Per parecchi automobilisti la trazione integrale è considerata poco più di un vezzo, quasi uno status symbol (al pari dei SUV che spesso equipaggia) utile per mostrare che, in auto, si raggiungono località sciistiche prestigiose. Fortunatamente non tutti la pensano allo stesso modo, ci sono luoghi nel mondo in cui la trazione integrale è una necessità, ma c’è anche una sempre maggiore consapevolezza della sicurezza in più che un’auto a quattro ruote motrici riesce a offrire. E non si tratta solo di scalare una salita innevata o di guidare in montagna, ma di una sicurezza percepibile in ogni condizione di guida, che si traduce in una maggiore tranquillità di chi sta al volante (la trazione integrale piace molto alle donne, ad esempio).Non è un caso che ormai quasi tutte le grandi Case costruttrici abbiano una vera e propria gamma nella gamma. C’è chi della trazione integrale ne ha fatto la propria bandiera e chi, come BMW, forse urlandolo meno di altri ha però negli anni conquistato una grandissima fetta di mercato con le sue 4×4. Definizione che, in verità ormai è un po’ obsoleta (si riferiva, infatti, alle vecchie fuoristrada) e va un po’ stretta alle auto della gamma xDrive, che sono dei veri concentrati di elettronica applicata alla trazione. La storia della serie X di BMW è lunga 27 anni, risale al 1985, infatti, la prima integrale BMW una serie 3 E30, seguita, nel 1991, da una serie 5 auto all’avanguardia per i tempi perché già in grado di ripartire la coppia tra asse anteriore e posteriore.Come vedete, non si tratta di SUV e nemmeno di fuoristrada, BMW ha iniziato per così dire “dal basso” da due berline, auto su cui la presenza della trazione integrale è tutt’altro che scontata ma che, grazie alle quattro ruote motrici, riescono ad offrire un tasso di sicurezza più elevato. X5, X3, X6 eccetera fanno parte della storia più recente e di una gamma che nel 2012 conta 46 modelli a trazione integrale.Ma come funziona il sistema xDrive? Interessante il modo in cui BMW ha studiato il sistema di raddoppiare le ruote traenti. Partire da uno schema a trazione posteriore con motore longitudinale come è per le BMW potrebbe essere un po’ complicato, ma a Monaco hanno risolto il problema affiancando all’albero di trasmissione primario un secondo albero che riceve il moto dal primo (con l’ovvia intromissione di un differenziale gestito elettronicamente) e porta il moto alle ruote anteriori. Il collegamento tra i due alberi avviene per mezzo di una catena per i SUV e con una cascata di ingranaggi per le berline/station wagon. Abbiamo semplificato, naturalmente, perché ad affiancare la meccanica c’è, nei modelli attuali, un mare di elettronica capace di offrire ad ogni modello un comportamento dinamico unico e adatto al tipo di mezzo.Partendo da una ripartizione di coppia standard di 40-60 (precedenza al posteriore, quindi, per mantenere il feeling di guida tipico di BMW) il sistema xDrive è, infatti, capace di passare da una situazione di trazione completamente posteriore (0-100 %) a una completamente anteriore (100-0) passando per tutte le combinazioni intermedie possibili e chiedendo, se è il caso, anche l’aiuto del sistema DSC che va a frenare la ruota che perde aderenza per ripartire la coppia sulle altre.Il sistema ha poi varie declinazioni: da quella specifica per la X6 (Dynamic performance control) che al posto del differenziale usa un sistema attivo in grado di spostare la coppia in maniera totale dalle ruote di destra a quelle di sinistra ed è capace di eliminare il sottosterzo tipico delle trazioni integrali mantenendo quindi il comportamento tipico della trazione posteriore; al sistema “semplificato” performance control adottato da X1 e X3. Con l’arrivo della trazione integrale sulla serie 1 e sulla nuova serie 3 la gamma è oggi al completo, solo la Z4, per ovvi motivi, è esentata dalla ricetta xDrive.Detto questo, a chi servono tutte queste auto a trazione integrale? A più persone di quanto si pensi, visto che per quel che riguarda BMW la percentuale delle xDrive vendute tocca il 40%. In pratica quasi una BMW su due che escono dal concessionario è a quattro ruote motrici. Integrale utile sempre, quindi, ma è ovvio che quando