Mentre a noi ancora vibrano le braccia per le mattonelle dissestate del “Fiandre” (leggi qui il test della Bianchi Infinito CV) gli specialisti del pavé hanno già disputato un’altra classica del Nord che deve la sua fama ai cubi di porfido i quali, a quanto pare, sono ancora più insidiosi di quelli del Pateberg e del Koppenberg (due dei “muri” del Fiandre).Ieri si è corsa infatti la Parigi-Roubaix numero 112, 260 km – di cui circa 50 di pavé – che dalla capitale francese portano fino al velodromo della cittadina ai confini col Belgio, in cui oltre a sobbalzi e vibrazioni, i corridori devono lottare anche contro i numerosi passaggi a livello, che ovviamente è vietato oltrepassare al passaggio di un treno e che possono segnare il corso della gara, annullando il vantaggio di una fuga o determinando un ritardo incolmabile.Protagonista dell’edizione di quest’anno è stata la Specialized Roubaix, con cui l’olandese Niki Terpstra ha bruciato tutti sul traguardo del velodromo, dopo oltre 6 ore di gara.Destinata alle lunghe percorrenze, la Specialized Roubaix SL4 ha un’impostazione corsaiola ma con un occhio al comfort, garantito da una geometria piuttosto corta e alta del telaio in carbonio; inoltre sulla versione di serie il manubrio, Specialized Expert ergonomico, è rivestito con nastro anti-scivolo per l’assorbimento vibrazioni, tipiche del pavè e delle strade dissestate. La sella poi, Body Geometry Toupe RBX Sport con molle tubolari in Cr-Mo, profilo piatto e imbottiture, e il reggisella in fibra di carbonio FACT completano il pacchetto comfort della Roubaix.Ma la vera peculiarità di questa bici quanto ad assorbimento delle vibrazioni sta nella tecnologia Zertz, materiale viscoelastico che non è mischiato alla fibra di carbonio come sulla Bianchi Infinito CV, ma inserito specificamente in due punti: i posteriori verticali e i foderi della forcella.Due curiosità sulle Roubaix SL4 in gara: Terpstra, come tutta l’Omega Pharma, ha corso su una Roubaix SL4 con rapporti 53/46 x 11/26.; tutte le bici della squadra inoltre montavano tubolari Specialized da 28 mm davanti e addirittura 30 dietro con pressione fra i 5 e i 6,5 bar. foto: dal web e Bikeradar