Sottodimensionato a chi? Il tre cilindri 1.5 tD appannaggio del (profondo) restyling della seconda generazione di BMW Serie 1 è un motore tutt’altro che fiacco. Dotato di 116 cv e 270 Nm di coppia, muove con brio la berlina media bavarese, candidandosi ad alternativa “furba” rispetto ai più performanti 2.0 td in gamma. Una novità epocale per un brand premium quale BMW.26.950 euro in allestimento Advantage. Vale a dire 2.200 euro in meno rispetto alla “sorella” 118d 3p., mossa da un 2.0 td da 150 cv e 320 Nm. Un risparmio considerevole che si concretizza in prestazioni lievemente meno brillanti – 116d scatta da 0 a 100 km/h in 10,3 secondi anziché 8,3 secondi – e in un consumo di carburante inferiore: 25,6 km/l contro 24,4 km/l. Ne vale la pena? A meno di guidare costantemente con il coltello tra i denti, inanellando sorpassi come fossero grani del Rosario, 116d è un’alternativa tanto “risparmiosa” quanto gratificante; anche nella marcia brillante.LIVENon si tratta di un semplice lifting di metà vita: il restyling della seconda generazione della media BMW porta in dote una piccola rivoluzione tanto sotto pelle – ci riferiamo al debutto dei propulsori tricilindrici 1.5 sia a benzina sia a gasolio – quanto nella linea. Il frontale, ad esempio, beneficia di luci a LED dal look rinnovato (full LED come optional) che pensionano le precedenti lampade allo Xeno, calandra a doppio rene affinata e prese d’aria ampliate rispetto al passato, mentre il posteriore è ora caratterizzato da gruppi ottici a L. Modifiche che donano una seconda giovinezza a Serie 1, rendendola più filante e aggressiva.In abitacolo muta lievemente il layout della consolle e divengono di serie il climatizzatore automatico, il sensore pioggia, la radio Professional e il multi controller iDrive corredato di display da 6,5 pollici. Piccoli interventi volti a rafforzare l’atmosfera premium della berlina bavarese. Quattro gli allestimenti: Advantage, Urban Line, Sport Line e M Sport. Disponibile a richiesta con sospensioni adattive o assetto sportivo M, la nuova Serie 1 cresce in sicurezza grazie al debutto del cruise control adattivo con funzione stop&go nel traffico, della telecamera in retromarcia e del sistema d’assistenza al parcheggio per le manovre sia longitudinali sia trasversali. Non mancano, infine, i sistemi di connessione e d’infotainment sinora riservati ai modelli di categoria superiore. Un vero e proprio salto in alto!E la posizione di guida? Nessuno strappo alla tradizione: seduta ribassata pluriregolabile, volante verticale generosamente adattabile in altezza e profondità, perfetto inserimento nel corpo vettura. Serie 1 non si smentisce. Nemmeno sotto il profilo dell’abitabilità: conducente e passeggero anteriore beneficiano di ampio spazio a livello tanto delle gambe quanto della testa, mentre gli occupanti del divanetto è preferibile non giochino a basket. Nel caso poi del passeggero posteriore centrale, causa gli ingombri del tunnel della trasmissione, è consigliabile sia uno specialista del canottaggio… possibilmente il timoniere! Lo spazio per gli arti inferiori è infatti risicato e, a meno di un’altezza inferiore alla media, le ginocchia “in bocca” sono una costante. La trazione posteriore, del resto, porta in dote alcune vittime. Abitabilità in primis.La qualità non si discute. Plastiche e pellami sono da prima della classe. In aggiunta, la dotazione di serie è, finalmente, degna del blasone BMW. Sin dall’allestimento Advantage sono inclusi 6 air bag, gli immancabili ESP e ABS, il citato climatizzatore automatico (sebbene monozona), i cerchi in lega da 16 pollici, i sensori di parcheggio posteriori, i fendinebbia, il cruise control con funzione freno, l’interfaccia sia Bluetooth sia USB e, come accennato, la radio Professional nonché il controller iDrive. Il “vuoto cosmico” è scongiurato; anche senza svenarsi attingendo alla lista degli optional.DRIVETre cilindri 1.5 td e cambio automatico a 8 rapporti del tipo mediante convertitore di coppia: il binomio perfetto. A patto di non piangere devolvendo ulteriori 2.240 euro al concessionario… La trasmissione Steptronic, caratterizzata dalla notevole rapidità e dolcezza negli innesti, favorisce la progressività d’erogazione del piccolo tricilindrico, attenuando l’inerzia nel rilanciare l’andatura ai bassi regimi dovuta alla ridotta cubatura del motore e al peso della vettura di 1.320 kg. Non che si tratti, beninteso, di una massa eccessiva – le rivali Audi A3 e A3 Sportback 1.6 TDI si attestano rispettivamente a 1.230 e 1.260 kg, mentre Mercedes-Benz Classe A 180 CDI fa registrare il medesimo valore –, ma lo scatto da 0 a 100 km/h in meno di 10 secondi (più precisamente 9,4”) di Mini 5 porte Cooper D, dotata del medesimo propulsore, resta un miraggio.116d predilige una guida rilassata, volta a sfruttare la disponibilità di coppia ai medi regimi e, soprattutto, le tradizionali doti dinamiche della media bavarese. Forte della trazione posteriore e di una ripartizione dei pesi 50/50 tra gli assali, la nuova Serie 1, specie qualora dotata delle sospensioni adattive (1.130 euro), asseconda la condotta sportiva grazie al rollio contenuto, alla precisione dell’avantreno in inserimento e alla discreta rapidità nei trasferimenti di carico. A proprio agio tanto nel misto stretto quanto sul veloce, non fa rimpiangere il carattere sportivo della “sorelle” maggiori. E i sovrasterzi di potenza una volta disattivata l’elettronica? Con 116 cv a disposizione, è più probabile vedere impennare un autobus. Per quelli, del resto, sono previste in gamma le performanti 125d (2.0 td biturbo da 225 cv) ed M135i (3.0 turbo benzina da 326 cv).In estrema sintesi, 116d consuma come un macinino da caffè, si muove con discreto brio e dinamicamente conserva intatto il carattere sportiveggiante tipico di ogni BMW. In aggiunta, il piccolo tricilindrico bavarese si prende il lusso di “bastonare” sia il 4 cilindri 1.6 td Audi da 110 cv destinato ad A3 e A3 Sportback, sia il quadricilindrico 1.5 tD da 109 cv (di derivazione Renault) appannaggio di Mercedes-Benz Classe A. Promette infatti, come accennato, uno scatto da 0 a 100 km/h in 10,3 secondi, laddove il rivale di Ingolstadt non fa meglio, rispettivamente, di 10,5 e 10,7 secondi, mentre l’unità Mercedes non va oltre gli 11,3 secondi. La forza del tre (cilindri)!