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Pensieri di Natale dei top 4 del Mondiale Superbike

Come stanno passando le vacanze di Natale gli assi del Mondiale Superbike? Scopriamolo insieme

Natale a casa Tom Sykes: una gran festa. C’è molto da festeggiare a Royal Leamington Spa, un paese termale, pochi chilometri a sud di Coventry, nel Regno Unito. Un anno fa Tom e Amie si sono sposati, lo scorso 20 ottobre il pilota Kawasaki è diventato campione del mondo Superbike e a metà novembre è nata la piccola Millie Grace. Invitati, ovviamente, tutti i parenti: mamma, il nuovo compagno, papà, tre fratelli naturali (Anthony, Jason e Daniel) e due acquisiti (Mathew e William). C’è l’immancabile nonno Peter, che ha comprato a Tom la prima moto con la quale il britannico ha iniziato a correre, e poi i cugini, gli zii e gli amici più stretti.

A Tom Sykes piace così. Ama il Natale e gli piace festeggiarlo in famiglia. È rilassato, nonostante i numerosi impegni che l’essere campione del mondo comporta – è stato anche in Giappone e Malesia prima delle feste –  ma a Natale la testa è solo per la famiglia. Tornerà a pensare alle corse il prossimo 15 gennaio quando, come da regolamento, finirà lo stop forzato dei test, iniziato il primo dicembre. Il primo appuntamento del 2014 saranno i test di Portimao, dal 16 al 20 gennaio, ai quali parteciperanno praticamente tutti i team del Mondiale Superbike. Poi le moto torneranno nei vari reparti corse e saranno messe nelle casse per esser spedite in Australia per il primo round, che scatterà il prossimo 23 febbraio. Tom Sykes è rilassato come non mai, perché si è tolto un peso: quest’anno il pilota della Kawasaki era obbligato a vincere. Fuori Max Biaggi, campione iridato 2012 per solo mezzo punto, spettava a lui, Tom, la corona 2013. Ora però Tom Sykes è tranquillo, ben consapevole dei propri mezzi. E lo ha dimostrato negli ultimi test stagionali, quelli di Jerez a fine novembre, nei quali già nel primo giro cronometrato ha siglato un tempo che tutti gli altri sono riusciti a replicare solo a fine giornata. Se in inverno il britannico è sempre stato velocissimo, adesso è spaziale. Dopo anni nei quali è stato additato come un mediocre, ha dimostrato a tutti di essere un campione vero. A tutti tranne a se stesso, perché questo, lui, lo sapeva già.

Marco Melandri Anche a casa Melandri si festeggia. Marco e la Manu, assieme a parenti ed amici, celebrano il ritorno in Aprilia. Un’opportunità incredibile per il ravennate, che finalmente sa di partire per vincere. È ben conscio di avere una moto vincente. Il 2013 di Marco non è stato per niente facile. Il passaggio di consegne tra Alpha Racing e Feel Racing (che si sono avvicendati nella gestione della BMW ufficiali) ha di fatto fermato lo sviluppo della S 1000 RR per quasi sei mesi e questo ha fatto partire il team in ritardo rispetto agli avversari. Poi Marco non è stato sicuramente incisivo come nel 2012, ma nella prossima stagione avrà un’occasione d’oro per rifarsi. La moto è veloce, il team fortissimo. Lui deve solo stare tranquillo e fare ciò di cui è capace: dare gas. Nei test in inverno non si sono visti tempi stratosferici, ma va detto che Melandri non è mai stato troppo forte sul giro secco. La RSV4 gli piace ed è solo da affinare in alcuni punti per renderla ancora più efficace nelle sue mani.

Sylvain Guintoli Si festeggia, ma con qualche pensiero in più, a casa Guintoli. Il francese, britannico di adozione (vive a pochi chilometri dal tracciato di Donington Park) vuole stare con i suoi quattro figli ma soprattutto pensa al fatto di aver perso tutti i test di fine 2013. Sylvain è stato operato alla spalla infortunata in bici prima del round di Mosca della passata stagione ed è stato costretto a uno stop forzato. Non è sereno, perché con Melandri in squadra sa benissimo che tutte le attenzioni saranno per l’italiano. Sa di non aver chiuso una stagione da protagonista e ora tutti si aspettano un salto in avanti per il 2014. Gli serve più aggressività, perché anche se è vero che è stato a lungo al comando del Mondiale, è altrettanto vero che in pochi se ne sono accorti.

Eugene Laverty Il Natale più difficile l’ha passato sicuramente Eugene Laverty. Da vice iridato a licenziato. O meglio, non rinnovato. Per le feste l’irlandese ha lasciato la casa di Montecarlo per tornare dai parenti in Irlanda assieme alla fidanzata Filippa (Pippa), che sposerà nel 2015. Non vuole pensare troppo a com’è finito il suo 2013, perché nonostante gli undici podi conquistati nelle ultime dodici gare è stato scaricato dalla Casa di Noale. Sta cercando di stare tranquillo, per trovare la pazienza necessaria ad affrontare il 2014 con la Suzuki. I test di fine novembre, gli unici ai quali ha preso parte, sono stati un mezzo disastro, con la GSX-R a lungo ferma per problemi prima elettronici e poi di motore. A differenza del Sykes di fine 2012, Laverty sa che il prossimo anno difficilmente potrà pensare a conquistare il titolo. Ma il suo passaggio alla Casa di Hamamatsu è stata una mossa fatta con un occhio al futuro: mettere un piede in Suzuki per puntare alla MotoGP nel 2015. Per festeggiare matrimonio e approdo ai Gran Premi in un colpo solo.

 

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