La Thuile Fat Mountain è una manifestazione pensata e organizzata dalla società impianti Funivie Piccolo San Bernardo insieme al consorzio Turistico e la scuola MTB di La Thuile, un progetto in linea con il bel programma di sviluppo delle iniziative legate alla mountain bike nel quale la località crede molto. Un progetto che ha preso il via con la realizzazione di percorsi specifici per mountain bike, culminato con la Enduro World Series nell’estate 2014 e arricchito da questo evento dedicato alla ruote supergrasse.Tutti sanno cosa sono, qualcuno le ha provate, pochi possono dire di averle davvero capite…Le Fat Bike sono quelle bici con le gomme maggiorate, pensate per galleggiare sulla neve. Non sono una novità, gli esperimenti con due o tre cerchi accoppiati e i primi modelli risalgono infatti agli anni ‘90, ma è altrettanto vero che il movimento è giovane, in fermento, con un margine di sviluppo di tecnologie e prodotti ancora alto e, soprattutto, con tanti utenti potenziali che ancora guardano un po’ smarriti a questo modo di intendere la mountain bike.La due giorni ha preso il via venerdì sera, con la proiezione dei video che raccontano alcune delle avventure di Marco Nicoletti, atleta che in sella alla sua fatty ha corso anche l’Iditarod… Una specie di promo piuttosto convincente sul mondo Fat e sul potenziale di questi mezzi, che per alcuni biker possono anche rappresentare l’unica bici da tenere in garage e usare tutto l’anno.Sabato mattina il Fat Mountain è entrato nel vivo. Una settantina di biker “sovrappeso” ha movimentato La Thuile con una pacifica invasione nel piazzale della funivia, nei boschi della Promise sulla pista di rientro da Les Souches. Qualcuno è arrivato attrezzato di tutto punto, in sella alla sua bici, ma la maggior parte degli iscritti all’evento ha potuto provare le numerose test bike che costruttori e distributori avevano in bella mostra sotto i gazebo della piccola area espositiva: Surly, Khs, Grom, Aeko, Salsa, Mad Fat…Una rapida presa di contatto con i nuovi mezzi sul breve anello ricavato nell’area pic-nic poi il serpentone si è snodato sul sentiero della Promise, in direzione La Joux. Diciamo che il primo giro è servito più che altro a imparare la strada così da poterla ripercorrere poi da soli – senza i tappi da granfondo – e potersi gustare la bici, la salita e soprattutto la breve ma tecnica discesa in single track che tagliava nel bosco.Il pezzo forte sarebbe però arrivato dopo pranzo, con la salita in telecabina fino a Les Souches e la conseguente picchiata di 1.600 m verso La Thuile. Dapprima scendendo a bordo pista, fra gli sguardi tra lo stupito e lo scocciato degli sciatori, poi infilandosi sul sentiero di rientro, battuto per l’occasione. Come si poteva immaginare, è stata bagarre sin dalla prima pedalata e il divertimento ha ovviamente contemplato anche cappottoni e lunghi con le mani disperatamente attaccate ai freni.Degna conclusione di una giornata intensa e ricca di emozioni, infine, lo scenografico dual slalom corso all’imbrunire.Rivestiti i panni asciutti e seduti in macchina, mentre le montagne innevate si fanno sempre più piccole negli specchietti, inevitabile ripensare ai bei momenti immagazzinati nella memoria e riflettere sul significato della giornata appena conclusa, con la certezza che questo evento e i sorrisi a 32 denti dei partecipanti significano che per i biker a La Thuile ci sarà sempre più spazio, anche d’inverno…Foto di Pietro Baraggi