Partiamo dai numeri, che permettono a ciascuno di farsi un’idea di ciò che è stato il WDW2012:
- Oltre 65.000 le presenze in circuito in quattro giorni
- 11.520 giri di pista effettuati in totale da auto e moto durante le quattro giornate
- 66.000 foto scattate dai fotografi dello staff
- 52 nazioni di provenienza degli oltre 65.000 partecipanti al WDW2012
- 61 attività in pista nelle quattro giornate
- 32 ore di diretta sulla WDW TV
- 8 pneumatici Pirelli sulla tela per i burn-out al termine della “Diavel Drag Race by Tudor”
- + 1100 % di incremento sulle visite sulla pagina Facebook del WDW2012
- 40 tweet al minuto
- 4 terabyte di filmati durante l’evento
- 15 concerti nel paddock e due all’esterno (Cattolica e Riccione)
- 8 team Ducati con 16 piloti presenti al WDW2012
Sono numeri da record, che hanno superato le aspettative degli organizzatori e spazzato via i dubbi fin dal venerdì. Nonostante la crisi economica, nonostante il terremoto che ha devastato le terre emiliane poche settimane fa, la voglia di moto e di Ducati era troppo forte. E così il WDW2012 va in archivio non soltanto come una bella festa ma anche come un momento di consapevolezza e di rilancio per tutto il mondo delle due ruote. Da una parte ci sono i dati di vendita snocciolati dal presidente e amministratore delegato Gabriele Del Torchio e mai così positivi per Ducati, a dispetto della profonda crisi italiana ed europea. Dall’altra c’è l’imminente passaggio di proprietà da Investindustrial, azionista per sei anni, al Gruppo Volkswagen e in particolare ad Audi, che attende soltanto l’autorizzazione finale delle autorità antitrust. In mezzo, la straordinaria dimostrazione di forza del marchio Ducati, che crea valore sul piano finanziario, è vero, ma che, soprattutto, raduna intorno a sé un “popolo” di fedelissimi. Tutto questo non sarà certo sfuggito ai manager Audi, ovviamente presenti, seppur con assoluta discrezione. Il piano strategico che è giunto al secondo dei cinque anni previsti è stato approvato anche dalla nuova proprietà: continuerà, quindi, il rinnovo della gamma, che prosegue anche nella diversificazione. Il successo ottenuto da Multistrada e Diavel dimostra come Ducati non sia più sinonimo soltanto di moto sportive, bensì un marchio globale per clientela e penetrazione nei diversi segmenti, oltre che globale per capacità di espandersi sui mercati esteri. L’Italia soffre? Ducati cresce negli Stati Uniti. L’Europa rallenta? Esplode l’Asia.Il resto è cronaca. Con la divertentissima sfida “Diavel Drag Race by Tudor”, che ha visto impegnati tutti i piloti Ducati MotoGP e Superbike:Valentino Rossi, Nicky Hayden, Troy Bayliss, Carlos Checa, Niccolò Canepa, Kuba Smrz, Sylvain Guintoli e Lorenzo Zanetti. Ha vinto Troy Bayliss davanti a Rossi, ed è stato emozionante vivere l’entusiasmo della folla per il campione australiano, il più amato di sempre.Il finale è in musica, non quella dei bicilindrici ma della “Ducati All Stars” band, composta da vere stelle del rock come Steve Jones (Sex Pistols), Duff Mckagan (Guns N’ Roses), Franky Perez (Pusher Jones), Steve Stevens (Billy Idol band), Billy Morrison (The Cult) e Isaac Carpenter (Loaded). L’appuntamento è tra due anni, con il WDW2014 e una Ducati probabilmente ancora più internazionale, eppure profondamente italiana. Il terzo giorno http://youtu.be/DfpORmlFIhA Il secondo giorno http://youtu.be/5AiMpzm_5Xs Il primo giorno http://youtu.be/Wi1nemp2dLQ