C’è mancato poco che quel tipo con il Ciao bombardato si piantasse sul cofano della macchina di Hans, una derapata della ruota dietro, un leggero stridio di gomme, colpo di reni e guizzo circense: quel “folle” si è salvato la pellaccia per un millimetro. Incredibile? No, benvenuti alla Monferraglia.Questo è il modo in cui sono stato accolto alla Spring ediscion 2012 e vi giuro che mai avrei immaginato una accoglienza migliore.Entro quindi accompagnato nel piazzale del mercato di Casale Monferrato da Hans Ansaldi che ha dato vita a questo girone dantesco. Della Monferraglia ormai sappiamo tutto, non solo delle epiche gesta dei protagonisti delle precedenti edizioni, ma anche del percorso che i partecipanti troveranno: ora siamo nel vivo dell’evento che a dispetto degli scorsi eventi sfrutta l’intero arco del weekend aprendo le porte direttamente il sabato in tarda mattinata, momento in cui inizia a popolarsi il piazzale dei primi monferragliari.SABATONon dilunghiamoci oltre e iniziamo subito a parlare di questo sabato 19 maggio. Un tiepido sole fa ben sperare nonostante una perturbazione, più volte annunciata stia già accarezzando le Alpi francesi … pazienza.Il programma del sabato di fatto non esiste! L’unica certezza è l’orario della partenza stabilito alle ore 9:30 della domenica mattina, che le iscrizioni vengono aperte due ore prima, che è indispensabile possedere dei baffi per essere completamente in linea con la manifestazione: si deduce quindi che tutto ciò che potrebbe succedere in questo lasso di tempo non è soggetto ad alcuna regola scritta e nessun limite… se non quello umano.Mezza piazza del mercato è destinata agli ospiti che possono campeggiare, l’altra mezza servirà per le iscrizioni e l’accoglienza per il pranzo. E’ nel lato orientale, separato da una leggera fettuccia e da transenne presto rubate per fare da base alle griglie, che si consuma l’antipasto della Monferraglia. In senso antiorario e per tutte le ore successive – fino all’alba – una costante giostra di “motorelli” si sfida a colpi di pieghe, impennate, scintille di cavalletti, cadute e pezzi di fanali sparsi sull’asfalto. Il ronzio costante e il “puzzo” unico della miscela bruciata anni ’80 sono il denominatore comune del sabato accompagnato da un impianto audio da mille mega decibel apparso dentro ad un furgone di alcuni partecipanti.Nel frattempo, come si può ben immaginare, arrivano ospiti con la frequenza di un metronomo a ritmo di Rock’n Roll. Alcuni riparano, altri improvvisano, molti chiacchierano, altri verificano i “completini” da supereroi. L’atmosfera è rilassata, esattamente come ci aveva anticipato Hans, sembra di essere a Woodstock! Con il passare delle ore e l’arrivo della sera, l’atmosfera si scalda ancora di più. Sono dati alle fiamme alcuni vecchi ciclomotori nella speranza di ingentilire il fato, alcuni improvvisano improbabili rampe di lancio – vedi salto nel cerchio di fuoco – e altri semplicemente guardano basiti.DOMENICAEsattamente come succede la mattina dell’esame di maturità, quello che doveva esser fatto è stato fatto. Il destriero di metallo ormai e pronto e la partenza è imminente. Pieno di miscela al 2% e iscrizione accettata. Alle 9:30 si parte. Il conteggio finale conferma le attese: quasi 800 partecipanti al via distribuiti in modo perfettamente trasversale tra uomini e signore con i baffi, giovanissimi e ultra sessantenni che si comportano peggio degli adolescenti presenti.Segnaliamo in questa bolgia di tecnologia e umanità, una coppia in sella a un Ciao con doppia sella che ha affrontato tutti e 50 km senza batter ciglio… se non è amore questo; Ciao con motori bicilindrici, Bravo Sidecar guidato da Batman con fianco l’inseparabile amico Robin e tanti, davvero tanti coraggiosi. Coraggiosi perché le condizioni meteo sono andate rapidamente peggiorando e il percorso con la pioggia ha preteso in molti punti la gamba allenata di Ivan Basso al Giro d’Italia, perché anche il più leggero falsopiano si trasformato in una scalata all’Everest.Sono bastati meno di 100 metri dalla partenza per incrociare i primi ritiri! E così è stato da questo momento in poi; nel tratto misto che conduce alla pista di Vialarda gli abbandoni per problemi tecnici hanno abbondantemente superato i cento: ma la Monferraglia è anche questo e l’importante è essere nel gruppo sotto l’arco REDBULL. La pista da cross quest’anno non ha mietuto vittime, ed è una cosa positiva. Non sono stati segnalati traumi cranici e costole rotte, persone schiacciate dalla valanga di motorelli scivolati a valle dalle ripide discese, abbandoni per imminenti infarti.E il meteo? Tutto confermato. Alle 11.00 con precisione svizzera è arrivata la pioggia, a tratti insistente, che ha messo a dura prova i partecipanti… risultato? Nessuno ha fatto dietro front alla prima difficoltà, tutti ci hanno provato ad affrontare i punti più ripidi, qualcuno gliel’ha fatta, qualcuno no.Alla fine i più veloci sono tornati al parco chiuso del mercato di Casale Monferrato, ancor prima che gli agnolotti al sugo di carne fossero pronti. Tra tutti c’è stato un vincitore, ha saputo rispondere con precisione alle domande imposte dall’organizzazione e così, di diritto si porta a casa il trofeo che, come da regolamento, dovrà rendere alla prossima edizione che si terrà a novembre inoltrato armati di cappottone e stivali di gomma.