Di veicoli elettrici, a due e quattro ruote, ormai ce ne sono parecchi in circolazione. Sono molteplici le Case auto e moto impegnate da anni nel loro sviluppo, e la maggior parte sono colossi internazionali. Chi fa il lavoro di tester automotive ha l’opportunità di provarli tutti, o quasi, prima o poi. Ma vivere una tre giorni nel mondo dei propulsori alternativi non è così frequente. Quando capita è utile per rendersi conto del reale livello raggiunto sul fronte prestazioni, autonomia, guidabilità, praticità/tempi di ricarica. Questo è il poker di parametri utili a capire a che punto siamo con i motori green, per poter meglio valutare l’opportunità o meno di una scelta d’acquisto così epocale, che richiede un cambiamento radicale con l’approccio a qualsiasi trasferimento o viaggio.
Gamma a energia pulita
L’occasione per muoversi esclusivamente in silenzio è arrivata grazie a Zero Motorcycles, solido e ben radicato costruttore di moto americano specializzato in mezzi a impatto zero. Zero ci ha messo a disposizione la gamma 2019 per partecipare alla Ecodolomites Trophy 2019. Questo particolare evento, giunto ormai alla 10ª edizione parte da Ortisei (Bolzano), ed è caratterizzato da percorsi diversificati a margherita lungo i più bei passi della Val Gardena. Per affrontare gli itinerari ci ritroviamo la già nota DS, la DSR nella sua accattivante versione globe trotter chiamata Black Forest e, l’ultima nata, la SR/F, il modello attualmente più performante di Zero. Grazie al nuovo motore ZF75-10 la SR/F offre una potenza di 110 cv e una coppia di 190 Nm, dati prestazionali che su un motore elettrico si percepiscono in modo nettamente più amplificato rispetto a un classico endotermico, proprio per il tipo di erogazione.
200 km/h a zero emissioni
Tra le frecce all’arco c’è anche la batteria agli ioni di litio ZF14.4. La velocità massima effettiva di cui è capace questa bomba green è di 200 km/h autolimitati. È dotata del controllo di stabilità MSC Bosch che, in combinazione con il sistema operativo Cypher III, gestisce l’ABS e l’antislittamento con la regolazione della coppia motrice. La trasmissione è diretta, senza frizione: in pratica si guida come uno scooter con il variatore, ma con i freni posizionati come sulla moto, con il posteriore al piede destro. L’altezza sella è di 787 mm, il peso si attesta sui 220 kg in ordine di marcia. L’autonomia dichiarata in uso urbano è di 259 km, mentre con il Power Tank opzionale se ne raggiungono 320. Le modalità di guida disponibili per l’SR/F consentono al conducente di personalizzare le prestazioni della moto tramite l’intuitiva interfaccia di nuova generazione sul display della strumentazione.Le opzioni a disposizione sono: Strada, Sport, Eco, Pioggia, inoltre si possono configurare fino a 10 modalità custom. Il telaio è a traliccio in acciaio, abbinato a un forcellone inedito, sospensioni Showa e freno anteriore a doppio disco con pinza ad attacco radiale. La SR/F base costa 20.990; la versione Premium è invece offerta a 23.290 euro e comprende, tra l’altro, il cupolino, le manopole riscaldate e i contrappesi del manubrio in alluminio. Fra l’ampia scelta di accessori c’è il Rapid Charge System, che con una spesa (utile) di 3.050 euro fa la differenza per chi ha esigenze di ricarica veloce, magari a metà giornata o durante un lungo tragitto.
