Quando si parla di caschi le prime cose che vengono in mente sono sicurezza, comodità e, per certi versi, tecnologia. Nel panorama motociclistico i brand che hanno come mission quella di proteggere la testa dei rider sono praticamente infiniti, ma quelli capaci di realizzare prodotti (quasi) senza compromessi sono una nicchia. Tra questi c’è indubbiamente Schuberth, leader assoluto nella produzione di caschi per le auto. Un marchio forse non conosciuto da tutti, ma che grazie ad ALPA Distribution, che ne è il distributore italiano, ha la possibilità di fare il grande salto, in termini di fama, anche in Italia. Perché vi raccontiamo tutto questo? Semplice, perché abbiamo avuto l’opportunità di mettere in testa e provare il nuovo Schuberth S3.
ALPA Distribution
Prima di parlare del nuovo arrivato però scopriamo velocemente cos’è ALPA Distribution, o meglio chi è, perché dietro a questo nome ci sono quattro ragazzi che nel 2017, seguendo la propria passione per il motorsport, e in particolare per le due ruote e l’off-road, hanno deciso di provare a sviluppare “una società all’avanguardia in grado di gestire distribuzione e servizi di prima qualità all’interno del mercato moto, bici ed action sports in Italia”. E il nome? Semplicemente un acronimo formato dalle iniziali dei quattro fondatori.
Prova Schuberth S3
Il nuovo S3 è un casco molto importante per il marchio tedesco in quanto segna il ritorno di Schuberth nel segmento dei caschi integrali dopo parecchi anni di assenza. La gestazione dell’S3, erede dell’S2, infatti, non è stata particolarmente rapida, ma la cura costruttiva e le tecnologie che lo contraddistinguono sono valse l’attesa, almeno sulla carta.
Schubert S3 come è fatto, peso e prezzo
Iniziamo con il dire che l’S3 è il primo casco di Schuberth a rispettare l’omologazione ECE 22-06, e già questo la dice lunga su quanto lo sviluppo sia stato minuzioso, ma non è tutto. Per garantire il massimo del comfort l’S3 beneficia del programma “Schuberth Individual”, che offre la possibilità di personalizzare l’imbottitura interna con più opzioni di spessori laterali, posteriori (nelle taglie M/L/XL) e guance (per tutte le taglie).
Per rispettare i più alti standard di sicurezza, oltre a soddisfare l’omologazione ECE 22-06, la calotta dello Schuberth S3 è realizzata sfruttando la tecnologia Direct Fiber Processing e rinforzi in fibra di carbonio. Una soluzione pensata per assorbire al meglio gli urti e, al tempo stesso, contenere il peso. Peso che è di 1.590 grammi nelle misure 53/55, 1.610 grammi nelle misure 57/59 e 1.790 grammi nelle misure 61/63/65. Completa il discorso sicurezza il sistema Anti-Roll-Off collegato al cinturino sottogola che, tra le altre cose, si trova in posizione avanzata per non creare pressioni fastidiose. Ovviamente non manca il sistema di sgancio rapido dei guanciali per facilitare la rimozione del casco in caso di incidente. Ultimo, ma non per importanza, il visierino parasole con meccanismo brevettato “V-lock” che permette di scegliere tra due posizioni.
Prezzi Schuberth S3
Monocolore: 579,00 euro
Conrete Grey: 599,00 euro
Grafica: 679,00 euro
Schuberth S3, comfort senza compromessi ma non solo…
Come suggerisce il sistema di ritenzione con chiusura micrometrica non ci troviamo certo davanti a un casco racing nel più puro significato del termine, ma sotto certi aspetti lo Schuberth S3 si è dimostrato una piacevole sorpresa, non tanto nel comfort (come era lecito aspettarsi), quanto, appunto, in termini di sportività.
Apri quanto vuoi
Per spiegarmi meglio è necessario partire dalla moto che mi ha accompagnato nel test attraverso le rive del Garda e le curve della “instagrammatissima” strada della Forra: la Moto Guzzi V100 Mandello. La V100, infatti, pur essendo una sport touring, non offre una protezione aerodinamica ineccepibile; una caratteristica che mi ha fatto apprezzare da subito l’ottima stabilità del casco che, anche alle velocità più sostenute, non costringe mai a dover irrigidire i muscoli del collo per tenere la testa in posizione.
Le imbottiture con rivestimenti morbidi e accoglienti sono un riferimento in termini di comodità, ma nonostante questo avvolgono benissimo le guance e una volta calzato il casco restituiscono la sensazione di avere in testa un vero e proprio casco sportivo.
Aerazione e tecnologia
Inutile quindi dire che il comfort è di assoluto rilievo, anche se l’unico appunto che mi sento di fare in questo senso riguarda una leggera pressione nella zona superiore della testa che ho avvertito dopo svariati chilometri. Per dare un giudizio definitivo in questo senso però mi riprometto di provare lo Schuberth S3, magari in occasione di una prova più consistente in termini di tempo.
Capitolo aerazione: il flusso d’aria che entra dalle prese d’aria poste sulla mentoniera è decisamente generoso e ben parzializzato, proprio come quello in entrata dalla presa d’aria superiore che presenta due ingressi separati ma un solo comando di apertura. Molto pratiche ed ergonomiche le alette pensate per aprire e regolare la visiera principale che, come accade nel caso del visierino parasole, non distorce mai la vista e che offre anche un ampia visuale. Degno di nota poi il sistema di comunicazione SC2 che, oltre a essere molto semplice da usare, offre una qualità dell’audio decisamente alta.