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Ciclocross: Cannondale SuperX Hi-Mod Disc 2013

Hanno geometrie e peso simili a quelli di una bici da corsa ma nel fango sono più veloci di una mountain bike: sono le biciclette da ciclocross. Vi raccontiamo come è nato questo sport e vi mostriamo una delle bici attuali più belle della scuola americana

Più fluida di una birra belga: questa definizione della SuperX Hi-Mod è riportata sul sito dell’americana Cannondale. E in effetti, sebbene la culla di questa disciplina fu la Francia dei primi del ‘900, oggi è il Belgio la patria di questo sport, secondo per popolarità solo al ciclismo su strada. Anche Svizzera, Spagna, Italia e Lussemburgo hanno avuto i loro campioni e a partire dagli anni ’70 la passione per il ciclocross ha invaso anche l’America.Il ciclocross inizialmente era praticato dai ciclisti da strada, d’inverno, quando le strade erano impraticabili ma oggi è uno sport trasversale, un punto ci incontro tra bici da corsa e mountain bike, tanto che il nostro biker Marco Aurelio Fontana (3° nel cross country alle ultime Olimpiadi Londra senza sella all’ultimo giro), in sella alla bici di cui vi parliamo, è giunto terzo nella tappa italiana della coppa del Mondo cx e ha vinto il titolo italiano cx.Le competizioni di ciclocross si svolgono in circuiti fuoristrada, molto brevi da ripetere più volte, la cui caratteristica principale è l’estrema variabilità: le sezioni (salite, discese, scalinate ecc.) sono molto brevi e costringono i corridori a una continua attenzione e a una grande adattabilità. Il percorso è ricco di ostacoli, dalla scalinata alle barriere orizzontali (i più bravi riescono a oltrepassarle in sella alla bici nonostante siano alte anche 40 cm).Ma oltre al contesto competitivo, le caratteristiche della bicicletta da ciclocross (gomme di larga sezione, telaio robusto e freni più potenti di una bici da strada), l’hanno fatta scoprire anche come mezzo da usare tutti i giorni per affrontare la giungla urbana, al punto che in alcune città d’oltreoceano è diventata una vera e propria moda e oggi anche i produttori italiani (ad esempio Bianchi con la Zurigo Ciclocross o Cinelli con il suo modello di tendenza “Mash” per ciclocross single speed ) ne hanno una in catalogo.Osservandola da lontano la bici da ciclocross è molto simile ai modelli stradali ma a ben guardarla sono parecchie le differenze e sostanziali. Oltre ovviamente alle gomme tassellate per avere più grip nel fango, le misure del telaio sono più compatte perché la bici sia più reattiva nei frequentissimi rilanci; il movimento centrale è più alto da terra (per evitare meglio gli ostacoli e poter pedalare anche con la bici inclinata senza toccare terra coi pedali). Carro posteriore e forcella poi sono più larghi  per permettere il passaggio delle gomme maggiorate e per evitare che il fango blocchi le ruote.La parte inferiore del tubo orizzontale è appiattita, per permettere al ciclocrossista di appoggiarsi agevolmente la bici in spalla e superare gli ostacoli.I freni normalmente sono cantilever, come quelli delle prime mountain bike perché sono robusti, semplici nel loro meccanismo e larghi a sufficienza per per evitare che il fango blocchi la ruota. Dal 2010 tuttavia l’Unione Ciclistica Internazionale ha ammesso i freni a disco nel ciclocross (qualche tempo fa vi abbiamo raccontato della Colnago C59 Disc che monta addirittura un impianto idraulico).Mentre sull’argomento molti europei, più tradizionalisti, continuano a utilizzare i freni di tipo cantilever (anche in Coppa del Mondo), la scuola americana, capitanata da Cannondale, sta puntando sui sistemi a disco.Il telaio della SuperX Hi-Mod Disc è in carbonio ed uno dei più leggeri in commercio (circa 1,5 kg compresa la forcella, che significano un peso complessivo di 7,6 kg). È realizzato  secondo il modulo Ballistec, lo stesso utilizzato per la stradale Super Six, che nelle prove di resistenza effettuate da Cannondale ha fatto meglio di molti telai in alluminio. Oltre che robusta, la bici da ciclocross deve anche essere morbida nella parte posteriore per attutire i colpi: i foderi bassi e quelli alti della SuperX sono infatti realizzati in forza di una tecnologia denominata SPEED SAVE, data da sezioni trasversali appiattite e una sofisticata stratificazione del carbonio. In pratica agisce come un sistema di micro-sospensione, flettendosi verticalmente.Il passaggio dei cavi è totalmente esterno anche se la tendenza degli ultimi anni è quella di far passare tutto all’interno. Il motivo per cui Cannondale ha scelto la soluzione esterna è che in caso di guasti si riesce a intervenire in maniera più rapida.La SuperX Hi-Mod Disc si presenta con un mix di componenti di alta gamma che elenchiamo di seguito per gli appassionati di tecnica.Ma quanto costa poter sfrecciare in mezzo ai boschi d’inverno a 40 km/h e frenare come nemmeno la miglior bici da DH? Il listino americano parla di 6.100 dollari, al cambio circa 4.500 euro.E per vedere cosa si può fare con una ciclocross: gustatevi il video.Local trails ala cx from Andy Wardman on Vimeo. SCHEDA TECNICA Cannondale SuperX Hi-Mod DisctelaioNEW SUPERX Disc, BallisTec Hi-MOD Carbon, SPEED SAVE, BB30forcellaNEW SuperX Disc, BallisTec Hi-MOD full carbon, 1-1/8″ to 1-1/4″ steererpedivelleFSA SL-K Light Carbon BB30, 46/36Movimento centraleFSA BB30comandiSRAM RED DoubletapcassettaSram PG-1070, 11-26, 10-speedcatenaKMC X10SL, 10-speedDeragliatore anterioreSRAM RED, braze onDeragliatore posterioreSRAM REDcerchiStans Alpha 340 Disc, tubeless, 24h front, 28h rearmozziStans 3.30pneumaticiSchwalbe Racing Ralph 700x33cfreniAvid BB7 UltimatemanubrioCannondale C1 Compactattacco manubrioCannondale C1 31.8mm 6 deg.

 

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