Ebbene sì, a volte ritornano. Da tempo il segmento delle Supersport 600 era stato dato per spacciato, impressione suffragata anche dalla dipartita dei modelli più rappresentativi, modelli che però in realtà non se ne sono mai andati del tutto. La realtà è che oggi tre delle 4 sorelle giapponesi che hanno fatto la storia della categoria hanno ancora in listino le loro supersport. Magari con modalità differenti ma ci sono. Honda ovviamente vuole essere della partita e per il 2024 rilancia la CBR600RR. Nuova? La risposta è più sì che no, perché se è vero che il layout tecnico resta quello che ha caratterizzato la moto fino al 2016, quando è stata tolta dai listini per ricomparire nel 2021 ma solo per il mercato interno, sotto, in realtà, cambiano parecchie cose.
Honda CBR600RR 2024 come cambia il motore
Gli interventi, soprattutto quelli su motore ed elettronica, sono stati importanti. E allora partiamo da lui, dal quattro cilindri da 599 centimetri cubi che è stato ovviamente rivisto nella parte termica, ha alberi a camme con una differente fasatura, condotti maggiorati e corpi farfallati che passano da 40 a 44 mm di diametro. Da quei quattro pistoni escono ora 121 CV a 14.250 giri, regime che è una goduria per chi ama sentire l’urlo del 4 cilindri screamer, ma nulla di fantascientifico visto che ormai a questi regimi ci arriva anche la sorellona Fireblade. La coppia massima è invece di 63 Nm e arriva a 11.500 giri.
Honda CBR600RR 2024 elettronica
Come era lecito aspettarsi è tutto nuovo il comparto elettronico, arrivano acceleratore elettronico e piattaforma inerziale, 5 riding mode di cui due completamente personalizzabili, controllo di trazione su 9 livelli, gestione freno motore su tre livelli, 5 livelli di risposta al gas e controllo dell’impennata. A tutto questo si aggiunge il cornering ABS. Da questo punto di vista la Honda fa davvero un salto in avanti epocale.
Honda CBR600RR 2024 Ciclistica
Ho lasciato per ultimo il telaio perché è quello probabilmente meno cambiato rispetto alla CBR600RR come l’abbiamo sempre conosciuta, anche se Honda ha lavorato anche in questo comparto montando un nuovo forcellone lungo ben 569 mm e più leggero di 150 grammi rispetto al precedente. Showa firma forcella (la classica Big Piston da 41 mm pluriregolabile) che ha foderi più lunghi per consentire a chi con la CBR ci corre di cercare diversi bilanciamenti. Showa anche l’ammortizzatore con leveraggio, mentre l’ammortizzatore di sterzo è a controllo elettronico. Le misure come vedete in tabella e come è giusto che sia per una supersport sono compattissime, e diverse rispetto alla precedente edizione.
Differenze Honda CBR600RR 2024 con CBR600RR 2016
Honda CBR600RR 2016 | Honda CBR600RR 2024 | |
Interasse | 1375 mm | 1370 mm |
Avancorsa | 98 mm | 100 mm |
Inclinazione cannotto | 23°55’ | 24°06’ |
Peso con il pieno | 196 kg | 193 kg |
Insomma, appare chiaro che Honda non ha preso sottogamba questo progetto limitandosi a fare il compitino per ributtare la sua 600 nella mischia, ma ha aggiornato in modo pesante la CBR600RR per renderla la moto più tecnologica del segmento.
Aerodinamica
Cosa sottolineata anche dalla nuova carenatura che sfrutta anche ali aerodinamiche forse non così necessarie su una 600 ma comunque garanti di una deportanza, elementi chiave di una carena che Honda annuncia come la più aerodinamica di sempre su una sportiva con un CX di soli 0.555
Come va la Honda CBR600RR 2024
Giornata un po’ complicata quella del test Honda. Pioggia, asfalto bagnato e gomme rain l’hanno fatta da padrone. Siamo comunque riusciti a fare un paio di turni. Non è stato il massimo per cui prendete un po’ con le pinze tutto quello che troverete nelle prossime righe rimandando tutto a un test più approfondito su una pista asciutta.
