Un po’ di storia. Pirelli celebra quest’anno i 40 anni del P Zero, lo pneumatico per auto sportive per eccellenza. Fece il suo debutto appunto nel 1985 sulla Lancia Delta S4 Stradale e Gruppo B: per dare controllo e sicurezza a tali auto venne chiesto a Pirelli di sviluppare uno pneumatico dalle performance che divennero eccezionali per l’epoca. Il nome “P Zero” rappresentava proprio l’idea di un nuovo inizio. Fondamentali per la nascita di questo prodotto furono lo pneumatico sportivo di punta di quegli anni, ossia il Pirelli P7, e l’ingegnere Mario Mezzanotte. L’idea era quella di combinare in un unico battistrada la spalla interna intagliata, in modo da garantire grip anche sul bagnato, la spalla esterna che offriva aderenza sull’asciutto e la parte centrale del disegno, che riprendeva i concetti dello pneumatico intermedio e fungeva da punto di equilibrio tra le due aree esterne. Una combinazione di caratteristiche che rappresentò un’autentica innovazione.
La strategia Perfect Fit di Pirelli
Il P Zero ha rappresentato anche l’inizio della “strategia del perfect fit” di Pirelli. In sostanza si tratta di rispondere alle specifiche esigenze dei costruttori automobilistici premium e prestige. Passando ai giorni nostri, la gamma P Zero si articola oggi in diverse varianti in base alle vetture di destinazione, all’utilizzo e alla stagionalità. Nel 2023 è arrivato sul mercato il P Zero E, il primo pneumatico Ultra High Performance (UHP) ad avere almeno il 55% di materiale di origine biologica o riciclato.
Oltre 3.000 versioni in 40 anni
Sono oltre 3.000 le versioni realizzate per specifici modelli di vettura. Il tutto grazie anche alla stretta collaborazione con Case costruttrici come Ferrari, Lamborghini, Pagani, McLaren, Porsche e Aston Martin. E non è finita qui. Nei prossimi mesi verrà presentata la quinta evoluzione del Pirelli P Zero. Un nuovo capitolo di una storia di continua innovazione tecnologica.