Si chiamava Indiana e, in maniera assolutamente involontaria, un quarto di secolo fa prefigurava ciò che oggi è una voce di corridoio e domani un possibile passaggio di proprietà di casa Ducati. Oltre a essere l’unica custom mai costruita a Borgo Panigale, la Indiana – siamo onesti – non ha mai goduto di un grandissimo seguito: se escludiamo la Diavel, i desmo e le lunghe forcelle non hanno mai fatto scintille l’uno di fianco all’altra. Anche perché, la moto in questione, più che in Emilia, nasceva alla Schiranna per mano dei Castiglioni, allora proprietari di Ducati.
Corsi e ricorsi storici?
Plausibili, per ora, a patto di cercarli e soppesare le parole. Perché Ducati, a breve, l’indiana potrebbe farla sul serio. Anzi, diventarla: per l’Amministratore Delegato di Hero MotoCorp, Pawan Kant Munjal, “In molti stanno venendo da noi per Ducati: non una banca ma molte. Stiamo parlando con molte persone. Non solo Ducati: parliamo con chiunque venga da noi”. Parole criptiche, per dirla tutta. Ma, si sa, vox populi…
Hero MotoCorp ha appena concluso una collaborazione con Honda durata 26 anni: forte di un mercato (e, in senso lato, di un’economia) locale in assoluta crescita, è normale che pensi a espandersi mediante acquisizione. Stando agli analisti finanziari, le riserve di liquidità ammontano a circa 800 milioni di euro. Una somma che, a spanne, potrebbe equivalere a quanto InvestIndustrial, ovvero l’attuale proprietà Ducati, vorrebbe ricavare dalla vendita del marchio.
La situazione del mercato indiano
Il mercato indiano è cresciuto del 15% nei volumi in un 2011 che, a Occidente, ha fatto rima con tracollo: in India, invece, la creazione di un ceto medio – meglio tenere a mente che, per noi, ciò equivarrebbe a una soglia di povertà neanche tanto dignitosa – sta portando alla crescita di cilindrata e prezzo delle due ruote più ambite.Inutile dire che Ducati andrebbe a presidiare una nicchia in terra indiana.
Ma l’iniezione di rupie potrebbe venire comoda per un incremento sostanzioso su scala globale (la produzione 2011 ha comunque superato quota 40.000 pezzi): per dirla con le parole, stavolta esplicite, di Munjal, “Vogliamo diventare uno dei costruttori di due ruote più grandi su scala globale. E per farlo non possiamo rimanere in un piccolo segmento”. Previsto traffico sulla direttrice che, da Borgo Panigale, porta a Est. Molto a Est.