Elettrica. Spaziosa. Elegante. Con la scocca in alluminio. E ora anche a trazione integrale. Tesla Model S evolve in Model D, dove la “D” sta per Dual Motor e indica la presenza di due motori a zero emissioni.All’unità trifase a induzione ordinariamente collocata al retrotreno si abbina un secondo propulsore elettrico, collocato all’avantreno, che porta in dote le 4WD. Rispetto al passato, la grande berlina americana – è lunga quasi 5 metri e pesa, in configurazione 2WD, ben 2.100 kg – promette un’autonomia superiore di 16 km, passando da 502 a 518 km nello step P85 da 416 cv. L’adozione del secondo motore, collocato anteriormente, promette un bilanciamento delle masse migliore rispetto alla “tradizionale” Model S; quest’ultima, infatti, può contare su una ripartizione dei pesi 48/52% tra asse anteriore e posteriore.Big surprise! Mentre costruttori ben più grandi e blasonati annunciano futuristici sistemi di guida autonoma, Tesla è già pronta a lanciare sul mercato il pilota automatico. Soluzione che permette tanto alla neonata berlina quanto alla nota Model S di gestirsi autonomamente in autostrada e lungo le vie principali, così come in fase di parcheggio. Cuore di tale tecnologia – denominata “A” – sono il radar anteriore, il sonar a lungo raggio, la videocamera in grado di “leggere” la segnaletica stradale e il GPS corredato delle informazioni in tempo reale sulle condizioni del traffico. Il futuro è adesso.