Bentrovata Hondina
Però la moto la conosciamo già bene, la CBR600RR non è certo un progetto inedito per cui ho ritrovato molte sensazioni che già conoscevo visto che le CBR di questa generazione le ho provate tutte da che esiste il modello. Il riferimento, per noi è la CBR600RR del 2016, l’ultima a scendere sulle nostre strade e rispetto a quella moto l’ergonomia è rimasta invariata. La moto è molto compatta, le pedane alte, i manubri spioventi, però a me è sempre piaciuta l’ergonomia della CBR600RR, quindi la sposo appieno.
Cambio promosso
Vado subito al sodo con quello che ho trovato di molto buono sulla Honda CBR600RR ovvero motore e cambio. Rapportatura corretta, quickshifter di gran livello sia in salita sia in scalata (peraltro è regolabile su tre livelli di velocità), innesti precisi e supermorbidi. Insomma, il comparto trasmissione è promosso a pieni voti.
Bene sotto ma è sempre una 600
Mi è piaciuta l’erogazione, ovviamente sul bagnato tutto viene falsato perché in queste situazioni ti sembra sempre di avere tanto motore poi in realtà quando vai ad affondare il gas che capisci che comunque sei pur sempre al cospetto di un 600 che non ha la botta di coppia ma deve frullare per darti quel che desideri. E in questo caso il motore Honda pur essendo sempre stato uno dei migliori 600 quanto a schiena va portato fino ai 7.000 giri per ricevere il primo impulso consistente di spinta. Sotto gira bene, ma ovviamente non aspettatevi un fulmine. Da 7.000 in poi inizia la galoppata anche se ho rilevato un flesso nella curva che va dai 9 ai 10.500 giri circa per poi rilanciare il 4 cilindri verso i 15.000 giri. Una bella spinta, non si sente onestamente la castrazione dovuta Euro 5+, il motore fa quello che deve fare.
Gestione gas
La gestione del gas e buona ma non eccezionale, un filino di on off nella mappatura in cui l’abbiamo utilizzata c’è, niente di fastidioso e nulla di paragonabile alla CBR600RR con comando a cavo che accusava anche un freno motore importante che tratteneva troppo la moto a centro curva. Qui siamo a tutt’altro livello, molto migliore, anche perché altrimenti guidare sul bagnato sarebbe stato un problema. E il freno motore, ora regolabile, lascia la moto più libera di scorrere, l’ho trovato in questa situazione perfettamente calibrato.
Bel bilanciamento
Guidando sul bagnato mi è piaciuto molto l’assetto scelto dai tecnici Honda, che regalava un gran bel feeling sull’anteriore e altrettanto sul posteriore. Diciamo che si sentiva molto bene quello che accedeva sotto le gomme, Con questo assetto la Showa Big Piston passa l’esame. A me come sapete questa forcella non fa impazzire, ma sulle sportive che riescono a farla lavorare come si deve riesce sempre a funzionare bene. In generale ho trovato la moto molto ben bilanciata.
Elettronica tutto bene, ma AW da rivedere
Chiudo con l’elettronica, i controlli non sono troppo invasivi e hanno gestito molto bene anche la situazione critica in cui ci siamo trovati a guidare a Portimao, tra l’altro abbiamo girato con ABS inserito per cui da questo punto di vista la CBR600RR fa super bene
L’unica cosa da segnalare riguarda l’anti wheelie, scendendo (anzi sarebbe meglio dire precipitando) nella “buca” di Portimao il controllo dell’impennata faceva sicuramente il suo dovere riportando la moto a terra. Tuttavia, una volta che la ruota anteriore tornava in contatto con il terreno mi è capitato un paio di volte che il motore aspettasse un po’ troppo prima di ridare potenza.
Un comportamento, questo, che vorrei riverificare in un altro contesto perché quel punto di Portimao è veramente critico e perché come detto più sopra tutto qui è stato un po’ filtrato dalla guida sul bagnato con gomme rain. Quindi prendete queste impressioni di guida come un primo assaggio. Però devo dire brava Honda, perché per 11.990 € sulla CBR600RR c’è davvero tanta qualità, ho ritrovato la CBR che conoscevo, quella che in pista sa il fatto suo e che può essere la perfetta “nave scuola” per tutti coloro che amano le supersportive, hanno avuto magari una A2 e vogliono fare il passo verso una moto più tecnologica e raffinata prima si atterrare sulle prepotenti e impegnative Superbike. Del resto queste moto hanno svolto questo ruolo per anni per poi essere messe in un cantuccio. E quando non c’erano ci siamo accorti che ci mancavano… Bene adesso ci sono ancora. Fatevi sotto.