Se parliamo di moto stradali non c’è Ducati “standard” senza la sorella SP. Anche la Monster non è sfuggita alla regola e così per la prima volta nella sua storia la naked di Borgo Panigale può ostentare la sigla Sport Production. In passato abbiamo avuto le S le S4 le S4R ma SP mai. Quali sono quindi gli ingredienti della ricetta SP applicata alla Monster? Beh, tralasciando i dettagli estetici, in Ducati hanno lavorato su parecchie cosette.
La Monster che mancava
Come vi avevo anticipato nella prova della Monster che abbiamo realizzato qualche tempo fa, era quasi scontato che Ducati avrebbe presto proposto una versione più spinta della sua Naked, non fosse altro per andarsela a giocare in quel territorio dove bazzicano KTM 890 Duke R e Triumph Street Triple RS. Moto che però, va detto negli allestimenti più pregiati compiono anche uno step di motore. In Ducati, invece hanno ritenuto più che sufficienti i 111 cavalli dell’ultima generazione del Testastretta 937. Ma attenzione che la potenza non è tutto, su strada come vi ho detto più volte conta la coppia e con i suoi 93 Nm il bicilindrico Ducati si difende alla grande. Novità nel comparto motore il debutto sulla SP del Riding Mode WET e l’arrivo del launch control.
Ducati Monster SP la ciclistica
Ma torniamo alla dotazione: l’equazione SP = Ohlins e quasi scontata e infatti è proprio Ohlins a firmare tutto il comparto sospensioni la forcella è niente meno che una NIX30, ovviamente completamente regolabile e con le regolazioni idrauliche differenziate compressione stelo destro, estensione stelo sinistro. Anche il monoammortizzatore è ovviamente regolabile sia nel precarico sia nell’estensione, e a chiudere il cerchio delle novità ciclistiche arrivano l’ammortizzatore di sterzo, l’impianto frenante Brembo con pompa radiale e pinze Stylema e i Pirelli Diablo Rosso Quattro. Ah. ovviamente non potevo dimenticare il terminale di scarico Termignoni. Un colpo al cuore per i ducatisti duri e puri.
Guida più sportiva
Non c’è solo più qualità ciclistica, ma cambia anche l’attitudine sulla Monster SP che non vuole solo essere una Monster un po’ meglio equipaggiata ma offrire una guida più sportiva. La moto è stata infatti tutta alzata da terra ma anche un po’ più puntata sull’avantreno e dotata di misure più appuntite. Nella tabella avete le differenze con la Monster standard numeri che fanno capire in che direzione è andata Ducati. Cambia anche la sella più alta di 10 mm e adesso siamo a 840 mm da terra, non pochissimo in verità, il che porta il pilota a caricare maggiormente l’avantreno.
Il peso si abbassa
Parliamo di peso? Alla bilancia la Monster SP fa segnare 2 chilogrammi in meno, risparmiati dove? Seicento grammi dalla forcella, mezzo chilo della flange dei dischi anteriori che qui sono in alluminio. Tutto peso risparmiato nelle masse non sospese il che fa capire come questa moto possa effettivamente essere più agile rispetto alla sorella standard. Il resto del peso risparmiato arriva dalla batteria al litio.
Ducati Monster SP prezzo e patente A2
Ultima informazione prima di saltarci in sella: anche la Monster SP è disponibile in versione 35 kW per patentati A2: utile segnalare che Ducati applica in Italia su tutte le moto a 35 kW uno sconto di 1.000 euro sul prezzo di listino. Prezzo che al momento in cui andiamo on line è di 15.390 euro.