Il dispositivo mobile del futuro? Non è lo smartphone, non il tablet e nemmeno il phablet. È l’auto. Il CES (Consumer Electronics Show) di Las Vegas – il più grande Salone al mondo dedicato all’elettronica di consumo – ha sancito come le quattro ruote siano il terreno di sperimentazione ideale per l’hi-tech. Un esempio? Tra pochi anni sarà possibile gestire il riscaldamento di casa direttamente dalla vettura, così come accendere le luci in salotto, osservare sul display della plancia chi suona al citofono e ottenere informazioni in tempo reale dagli elettrodomestici in azione. E ancora, diverrà una consuetudine acquistare ricambi o altri oggetti tramite il veicolo, che a propria volta sarà in grado di segnalare eventuali dimenticanze; ad esempio l’ombrello in una giornata uggiosa. L’internet delle cose è realtà.Connettività, gestualità e guida autonoma. Tre concetti, tre orizzonti: dall’interazione costante auto/casa/ufficio alla sostituzione dei comandi tradizionali con quelli vocali e gestuali, passando per la gestione totalmente computerizzata della vettura, con l’uomo semplice spettatore, le quattro ruote del domani avranno ben poco a che vedere con quelle di oggi, in un tripudio di alimentazioni elettriche e ibride plug-in. Cambieranno anche esteticamente? In parte sì, dato che i tradizionali specchietti e il lunotto cederanno il posto a telecamere sempre più evolute. Nel proliferare di mille diavolerie elettroniche, ecco le migliori novità tecnologiche che vedremo (presto) a bordo delle nostre vetture.Audi Car-to-X: informazioni condiviseElettrificazione, connettività a bordo e guida autonoma: Audi sviluppa i temi portanti del CES 2016 perfezionando l’elettrica e-tron quattro concept, prototipo che anticipa la prima SUV premium elettrica – attesa sul mercato nel 2018 – forte di 503 cv e 500 km d’autonomia, e affina il cruscotto digitale portato al debutto dalla più recente generazione della sportiva TT, ora forte della struttura Amoled. Ai comandi vocali si accompagnano un inedito touchscreen dal feedback fisico e un hotspot Wi-Fi per collegare sino a otto dispositivi, mentre A4 e Q7 beneficeranno della gestione da remoto, mediante smartphone, per consultare dati e attivare funzioni. La tecnologia più interessante è però il Car-to-X, vale a dire la condivisione delle segnalazioni di pericolo con le altre vetture, base della guida autonoma che, dal 2018, dovrebbe divenire disponibile per l’ammiraglia A8.BMW i Vision Future Interaction: tutto a gestiPulsanti, touchscreen e manopole? Passato remoto! Per BMW il futuro è nei comandi gestuali. Una radicalizzazione di quanto inaugurato con l’ammiraglia Serie 7, al punto da poter gestire tutte le funzioni vettura con la semplice interazione di gesti e indicazioni vocali. Il sistema AirTouch cattura i movimenti della mano, in un contesto che traghetta verso la guida autonoma e apre allo scambio d’informazioni tra strumenti di diverso tipo quali il veicolo, lo smartphone, la casa (smarthome) e l’orologio (smartwatch), spingendosi sino al parcheggio da remoto. E se si decidesse di prendere un mezzo pubblico? L’auto non abbandona il conducente: un assistente virtuale indica sul telefono le modalità di trasferimento più efficienti. L’innovazione più profonda, però, è la ricarica delle auto elettriche mediante la connessione – e un counter per pagare il servizio – all’illuminazione pubblica. Una rivoluzione.Bosch eCall: chiamata d’emergenza aftermarketLa chiamata d’emergenza? Nell’accendisigari. Bosch rivoluziona la sicurezza di bordo consentendo di operare autonomamente anche alle vetture prive dei sistemi integrati di segnalazione automatica dell’incidente. Un’innovazione basata su di un’unità corredata di sensori e sull’interazione tra la connettività Bluetooth e una specifica app per smartphone. Non meno raffinati la guida autonoma autostradale, che dovrebbe debuttare nel 2020, e il valet parking automatico: grazie a un’applicazione attivabile all’ingresso di un garage, la vettura si parcheggia da sola e si ripresenta all’uscita al momento di ripartire. Il massimo della praticità! Da lode, infine, le tecnologie che, grazie alla connessione con altri veicoli, consentiranno di segnalare in tempo reale l’immissione di un veicolo contromarcia e di prevedere i pericoli lungo la strada, anche qualora celati alla vista.Volkswagen Budd-e: batterie da 530 kmIl minivan tedesco trae ispirazione dal progetto Bulli, reinterpretazione in chiave moderna del mitico Transporter T1, e porta al debutto la piattaforma sulla quale verranno sviluppati i futuri modelli elettrici Volkswagen. Ultraconnesso e a trazione integrale, raggiunge i 150 km/h a fronte di un’autonomia di 530 km. Valori da riferimento, ottenuti grazie all’azione di due motori elettrici – uno per ciascun assale – dalla potenza complessiva di 320 cv e con l’apporto di una batteria da 101 kWh, ricaricabile all’80% in solo 30 minuti. Celle che, grazie all’inedito pianale MEB, vengono collocate centralmente e in posizione ribassata, consentendo di sperimentare ardite soluzioni in abitacolo; debutta così un divanetto a “L” alternativo ai classici sedili posteriori. E i comandi? Integralmente gestuali o vocali, inclusa l’apertura delle portiere.Volvo: l’orologio comanda l’autoComandare l’auto mediante lo smartwatch: dalla collaborazione tra Volvo e Microsoft nasce una nuova frontiera dell’interattività. Grazie alla tecnologia Band 2 e ai comandi vocali, è possibile impostare da remoto il navigatore, avviare il climatizzatore oppure attivare le quattro frecce. Una soluzione che richiama alla mente il telefilm Supercar degli ‘Anni 80, con l’agente Michael Knight che dialogava a distanza con KITT. Non meno rilevante la partnership con Ericsson per l’implementazione dello streaming in auto, così da fruire di molteplici contenuti senza salvataggio su alcun supporto fisico e rivoluzionare la guida autonoma: il viaggio non verrà necessariamente portato a termine seguendo il percorso più rapido, bensì, qualora il “conducente” lo desideri, facendo in modo d’arrivare a destinazione solo alla fine di un film o seguendo un itinerario coperto dalla rete.BMW Motorrad: fari laser ed head-up displayFari laser per le moto ed head-up display per i caschi: BMW promette di rivoluzionare il mondo delle due ruote grazie a un marcato travaso di tecnologia dal settore automotive. La gran tourer K 1600 GTL mutua così i gruppi ottici dall’ammiraglia a quattro ruote Serie 7, contando su abbiglianti che raggiungono una profondità di 600 metri: il doppio rispetto ai proiettori tradizionali. Un dispositivo al momento ancora troppo costoso per le moto, ma che in futuro, grazie alle economie di scala, potrebbe divenire accessibile. Più concreta l’integrazione dei caschi con l’head-up display, dal 2003 disponibile per le vetture della Casa di Monaco, che proietta le informazioni sul traffico (navigazione) o il veicolo – inclusi la pressione degli pneumatici, il livello del carburante, la velocità e la marcia selezionata – direttamente nel capo visivo del pilota, senza distrazioni dalla strada e includendo una funzione “specchietto retrovisore” digitale.