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BMW Driving Experience

Se pensate di essere buoni guidatori è il momento di mettervi alla prova. Partecipate a un corso di guida e verificatelo in uno dei tanti esercizi fatti apposta per scoprire che...

Didattica, divertimento, emozioni: sono solo tre delle ragioni che spingono sempre più automobilisti a iscriversi a un corso di guida. In un panorama di offerta crescente un criterio sempre valido è scegliere nomi e formule ben noti. La scuola di guida sicura itinerante di BMW Italia ha al suo attivo oltre 20.000 corsi, una storia che è iniziata addirittura nel 1985 e che continua oggi con metodologie sempre più innovative e continui rinnovi della flotta. Il partner di BMW, che quest’anno festeggia il centenario, è la struttura GuidarePilotare di Siegfried Stohr: “La passione per l’automobilismo va declinata in conoscenza e virtù di guida”. I suoi 38 istruttori conducono gli allievi nell’apprendimento di oltre 20 programmi: dai corsi di guida sicura, nati per preparare ad affrontare le situazione di emergenza più frequenti e pericolose, a quelli di guida sportiva con le ambitissime BMW M. Quest’anno anche la M2 entrerà nella flotta, affiancando la M4 e numerosi altri modelli delle serie 2 e 3.

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A Monza la BMW Driving Experience ha confezionato un corso molto speciale, inserendo nel pacchetto di attività definite di “Guida Sicura Avanzata” due sessioni di pista, sul tracciato brianzolo in versione Formula Uno, ossia senza alcuna limitazione di velocità né chicane aggiuntiva. Obiettivo? Far vivere ai giornalisti, in un giorno soltanto, l’esperienza di corsi di vertice della scuola, quelli dedicati agli automobilisti più evoluti e agli appassionati del marchio tedesco. Per molti, infatti, la partecipazione al corso rappresenta la possibilità di guidare l’auto dei sogni, e di farlo sulla pista dei sogni. Non a caso fra le sedi dei corsi di guida per il 2016 figurano i più prestigiosi circuiti italiani – Misano Adriatico, Monza e Imola, purtroppo manca il Mugello – oltre a sedi che per dislocazione geografica permettono di avvicinarsi alle regioni più periferiche (Mores in Sardegna, Binetto in Puglia e Pergusa). Iniziati il 15 marzo da Misano, i corsi termineranno il 24-25 novembre al medesimo autodromo, dopo aver presumibilmente formato oltre 1.000 persone. Le concessionarie BMW hanno accesso preferenziale ai corsi, che con prezzi da poco più di 300 euro più IVA permettono a molti di prepararsi sul campo e in totale sicurezza agli imprevisti della guida quotidiana.

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Ora saliamo in auto per la prima sessione: si parte forte, con la pista di Monza ancora avvolta dalla luce morbida del mattino. La BMW 335 completa di telemetria è schierata in pitlane, gli istruttori ci attendono. Va detto che nei corsi di guida sicura il rapporto tra allievi e istruttori è di 3 a 1, mentre in pista diviene ancora più favorevole (2 allievi per ciascun istruttore). Le riprese della pedaliera e dell’abitacolo, registrate su una scheda personale consegnata al mattino, serviranno per verificare passo dopo passo gli errori e gli auspicabili miglioramenti. L’approccio è dedicato alle traiettorie: prima variante, curvone, variante della Roggia e curve di Lesmo scorrono via molto più rapide (e fluide) se si ha idea di dove mettere le ruote. Dopo cinque giri ecco il primo cambio di auto. A bordo della M4 potenza e reazioni cambiano: l’istruttore continua a dare indicazioni, osservando con attenzione sia la velocità di apprendimento sia la ricettività. E quando qualche concetto non passa, trova subito il modo di proporlo in altri termini.

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Sciolta la tensione con la pista, affrontiamo la prova di sovrasterzo in un apposito piazzale allestito nel paddock con la convinzione (sbagliata!) che la parte più difficile del corso sia alle spalle. Tornante secco, abbondantemente irrorato d’acqua per ridurre l’aderenza: si entra in seconda marcia, a centro curva “pestone” di gas e l’auto parte in sovrasterzo. Cosa fare? Controsterzare una prima volta e se necessario una seconda, per riallineare. L’esercizio, affrontato a velocità e determinazione crescenti, prevede la disattivazione prima parziale e poi totale dei controlli elettronici di stabilità. Ed è impressionante verificare ancora una volta come l’auto senza ausili sia maledettamente più difficile da gestire… Decisivo per evitare il più scontato dei testacoda è lo sguardo: bisogna assolutamente guardare oltre il volante, verso il punto in cui vogliamo indirizzare l’auto.

Torniamo in pista, questa volta per una sessione in cui le traiettorie sono almeno in parte più chiare e il focus passa alla velocità di percorrenza. M4 e 235 attendono solo di essere sfruttate al meglio, mettendo a frutto una decina di giri. L’istruttore questa volta dà chiare indicazioni su punti di accelerazione e staccata, invitando a sfruttare tutta la pista e le potenzialità dell’auto. Importante è comprendere come in pista la progressività tipica dell’uso stradale si trasformi in perdita di tempo: non c’è spazio per indugiare, giù tutto, che si tratti del pedale del freno o di quello dell’acceleratore!

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L’ultimo esercizio vede alcuni modelli di Serie 3 impegnati nello slalom con birilli a distanza crescente: in questo caso l’obiettivo è gestire il sottosterzo dovuto all’accelerazione, senza usare il freno e mantenendo la maggior simmetria possibile. Si chiude con l’esercizio che prevede di evitare un ostacolo fermo, come un’auto ferma in mezzo alla carreggiata: frenata con la massima pressione sul pedale, per poi sterzare senza alzare il piede, arrivando fino all’arresto del veicolo. Sembra facile: in realtà in molti siamo abituati a non sfruttare interamente la potenza dell’impianto, nonché ad alleggerire la pressione in curva. Sbagliato.

Finisce il corso. Resta la consapevolezza di quanto potrebbe essere utile la frequenza di massa: molti degli accorgimenti che abbiamo imparato in poche ore di lezioni, infatti, sono sconosciuti persino agli automobilisti più esperti. E potrebbero evitare tantissimi rischi inutili.

 

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