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KTM Duke Alla ricerca del fattore K

KTM 390 Duke, 790 Duke e 1290 Super Duke R, le Duke rappresentano sempre il “cuore” della gamma KTM. Una famiglia che negli anni si è allargata con l’arrivo di nuovi motori, cilindrate, modelli. Una cosa però li lega tutti tra loro. Quel DNA che la prima, indimenticata Duke esprimeva in modo sfacciato e che oggi si ritrova anche nelle nuove Duke. Le abbiamo provate insieme per andare alla ricerca del Fattore K.

UN PEZZO DI STORIA

Novembre 2004 a Gran Canaria va in scena quello che potremmo definire un evento epocale. KTM debutta nel mondo delle naked stradali. L’oggetto della presentazione è prima la 990 Super Duke. Una naked affilatissima, potente, ipermaneggevole al limite del nervosismo. Una moto estrema in tutto e per tutto che possiamo considerare un vero spartiacque. Da li in poi la crescita della gamma stradale di KTM non si è più arrestata, sono arrivati tanti nuovi modelli che hanno portato la Casa di Mattighofen a diventare il primo costruttore europeo per numero di moto prodotte.

Tanti modelli e nuove motorizzazioni, ma la famiglia delle Duke è sempre al centro della gamma KTM e nel frattempo è cresciuta sono arrivate nuove cilindrate, nuove tipologie di motori. Ma una cosa non è mai cambiata, quel fattore K che la prima, indimenticata Duke aveva impresso nel DNA e che oggi si nasconde anche nelle nuove Duke.Non importa che nel telaio ci sia un motore monocilindrico, un bicilindrico in linea, o un grosso V2 i motori delle tre protagoniste della prova di oggi, ognuna di loro punta ed essere leggera, agilissima e ha come unico target l’assoluto divertimento di guida. E’ questo il fattore K? Scopriamolo insieme.

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