Metti un invito di Metzeler. Aggiungi il motoraduno dello Stelvio, tra i più famosi d’Italia. Una Yamaha FZ8 con kit sport e scarico Akrapovic. Le montagne della Lombardia. Mescola bene. Il risultato? Un bellissimo week-end in moto.Il motoraduno dello Stelvio, a cavallo tra la fine di giugno e l’inizio di luglio, è giunto quest’anno alla trentaseiesima edizione, che ha festeggiato con uno sponsor d’eccezione, Metzeler. Nel gergo del marketing si chiama “title sponsor”, perché dà anche il nome alla manifestazione: in pratica si tratta di un sostanzioso aiuto che l’azienda di pneumatici ha fornito agli organizzatori per rendere ancora più bella un’iniziativa che gli appassionati di moto dimostrano di amare. Il raduno, infatti, ha una lunga storia, contraddistinta soprattutto dalla partecipazione numerosissima dei bikers, che trasformano la zona del campo sportivo di Sondalo, a poca distanza da Bormio e quindi a circa 35 km dal Passo dello Stelvio , in un campo di battaglia o in un parco giochi, a seconda dei punti di vista.Invito Metzeler, dicevo: massima libertà di spostamento, sia per arrivare sul posto, sia per organizzare le giornate di sabato e domenica. Parto il giovedì sera, con largo anticipo sulla carovana dei colleghi. L’Alta Valtellina è come il giardino di casa, per me: un piccolo grande paradiso, che conosco da 31 anni. E che mi piace più della prima volta. Certo, la strada per raggiungere Bormio da Milano è tra le peggiori d’Italia: complicato uscire dalla metropoli, impossibile attraversare Monza senza rimanere bloccati in coda, faticoso superare la Brianza senza farsi prendere dallo stress. Si respira lungo la superstrada Lecco-Colico, per poi rassegnarsi a un lento incedere, persino in moto: le pattuglie di Polizia e Carabinieri non mancano, gli incroci a raso e i passaggi a livello nemmeno. Troppi rischi.La temperatura cambia non appena si raggiunge l’Alta Valle, di cui Sondalo costituisce il primo, vero avamposto. La serata di giovedì è dedicata agli ultimi preparativi del raduno, che va in scena nel parco adiacente il campo sportivo e lungo il fiume Adda: striscioni, transenne, le tende di chi è già arrivato, motociclisti in avanscoperta e tutto lo staff dell’organizzazione, persone che fanno altro nella vita ma che trovano tempo e voglia per dedicare mesi all’ideazione e alla realizzazione dell’evento. Il villaggio cresce ora dopo ora, insieme al rombo dei motori, che aumenta di intensità fino a diventare fastidioso: sì, perché a Sondalo già il venerdì scorrazzavano parecchie quattro cilindri jap completamente prive del terminale di scarico… Per non parlare dei quad Polaris dotati di un accessorio inedito: un tromboncino che sostituisce il silenziatore, con effetti devastanti sulla quiete della valle!Il raduno è anche l’occasione per un bel “test ride”: BMW Motorrad e Honda sono a Sondalo per offrire agli appassionati l’opportunità di guidare i più ambiti modelli in gamma. Sessioni interessanti, perché si snodano lungo strade certo meno banali di quelle dove di solito questi appuntamenti vanno in scena, cioè in città. A Bormio, invece, c’è Yamaha: così chi volesse togliersi l’ultimo dubbio sull’endurona stradale da mettere in box, potrebbe provare nel raggio di pochi chilometri la bestseller BMW R 1200 GS, la tecnologica Honda Crosstourer rigorosamente con il cambio automatico DCT, oppure la comodissima Yamaha Super Ténéré, magari nel sontuoso allestimento World Crosser. Per me, invece, c’è un’altra Yamaha, l’eclettica FZ8 ABS: naked di media cilindrata, costa 8.690 euro f.c. (500 euro meno senza ABS, ma non risparmiate proprio questi soldi!), monta un elastico quattro cilindri in linea di 779 cc da 106 cv di potenza e 82 Nm di coppia. L’interasse è di 1.460 mm, il peso dichiarato raggiunge i 216 kg per la versione ABS. La “mia” FZ8 monta il kit Sport (indicatori di direzione a LED, portatarga sportivo, puntale, tutto a 344 euro), più il terminale Akrapovic in titanio e carbonio (689 euro), che ne esaltano il carattere sportivo. Abbastanza comoda quanto a posizione di guida, la FZ8 si difende bene tra le curve ma è soprattutto facile da usare, grazie anche all’erogazione dolcissima del motore. E le gomme? Ovviamente Metzeler! Si tratta delle Sportec M5 Interact, nuovissime il giorno del ritiro della moto. Procedo al rodaggio con circospezione, in modo però che fin dal primo dei 40 tornanti che portano da Bormio allo Stelvio la gomma sia pronta… Le Sportec M5 Interact sfruttano una carcassa con cinque zone di tensione, che permettono di bilanciare stabilità sul veloce e prestazioni in curva. In più c’è un gioco: l’elefantino simbolo di Metzeler compare cinque volte lungo la spalla, con numeri progressivi. Quanto più si piega, tanto più si alza il punteggio, elefantino dopo elefantino. Il feeling c’è, tanto da poter osare qualche piega anche nel traffico rigorosamente su due ruote dell’ascesa al Passo. La copertura anteriore è molto progressiva, non particolarmente veloce a scendere in piega ma capace di infondere tanta sicurezza. L’ascesa al Passo è una festa: moto e motociclisti sono padroni della strada, con le auto a fare da timide comparse,costrette a fare buon viso a cattiva sorte. La rivincita si consuma anche nei parcheggi a quota 2.758 metri di quota, spartiacque tra la Lombardia e l’Alto-Adige. Un tripudio di moto mi accoglie, con qualche sorpresa: qui, tra le montagne, le classifiche di vendita passano in secondo piano, perché a dominare è la passione su due ruote. E così si vedono più Aprilia Tuono qui che in un anno di pianura… Non mancano tante Ducati, le immancabili BMW GS, qualche scooter e molte sportive, guidate da impavidi biker che sfidano il caldo impeccabilmente avvolti dalle loro tute in pelle. L’aria sottile delle vette, 30 km più a valle, si riempe del profumo acre di salsiccia: la sera di sabato, tra concerti e cucina ruspante, il raduno vive il suo momento clou, con la parata delle luci. Migliaia di moto illuminano Sondalo: una processione assordante, condita da burn-out, accelerazioni vorticose tra la folla, concerto di clacson e fiumi di birra.Anche quest’anno il Motoraduno Stelvio International Metzeler è stato un successo: la formula, d’altra parte, è collaudata e piace a un pubblico forse meno raffinato di quello che si vede agli eventi legati a una singola Casa, come ad esempio il WDW Ducati. Qui la forma è meno importante, conta soltanto la passione. Anche in forma estrema, come potete vedere dal video qui sotto… http://youtu.be/z76k_7g5y3Q