Per la Porsche 911 992 è arrivato il momento del restyling di metà ciclo di vita. Ma stavolta l’aggiornamento non si riduce a un semplice facelift. Porta infatti con sé una novità attesa da tempo: l’ibrido. I tradizionalisti aspettino a storcere il naso perché il sistema, per ora riservato alla sola versione GTS, abbina soluzioni uniche e per certi versi geniali, in perfetto stile Porsche. Abbina infatti un sei cilindri boxer 3.6 nuovo di zecca a ben due motori elettrici, uno piazzato nel turbo e uno nel cambio. Il risultato? 541 CV e 610 Nm. Dal canto suo, la Carrera standard eredita il 3.0 della GTS attuale, depotenziato a 394 CV e con 450 Nm.
La linea, per cominciare
Prima di entrare in questioni tecniche, conviene dare uno sguardo alla linea e al listino. A livello estetico spiccano più che altro una nuova organizzazione interna dei gruppi ottici, che cambia un po’ la firma luminosa, e prese d’aria riprogettate per migliorare il raffreddamento. Nell’abitacolo la prima cosa che cattura l’attenzione è il quadro strumenti digitale da 12,6 pollici.
Osservando meglio si nota poi anche il debutto assoluto sulla 911 di un pulsante di avviamento al posto della solita chiave sulla sinistra del volante.
Quanto alla zona posteriore, sulla Coupé scompaiono i sedili posteriori, disponibili comunque come opzione gratuita. La 911 Carrera arriverà sulle strade italiane nel corso dell’estate e può essere già ordinata, con prezzi a partire da 133.686 euro. La 911 GTS t-hybrid arriverà verso fine anno, con costi dai 177.518 euro in su.
Il sistema t-hybrid della Porsche 911 ibrida
Cuore del sistema t-hybrid è un nuovo sei cilindri boxer. La cilindrata passa da 3.0 a 3.6 litri e questa unità sviluppa 485 CV e 570 Nm. Con l’aiutino elettrico potenza e coppia salgono rispettivamente a 541 CV e 610 Nm. Chi è fissato con le prestazioni sarà felice di sapere che lo 0-100 avviene in soli tre secondi netti. Il dato più eclatante è però forse quello relativo al peso. In Porsche sono riusciti a limitare l’aumento della massa a soli 50 kg (da 1.545 a 1.595) lavorando di fino su ogni dettaglio.
Quanto ai motori elettrici, il primo (foto in basso) si trova all’interno del turbo, tra la girante del compressore e la turbina. Qui svolge una duplice funzione. Da una parte regola la velocità di rotazione della turbina stessa, eliminando di fatto i ritardi tipici degli impianti tradizionali. Dall’altra può lavorare come generatore in rilascio, sfruttando il flusso dei gas di scarico per recuperare un po’ di energia.
Il secondo motore elettrico è alloggiato nel cambio a doppia frizione PDK a otto marce. Quest’unità fa gioco di squadra con il boxer dando un apporto di 41 kW (56 CV) e 150 Nm. Entrambi i motori elettrici sono alimentati da una batteria super compatta agli ioni di litio, con capacità di 1,9 kWh e un peso di 27 kg, sistemata con sapienza nella zona anteriore dove non ruba spazio al bagagliaio (la si vede bene qui sotto).
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