Il 1° gennaio 2012 partirà la 34esima edizione della Dakar. Più di 8.300 km da Rio de la Plata città, adagiata sulla costa argentina dell’Oceano Atlantico fino alle sponde del Pacifico, destinazione Lima, capitale del Perù. La grande maratona che da più di un decennio solca le terre del Sudamerica e non più quelle dell’Africa è pronta a riaccendere i motori. Le moto per regolamento non potranno avere una cilindrata superiore ai 450 centimetri cubi – in passato si è corso anche con mostruose bicilindriche di 1.000 centimetri cubi in grado di superare i 200 km/h sulla sabbia – e saranno al via, naturalmente, anche quad, auto e truck.Una gigantesca carovana per 14 giorni di gara animerà le strade e le infinite distese sterrate che dall’Argentina porteranno alla capitale peruviana, passando attraverso il Cile. L’edizione 2012 cambia ancora rispetto a quella dell’anno precedente: piloti ed equipaggi seguiranno quella che viene definita dagli organizzatori una “linea di taglio” da est a ovest, che li porterà direttamente alle pendici delle Ande. Soltanto le prime cinque tappe e qualche centinaio di chilometri ripercorreranno luoghi familiari perché già attraversati durante la gara del 2011 . Poi un taglio netto con il passato: nuovi orizzonti, dune infinite e canyon osserveranno il passaggio della carovana a motore.Il tracciato di gara prevede passaggi impegnativi sia dal punto di vista tecnico, sia dal punto di vista fisico; l’ingresso in terra cilena corrisponderà alla difficile scalata alle grandi altitudini della cordigliera delle Ande e poi una rapida discesa verso le coste dell’Oceano Pacifico. Cinque giornate d’intensa navigazione saranno, secondo gli organizzatori, il cardine del successo soprattutto durante l’attraversamento del deserto di Atacama, dove le infinite dune creeranno non poche difficoltà ai piloti. Prima di solcare la frontiera peruviana i piloti avranno diritto a un giorno di riposo.Dal Cile alle coste del Perù il passo sarà breve. Il più famoso dei rally africani ritroverà le sue origini tra le dune del deserto peruviano. Le distese di sabbia ricorderanno i panorami sconfinati della Mauritania, e negli ultimi quattro giorni di gara si decideranno le sorti dei piloti: vincitori o vinti. Al via di questa edizione ci saranno 188 moto: Marc Coma tenterà nuovamente l’assalto al gradino più alto del podio. Al via anche 32 quad e più di 170 vetture, tra le quali per la prima volta una completamente elettrica; infine 77 camion.Edizione 2011. Ecco i numeri della scorsa edizione, la numero 33: 186 moto, 30 quad, 56 auto, 67 camion. Il percorso del 2011 ha visto Buenos Aires, la capitale argentina, punto di partenza e traguardo. Più di 9.500 km la lunghezza del percorso. suddiviso in 5.000 km di gara cronometrata e frazionata in 13 tappe. A vincere nelle rispettive categorie sono stati: lo spagnolo Marc Coma (n.1) nelle moto in sella alla KTM, il pilota del Qatar Nasser Saleh Al-Attiyah (n.302) al volante della Volkswagen Touareg 3, il pilota argentino Alejandro Patronelli (n.252) in sella al quad Yamaha Raptor 700 e nella categoria camion il russo Vladimir Chagin (n.500) alla guida del truck 43296 Kamaz.La storia della Dakar. L’avventura della Dakar prende forma nel momento in cui il suo ideatore Thierry Sabine si perde nel deserto libico nel 1977, durante il rally Abidjan-Nizza. Salvato in extremis dai soccorsi dell’organizzazione e rientrato rapidamente in Francia capisce che il mal d’Africa l’ha contagiato. Thierry decide quindi di dare vita alla prima vera grande maratona africana, un anno dopo: è il 26 dicembre 1978. La partenza avverrà dalla piazza del Trocadero di Parigi. Al via 182 mezzi dal vecchio continente attraverso l’Algeria con traguardo finale in Senegal, sulla spiaggia rosa di Dakar. A vincere nelle moto è Cyril Neveu, alla guida di una Yamaha 500 XT; questo è l’inizio della più grande, massacrante, famosa e criticata gara fuoristradistica a due e quattro ruote.