il gioco si fa duro avere 2 ruote in più che spingono è sempre meglio che non averle. L’evento organizzato di BMW a Salice d’Ulzio è stato creato apposta per dimostrarci (se mai ce ne fosse ancora bisogno) l’utilità di un sistema come l’xDrive e il meteo ha dato una grossa mano rendendo il test ancora più probante. La mattina del test ci aspettano tutte le xDrive dell’elica: dalla piccola X1 alla serie 7; la neve della notte ha imbiancato tutto, strade comprese. Niente di meglio per mettere alla prova la trazione xDrive abbinata agli immancabili pneumatici invernali (che mi sento sempre di consigliare, leggi o non leggi).Parto dall’albergo con una 740D, “macchinetta” da 2 tonnellate con pneumatici larghi due spanne e soprattutto 630 Nm di coppia erogati a soli 1.500 giri. Una combinazione micidiale per un percorso innevato. Solo una quindicina di anni fa, in una situazione come quella incontrata durante la prova, con un’auto del genere la cosa migliore sarebbe stata restarsene in albergo. Invece è quantomeno sorprendente notare come la serie 740D xDrive si sia rivelata guidabile in una situazione davvero critica. Ovvio, non ci siamo messi a guidare a ritmi da prova speciale al mille laghi, anzi, la condotta era piuttosto prudente, ma anche quando si tentava di innescare volutamente qualche perdita di aderenza affondando il pedale in modo scriteriato il risultato era uno slittamento prossimo allo zero e una direzionalità assoluta.Ovvio, c’è anche tanta elettronica che aiuta, ma credete, prima di veder accendersi qualche spia sul cruscotto (indicatore dell’inizio dei “tagli” di sicurezza) occorreva davvero eccedere. Il che sta a significare che trazione integrale e pneumatici invernali possono fare davvero un lavoro egregio. Unico accorgimento: non facciamoci prendere troppo la mano perché abituarsi ad avere tanta trazione e direzionalità è un attimo, poi però occorre anche fermarsi e in quel caso la trazione integrale fa pochino…Arriviamo sulla pista ghiacciata e qui è un’altra storia. Per meglio rendersi conto delle capacità di aderenza delle auto (e degli pneumatici) che stiamo guidando è sufficiente scendere a fare due passi su quella che più che una pista da auto è una pista di pattinaggio. Stare in piedi è già un’impresa, figuriamoci manovrare in sicurezza un’auto lungo uno slalom. Eppure, anche in questo caso con un minimo di malizia si riesce a fare quasi l’impossibile. Parto con una X6 5.0 che, però, sembra avere più confidenza con i cordoli di un circuito che con la neve. Tanta massa, assetto molto rigido (anche quando non si cede alla tentazione di accendere la spia “sport” sul tunnel) e pneumatici molto larghi richiedono piede di velluto e superlavoro di braccia per riuscire a direzionare l’auto dove si vuole.Molto meglio con la X5 M550D equipaggiata con nuovo 6 cilindri triturbo da 381 cv. L’assetto più morbido in questo caso aiuta non poco, anche se la massa importante richiede sempre molta attenzione e una buona dose di malizia per tentare qualche numero. Nessun problema, ovviamente, se si guida con la coscienza del buon padre di famiglia.Man mano che si scende di peso, di altezza e di sezione degli pneumatici la situazione migliora a vista d’occhio, la M550d, che provo per terza, è una specie di rompighiaccio piantato a terra. Grande direzionalità, ottima trazione, per farla partire occorre già impegnarsi. Sorpresi? Non dovreste esserlo. Peso elevato e dimensione ipertrofica degli pneumatici sono i peggiori nemici di una guida spigliata sulla neve, vi basti guardare con che sezione di pneumatici corrono su neve e ghiaccio le auto da rally. Per questo mi permetto di dare un consiglio: se sul libretto della vostra auto avete più misure omologate di pneumatici, per gli invernali scegliete pure quelli meno larghi.. ne trarrete solo beneficio.VOLETE PROVARE?Se avete voglia di provare in prima persona quanto vi ho raccontato e vi troverete a cavallo tra Dicembre e Gennaio a Sestriere o dal 14 al 24 febbraio a La Villa in Val Badia potrete farlo. Come l’anno scorso BMW ha organizzato l’xDrive Live manifestazione itinerante che consentirà a chiunque lo voglia di provare la gamma xDrive su strada e in una pista ghiacciata.