igna è stato assunto per dare un segnale alla Marlboro, con la speranza che riesca a riportare risultati sportivi che oramai mancano da troppo tempo. Ma il compito non è certo facile. Aprilia Racing, come la conosciamo oggi, è fatta da persone. Ingegneri e meccanici che (fino a ieri) lavoravano dietro a un uomo, Gigi Dall'Igna. Negli anni '90 le cose non funzionavano esattamente così, perché quando alle redini del reparto corse veneto c'era Jan Witteveen tutto ruotava attorno a lui. Ma anche in quegli anni lavoravano nelle corse a Noale tecnici di grande esperienza. Tecnici come Gigi Dall'Igna. Che quando ha preso il comando di Aprilia Racing ha utilizzato al meglio le risorse di cui disponeva. Ed è quello che tutti a Borgo Panigale sperano riesca a fare anche in Ducati. Gigi sa benissimo che questo sarà un lavoro durissimo. E ha chiesto carta bianca, per avere la possibilità di dare una vera svolta alla Ducati. Anche a livello umano. Infatti pare che molti, appresa la notizia dell'arrivo dell'ingegnere veneto, abbiano iniziato a temere per il proprio posto di lavoro. Perché ora tutto verrà messo in discussione.
L'arrivo di Dall'Igna in Ducati non avrà però conseguenze solo a Borgo Panigale. Questo cambiamento ha scatenato un terremoto che potrebbe cambiare profondamente gli equilibri delle corse in MotoGP e Superbike. Perché se è vero che in Ducati tutto era fermo da mesi (tant'è che Battà è stato avvertito solo ieri sera dell'arrivo di Gigi, e non da Borgo Panigale), a Noale Dall'Igna stava lavorando da tempo per siglare i contratti con team e piloti sia in Superbike sia in MotoGP (con le ART). Ora cosa accadrà? Conoscendo Dall'Igna a Noale, tutto sarà stato sistemato a dovere prima del suo discorso di addio di ieri sera in Aprilia Racing. Ma è anche vero che molti dei contratti sono stati firmati perché c'era lui a guidare il reparto corse della Casa di Noale. Adesso, con l'arrivo di Romano Albesiano, uomo di grande valore tecnico, tutto potrebbe cambiare. Anche perché Albesiano dovrà confrontarsi con un mondo che non frequenta da tempo (ha lavorato in Cagiva ai tempi della 500). E soprattutto dovrà dimostrare ai vertici Piaggio che le corse sono importanti per Aprilia. Un lavoro certosino che Dall'Igna ha fatto per anni con il numero uno del Gruppo Piaggio. Se ne sarà mica andato perché sa del forte rischio che le moto di Noale in futuro non correranno?