Potrà suonare strano – e suona strano – ma il claim di Suzuki per il Salone di Tokyo, più propriamente Tokyo Motor Show, è questo: “WAKU WAKU SWITCH for EVERYONE: Excitement for you, excitement for everyone”. In parole semplici, significa vivere la mobilità sostenibile in modo allegro ed emozionante, come spiegato dalla stessa Casa giapponese. Un proposito molto interessante, certo, ma come si traduce nella realtà? Scopriamolo attraverso le 5 anteprime mondiali che sono state svelate nella capitale giapponese, tutte della divisione auto. Premessa: non ve ne innamorate, perché nessuna di queste arriverà in Europa.
La city car di domani
Si chiama Waku Spo e per ora è solo un prototipo, la visione di Suzuki della vettura di segmento A per le nostre città di domani. Il sistema di trazione è ibrido plug-in (PHEV) e la carrozzeria si può trasformare. In questo modo, secondo l’idea dei progettisti, Waku Spo va incontro meglio alle diverse esigenze di trasporto di una famiglia. Alla base del progetto c’è il desiderio di creare un’auto condivisibile fra tutti i membri del nucleo familiare. Ecco perché Waku Spo passa dall’essere una tre volumi (con forme che sembrano ispirarsi alla Fiat 128, ovviamente in chiave iper moderna) a una station wagon (foto sotto), oppure può essere personalizzata nella mascherina e nella configurazione della plancia, dominata da schermi digitali a tutta grandezza.
Il fasciatoio viaggiante
In Giappone, si sa, hanno problemi di spazio. Ogni angolo, dunque, dev’essere sfruttato al meglio. Come sia venuto in mente, però, di allestire una sorta di nursery all’interno di un veicolo, è difficile immaginarlo. Eppure in Suzuki non solo qualcuno ha avuto questa idea, ma ha anche convinto i top manager a portarla al Tokyo Motor Show. Ecco dunque questa interessante e simpatica proposta sviluppata sulla base del mini commerciale Every, e in collaborazione con Combi, azienda specializzata in prodotti per l’infanzia e la puericultura. Della dotazione fanno parte: un fasciatoio per il cambio dei pannolini e spazio per l’allattamento.
Lounge a guida autonoma
Hanare è il classico (nel senso che già in tanti lo hanno sognato, sebbene nessuno lo abbia ancora messo su strada) mezzo di trasporto che sposta le persone da un punto a un altro, mentre queste lavorano, chiacchierano, telefonano. Insomma, fanno tutto tranne che guidare. La guida infatti è completamente autonoma e la trazione elettrica. Del resto, in giapponese Hanare indica una dépendance, una costruzione indipendente dal corpo principale di una residenza.
Il crossover che si fa notare
Facile dire crossover, difficile immaginarselo come Suzuki con Hustler. Ultracompatto, sul mercato giapponese raccoglie un grande successo e al Salone di Tokyo viene svelato in due nuove vesti. La prima, giocosa, prevede ampie possibilità di personalizzarne lo stile e le varie funzionalità pensate per tempo libero. La seconda mette in risalto le doti principali del veicolo attraverso dettagli quali un massiccio portapacchi e il ricorso a nuovi colori, sticker e wrapping del tetto, che danno al look inconfondibile.