Tre giorni full green
La prima tappa, con partenza alle ore 8.00 da Ortisei, si è rivelata una splendida cavalcata silenziosa attaverso i passi Sella e Falzarego, per poi passare da Cortina d’Ampezzo, Lago di Dobbiaco (1.250 m), con pausa pranzo a Brunico. Il tragitto di ritorno verso Ortisei prevedeva il passaggio dal Passo delle Erbe o in alternativa Bressanone e Chiusa. I chilometri totali sono stati 230 e a Brunico, a pranzo, abbiamo fatto una ricarica veloce, ma c’è chi giura, fra i colleghi, che sarebbe riuscito a concludere l’intero tragitto senza fare rifornimento di energia. Il tutto sta nella modalità di guida utilizzata e, soprattutto, nello stile di guida unitamente alla capacità di preservare energia e di rigenerarla lungo le discese. Per quanto mi riguarda, non sarei arrivato alla fine senza la pompatina di elettricità a pranzo. Venerdì 6 settembre l’itinerario prevedeva un’altra puntata a Brunico, con esposizione nella piazza del municipio di tutti i veicoli iscritti alla manifestazione, fra cui alcune delle principali vetture elettriche del momento. La visita al castello che ospita il MMM Mountain Messner Museum è stato un momento coinvolgente: in questo luogo abbiamo potuto ammirare la straordinaria collezione di materiali raccolta dall’alpinista esploratore Reinhold Messner durante le innumerevoli spedizioni e avventure in tutto il mondo. Il sabato è stato dedicato all’ECOdolomites Trophy CAP – Discovering Destination Chargers, una vera e propria gara di regolarità attraverso sei passi per complessivi 200 km, a cui le moto non hanno partecipato.
Sensazioni di guida
La nuova Zero SR/F si è avvicinata parecchio, in termini di guidabilità, alle moto tradizionali, a cui si aggiunge il carico di briscola della micidiale curva di coppia, che origina accelerazioni e riprese paragonabili a quelle di una 1000 sportiva. Anche la ciclistica risponde bene, sempre in ottica sportiva, ma non estrema e, comunque sia, difficilmente la si mette in difficoltà o mostra limiti, anche in frenata.
Il viaggiatore elettrico
La vita del viaggiatore… elettrico è sicuramente articolata, sotto certi aspetti più impegnativa ma anche stimolante e poi si risparmia! Vuoi mettere dopo 200 km avere la consapevolezza di aver speso una manciata di euro anziché la classica banconota da 20? E poi, zero calore sulle gambe, massimo relax di guida, aspetti apprezzatissimi soprattutto in città, a cui si aggiunge la facilità di guida disarmante, anche per un neo motociclista non esperto del classico gioco frizione/cambio. In questo caso, sarà solo opportuno che lo stesso guadagni per gradi la confidenza con l’acceleratore, che comunque è bello reattivo. Riguardo le complicazioni nel rifornire, però, possono variare molto in base alle zone in cui ci si trova. È molto utile indagare preventivamente e identificare eventuali aree di ricarica nei dintorni del punto di arrivo o intermedio, in caso di lunghi trasferimenti. È bene anche dotarsi di appositi adattatori per le diverse tipologie di prese, attacchi e spine.
Facciamo il punto
A oggi si può dire che se si entra, dopo un minimo di pratica, nella nuova gestione e si impara a organizzarsi, il moto viaggiatore eco può progettare itinerari piuttosto serenamente, perché bene o male riesce sempre a cavarsela e il rischio di rimanere a piedi è piuttosto remoto. In particolare con la nuova SR/F è possibile sfruttare, affinando capacità e sensibilità di guida, la possibilità di “ricarica in corsa” delle batterie sfruttando, soprattutto in discesa e nella modalità “ECO”, la sorprendente velocità di rigenerarsi delle stesse. Al punto che, guidando in questa configurazione, può essere anche divertente riuscire a recuperare energia per prolungare l’autonomia, che viene aggiornata in diretta sul display. Una stimolante e utile sfida con se stessi nell’ambito del proprio viaggio. Se le trasferte rimangono nell’ordine dei 100 km si può guidare a mente e “manetta” libera, e con approccio diametralmente opposto: ai motociclisti di indole sportiva, anche esperti, è concesso di pensare solo al divertimento puro, regalato dalle eccellenti prestazioni di cui è capace l’ultimo propulsore Zero Motorcycles con la mappa “Sport”. Riguardo invece l’uso quotidiano, si può affermare che per la trasferta casa-lavoro può essere un ottimo commuter, a patto di avere un punto ricovero moto con possibilità di ricarica vicino alla residenza (il top sarebbe nel garage di casa, per chi lo possiede).