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Prova BMW Serie 3 2012

La BMW Serie 3 sta per compiere i primi quarant’anni: dimostra di essere in splendida forma ed è ancora la più desiderata tra i clienti della Casa tedesca.

LIVELa BMW Serie 3 è da sempre la best seller della gamma, con più di 620 mila vetture vendute in Italia dal 1975 ad oggi. Quest’ultima è la sesta generazione e si appresta a conquistare definitivamente mercati emergenti che mancano all’appello, come quello cinese e sudamericano.La Serie 3 cambia volto, matura nelle forme, guadagnando dove servono centimetri preziosi per aumentare il comfort dei passeggeri. Osservandola da fuori ci si accorge che pochi centimetri di lunghezza totale in più – 93 mm per l’esattezza -sono in grado di riposizionare la percezione di questa quattro porte che si avvicina alla sorella maggiore Serie 5. Lo spazio per la testa – +8 mm – e delle gambe degli ospiti posteriori – +15 mm – è aumentato e il merito è del passo ruote superiore di 50 mm e  dell’altezza totale della vettura  cresciuta di 9 mm.Il doppio rene, ovvero la grossa presa d’aria frontale che separa i fari, è ancora più marcato e si spinge oltre la linea dei gruppi ottici; quest’ultimi mantengono l’idea dell’elemento tondo che richiama la prima generazione.  Il cofano ha un andamento più curvo e ricorda la spider Z4, mentre è il profilo a tracciare le linee guida del nuovo design. Sono, infatti, riconoscibili e ben marcate le due tracce principali: la prima parte dai fari e corre sulla linea di cintura fino alle portiere posteriori. La seconda parte dai fari posteriori, interseca le maniglie e corre parallela fino al passaruota anteriore.Anche la zona della coda rispecchia la filosofia del “tutto rinnovato” rispetto alla precedente Serie 3 e ribadisce l’affinità con i modelli premium di famiglia, seguendo lo schema introdotto dalla 7 e ripreso dalla 5 che prevede una linea retta del bagagliaio e degli elementi che compongono il retrotreno.Anche l’abitacolo è nuovo, nel design e nei materiali. Eppure conferma il suo essere BMW non appena ci si posiziona dietro al volante. Come è già accaduto poco tempo fa in occasione del primo test della nuova Serie 1, anche con la 3 ci troviamo di fronte a un piacevole dilemma sugli allestimenti disponibili. Oggi BMW è in grado di realizzare la vettura “Taylor made” ovvero fatta come un abito di sartoria. Merito dei tre allestimenti possibili, oltre allo standard, che si differenziano nell’estetica della carrozzeria e nell’abitacolo: Sport, Modern e Luxury.La Sport vanta sedili sportivi e modanature interne opache; nella versione Modern le stesse modanature sono cromate come buona parte dei dettagli estetici, mentre sulla Luxury la ricerca dei materiali ha portato BMW a scegliere legno pregiato per le modanature. Naturalmente questi sono solo pochi particolari di una lista che serve a rendere unica la Serie 3.Tre allestimenti e soprattutto tre sigle identificano le motorizzazioni a gasolio e a benzina.  La 320d ha il motore di 1.995 centimetri cubi a quattro cilindri ed è disponibile nella versione EfficientDynamics che eroga una potenza di 163 cavalli a 4.000 giri oppure nella versione a potenza piena da 184 cavalli a 4.000 giri. La differente quantità di cavalli crea una inevitabile differenza di prestazioni  – lo 0-100 km/h passa da 7,5 a 8 secondi – ma il  risparmio dichiarato è il dato più interessante:  nel combinato la ED consuma 4,1 litri contro i 4,5 sui 100 km percorsi.Il BMW EfficentDynamics è un pacchetto di opzioni che prevede il Brake Energy Regeneration – recupera l’energia in frenata -, l’indicatore dinamico sul cruscotto che consiglia il momento giusto per cambiare marcia, e un software che riduce al minimo il consumo dei servizi di bordo quali il climatizzatore e il servosterzo elettromeccanico; infine gli pneumatici sono del tipo a resistenza ridotta al rotolamento.Le versioni benzina 328i e 335i sono equipaggiate con motorizzazioni spaziano per cilindrata e frazionamento: dal 2 litri a quattro cilindri da 245 