Quattro scooter e altrettanto prove di abilità, o meglio, di regolarità. Scopo delle varie prove è avvicinarsi il più possibile a un tempo di riferimento stabilito in precedenza. Difficile, quasi impossibile senza cronometro, ma in palio c’è un Burgman 200 fiammante e quindi si fa sul serio, con tanto di giudici Dekra a controllare lo svolgimento della gara.Siamo a San Martino del Lago, nel piazzale e nel Kartodromo adiacenti il circuito. Qualcuno, tra le teste più calde, mostra un po’ di delusione alla notizia che a vincere non sarà il più veloce ma il più regolare.Gli uomini Suzuki ci spiegano infatti che l’obiettivo ultimo, oltre a quello di non “sdraiarsi”, è di simulare quattro situazioni tipo in cui ciascun Burgman eccelle.Negli ultimi mesi li abbiamo provati tutti, il 125, il 200, il 400 e il 650; uno diverso dall’altro ma inconfondibilmente membri della stessa famiglia; tutti rappresentanti del concetto Burgman, che richiama principalmente il comfort e la facilità di guida.Burgman 125.La gimcana è il suo regnoUltimo della famiglia, insieme al 200, a essere stato rinnovato, ha ora uno stile più moderno, in cui spiccano le linee tese e il faro anteriore sdoppiato. Lo spunto non è brillantissimo, visto che i 12,37 cv di potenza massima devono muovere 161 kg. Comunque per superare la prima prova non servono accelerazioni brucianti bensì maneggevolezza, e su questo terreno il Burgman 125 ha davvero pochi rivali. Il merito va principalmente al baricentro raso terra, che lo rende velocissimo nei cambi di direzione, e alle ruote dal diametro di appena 13 pollici daventi e 12 dietro, che gli regalano un’agilità senza pari.Per queste caratteristiche il Burgman 125 è il mezzo scelto per la prima prova, una serie di curve molto strette da percorrere a bassa velocità, con lo sterzo quasi a fondo corsa. Risultato? Troppo veloce: sarà l’agonismo che prende il sopravvento o la facilità di guida del Burgman 125: fatto sta che al cronometro faccio segnare ben due secondi in meno del tempo di riferimento, piazzandomi nella prima parte della classifica, ma molto lontano dal più bravo, che ferma l’orologio a pochi centesimi dal tempo assegnato.Burgman 200. Piccolo con brioLe doti di agilità sono le stesse del fratello minore (pesa solo 2 kg in più) ma l’accelerazione è decisamente migliore, grazie alla maggior potenza. Sono infatti 18,36 a 8000 giri i cavalli che è in grado di sprigionare Burgman 200. Nel confronto tra i piccoli Burgman, quindi, se avete la patente A (per guidare il 125 basta la B) varrebbe forse la pena spendere 200 euro in più (4.390 contro 4.190) e comprare la versione da 200 cc.La prova da affrontare in sella al Burgman 200, vista la maggior potenza, è più varia e prevede, oltre a una serie di birilli leggermente più distanziati rispetto a quelli della prova precedente, un tratto di accelerazione e una frenata. Memore della delusione cronometrica del primo round cerco di adottare una guida più regolare e più controllata; eccedo e infatti questa volta sono più lento di oltre un secondo rispetto al tempo di riferimento. Non male, ma in 3-4 concorrenti fanno meglio di me.Burgman 400. In medio stat virtusLo dicevano i filosofi antichi e, dopo averlo guidato, lo possiamo confermare anche noi: il pregio del Burgman 400 è di avere doti di agilità che si avvicinano a quelle dei suoi fratelli più piccoli di 125 e 200 cc ma al contempo di poter contare su 33 cavalli di potenza massima, che gli conferiscono uno spunto e una velocità davvero niente male. La forcella telescopica e il monoammortizzatore con regolazione del precarico della molla lo sorreggono bene in ogni situazione e il Burgman 400 si fa apprezzare anche per le sue doti di stabilità.La terza prova prevede curve ad ampio raggio e in questa situazione il Burgman è proprio a suo agio. Non sembra invece altrettanto a punto la mia percezione del tempo perché questa volta mi allontano da quello prefissato di oltre tre secondi.Burgman 650. E’ il re del quarto di miglioLo abbiamo detto più di una volta: il “Ciccio”, come viene chiamato affettuosamente dai suoi estimatori, è agile e incredibilmente facile da condurre e ciò a dispetto della mole, che di primo acchito incute un certo timore reverenziale.Ma ciò che oggi Suzuki vuole mettere in risalto del suo top di gamma sono le doti di accelerazione; la quarta prova consiste in uno “sparo” da fermo ed è divisa in due: uno con la cambiata manuale – novità introdotta con il Burgman 650 2013 – e uno con quella automatica.Specchi retrovisori ripiegati (elettricamente) per essere più aerodinamico e modalità Power selezionata (la trasmissione SECVT può essere impostata anche nella più tranquilla versione Drive). Nella prova con l’utilizzo del cambio tardo un po’ a inserire la seconda e il Burgman perde spinta; nella prova con cambiata automatica non c’è da fare nulla se non spalancare il gas. Risultato? A vincere è il giornalista che pesa (vestito!) 50 kg e su questo piano non c’è davvero storia.Il risultato finale per RED, sommando il punteggio ottenuto nelle quattro prove, è un onesto ottavo posto complessivo su 19 partecipanti. Si avverte qualche mugugno circa i criteri di giudizio ma i malumori vengono subito sopiti dalla promessa di qualche piega in sella ai Burgman 400 e 650 nel kartodromo adiacente al circuito di San Martino del Lago. Non sono certo mezzi progettati per i cordoli ma per divertirsi basta poco e comunque, a suon di cavalletti che strisciano nella guida al limite, sono emersi spunti interessanti. Il 650, ad esempio, rispetto al 400 ha freni più potenti ed è più sostenuto a livello di sospensioni. La mole imponente lo fa però ondeggiare maggiormente in staccata e in fase di percorrenza delle curve.Il 400 inoltre, proprio perché più leggero e meno importante nelle dimensioni, è più svelto da inserire in curva, nei cambi di direzione e in uscita di curva: pur essendo meno potente (il Ciccio dispone di ben 55 cv), sembra avvantaggiarsi e spuntarla sul 650 grazie agli oltre 70 kg di peso in meno. Insomma, ok l’agilità in mezzo al traffico, ok il comfort per le gite fuori porta, ma se proprio con il Burgman ci volete passare le domeniche tra i cordoli di un kartodromo, il 400 è la scelta giusta.