fbpx

Honda PCX125 my 2025

Arrivano il disco posteriore, nuovi gruppi ottici e piccole migliorie per lo scooter Honda dedicato alla città

L’Honda PCX125 è stato venduto in più di 140.000 unità dal lancio del 2010 a oggi. I motivi sono tanti: ha un design curato, è ben fatto, molto divertente da guidare e vanta consumi bassissimi. Ha portato all’esordio su uno scooter la modalità Start&Stop, per poi guadagnare nel 2012 il motore a basso attrito eSP (enhanced Smart Power). Al 2021 risalgono alcuni cambiamenti rilevanti a motore e telaio, oltre a un deciso restyling. Spazio a una leggera revisione delle linee anche per il prossimo anno, soprattutto per merito dei gruppi ottici Full LED e delle luci DRL, che davanti definiscono una forma a V caratterizzante l’intero scudo. Tra le modifiche di sostanza il posto più importante lo occupa il disco posteriore da 220 mm di diametro, che sostituisce il tamburo del precedente modello, anche se l’ABS come in passato è presente sul solo asse anteriore.

Sella bassa e tanto spazio sotto

La sella resta molto accessibile con i suoi 763 mm da terra, mentre la maniglia per il passeggero è stata sagomata in modo diverso per migliorare l’appiglio. Il vano sottosella da 30,4 litri è da sempre uno dei punti di forza del PCX125: ci sta un casco integrale o un dispositivo elettronico da caricare con la presa USB-C. La Smark Key, poi, permette di sbloccare il commutatore di accensione, aprire e chiudere il citato vano sottosella e sbloccare la serratura del bauletto opzionale da 35 litri, che si richiude quando il proprietario si allontana dallo scooter. Immutata la strumentazione a pannello LCD, già completa per il segmento con consumo medio e istantaneo; arriva una inedita cover per il manubrio, che è montato su riser ammortizzati da tamponi in gomma con densità rivista.

Due ammortizzatori per il comfort

Il telaio in tubi di acciaio con schema a doppia culla non cambia e restano immutate anche le sospensioni: forcella con steli da 31 mm di diametro con escursione ruota di 89 mm e coppia di ammortizzatori posteriori con 95 mm di corsa, in nome del comfort.

Motore a basso attrito da 12,5 CV

Il motore eSP+ a 4 valvole raffreddato a liquido raggiunge 12,5 CV di potenza a 8750 giri/min e 11,7 Nm di coppia a 6500. Con misure di alesaggio e corsa pari a 53,5 e 55,5 mm, ha il cilindro disassato per ridurre l’attrito, la canna in ghisa con aculei, i getti d’olio sul pistone, il tendicatena idraulico e la pompa dell’olio integrata nel basamento. Si tratta di soluzioni volte a migliorare l’efficienza complessiva, per arrivare ai 47,6 km/l dichiarati nel ciclo medio WMTC.

Start&Stop a riavvio immediato

Degno di nota anche il sistema che presiede all’avviamento e allo Start&Stop. Si tratta di un motorino ACG a controllo elettronico senza spazzole, che fa anche da generatore ed è integrato direttamente all’estremità dell’albero motore. Dopo 3 secondi di funzionamento al minimo il motore si spegne e per riavviarlo basta ruotare la manopola del gas, con effetto pressoché istantaneo perché uno specifico meccanismo di decompressione riduce la resistenza alla messa in moto e fa tornare il pistone al punto morto inferiore. Lo Start&Stop può essere disattivato. Non manca, infine, il comodo controllo di trazione HSTC, la cui azione è visibile tramite la spia sul cruscotto.

Per ottenere l’omologazione Euro 5+ sono stati modificati i parametri della centralina motore ed è stato riprogettato il sistema di scarico, spostando il catalizzatore e inserendo un nuovo sensore di ossigeno a valle.

Scopri gli articoli speciali

Articoli correlati
Ducati Panigale V2 2025, supersport superlight
CFMoto 700MT, l'avventura è per tutti
Ducati Streetfighter V2 my 2025