cavalli, disponibili in un range compreso tra 5.000 e 6.500 giri, e coppia di 35 Nm già a partire da 1.250 giri; allo storico sei cilindri in linea da 2.979 cc, caratterizzato da prestazioni maiuscole: 306 cavalli di potenza massima a 5.800 giri e 400 Nm di coppia già a 1.200 giri. I due motori sono equipaggiati con BMW TwinPower Turbo e iniezione diretta di carburante; il comando valvole è a fasatura variabile VALVETRONIC.I prezzi? Partono da 37.050 euro per la 320d negli allestimenti standard ed EfficientDynamics; 38.950 euro per la 328i e 45.850 per la 335i.DRIVESul tunnel centrale accanto alla cloche che comanda il cambio automatico/sequenziale a otto rapporti c’è il tasto di selezione della modalità di guida: da Eco Pro a Confort, Sport e Sport Plus. Le quattro opzioni agiscono direttamente sulla risposta dell’acceleratore, la rapidità del motore a prendere giri, la velocità di risposta del volante e la soglia d’intervento del controllo di stabilità di guida DSC.Parto nella configurazione più “green”, quella a basso consumo e massima resa chilometrica. L’opzione Eco Pro è votata al risparmio energetico e alle ridotte emissioni, soprattutto in un contesto di guida metropolitano, dove le continue interruzioni del ritmo alzano rapidamente le medie dei consumi. Cambio nel lasso di tempo di una variante la configurazione del motore da Eco Pro direttamente a Sport Plus, disattivando anche il DTC e liberando completamente i cavalli dalle briglie dell’elettronica. Il quattro cilindri diesel mostra una grande elasticità anche sfruttando le marce lunghe. Mi ha stupito il comportamento della Serie 3 che dovrebbe essere una berlina in giacca e cravatta e invece si dimostra sportiva come è nel DNA di BMW.Seduto al posto di guida ritrovo una compattezza che mi piace molto. Il sedile è comodo ma dimostra di avere un ottimo sostegno nella tenuta laterale quando aumenta il ritmo di guida. Anche la silenziosità nell’abitacolo si mantiene su valori più che soddisfacenti anche se, superati i 3.000 giri indicati, il quattro cilindri a gasolio si fa sentire.La Serie 3 è precisa di sterzo nell’inserirsi in curva: le sospensioni “rollano” e beccheggiano in modo impercettibile e mantengono sempre alto il livello di confort. Le piccole perdite di aderenza in circuito si compensano con rapide correzioni del volante, che riportano alla traiettoria impostata. In uscita di curva, quando scarichiamo tutta la potenza e soprattutto la coppia del quattro cilindri diesel, la perdita di aderenza è sempre progressiva e comunicata con largo anticipo da un telaio rigido al punto giusto: difficile trovarsi con lo sterzo che “batte” a fondo corsa. Quattro giri per ogni sessione di guida mi permettono di uscire dall’abitacolo con la consapevolezza che la nuova generazione della Serie 3 ha la strada spianata verso un altro successo.La 320d è sicuramente la versione che farà grandi numeri, ma sono i due motori a benzina a riportarci verso la sportività più pura della Casa di Monaco. Il 335i fa la differenza già all’accensione: il sei cilindri in linea è rapido a salire di giri, sia in folle sia quando si schiaccia il pedale dell’acceleratore a fondo corsa. 306 cavalli sono un ottimo biglietto da visita e un elemento distintivo soprattutto per chi crede che i veri motori siano soltanto quelli a benzina.Il motore della 335i è un vero plus di questo modello. La frequenza delle vibrazioni e il sound nell’abitacolo hanno quel qualcosa di speciale tipico dei motori plurifrazionati. Non è la potenza pura che emoziona quanto la capacità di salire di giri rapidamente e sfruttare completamente la coppia a qualsiasi regime di rotazione. Ribadiamo che ancora una volta queste motorizzazioni a benzina sono quelle più appaganti sotto ogni punto di vista: tuttavia mai come ora, purtroppo, soprattutto il motore da 3 litri è penalizzato dal “superbollo” per le potenze superiori ai 170 kW e purtroppo con i  suoi 225 kW è in una posizione di evidente difficoltà commerciale. http://youtu.be/Rh6CZLdcWao

 

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