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Come nasce un’elettrica del Gruppo Volkswagen

Come avviene l’unione tra pacco batteria e carrozzeria, quali sono i controlli necessari e tutte le risposte alle domande più comuni

Quando si parla di auto elettriche si pensa subito alla batteria e alla sua autonomia, all’infrastruttura e ai tempi di ricarica, oltre ovviamente a tematiche come il prezzo (e gli incentivi) e le prestazioni. Ma come nasce un’elettrica? Quali processi produttivi sono necessari e mettere insieme tutti i pezzi di cui è composta. Pezzi che, come ormai saprete, sono decisamente meno numerosi rispetto a quelli di un veicolo con motore endotermico, sia esso a benzina o a gasolio.

Ciò non significa comunque che un’auto a batteria sia banale: il peso degli accumulatori, per esempio, è un fattore che incide molto sulla dinamica del veicolo ma ancor prima sul suo assemblaggio. Parliamo di qualcosa come 500 kg, nel caso dei modelli del Gruppo Volkswagen costruite su piattaforma MEB, dotati del pacco batteria più grande, cioè quello da 12 moduli.

La prima ricarica ancor prima di “salire” in auto

Il processo produttivo della batteria comprende l’implementazione dei connettori che verranno poi collegati in fabbrica con l’auto stessa, insieme alla protezione sottoscocca. Si tratta di una piastra di metallo, molto resistente agli urti, che ricopre la parte bassa della batteria e viene poi collegata al telaio del veicolo, andando a formare una parte strutturale dell’auto stessa, oltre che di sicurezza passiva (resistenza in caso di impatto). come nasce un'auto elettrica skodaAncor prima di “sposare” l’auto, la batteria appena ultimata viene ricaricata. Il perché lo spiega David Bolcek, specialista dell’assemblaggio dell’impianto Skoda di Mlada Boleslav: “La batteria supera tutti i test necessari sulla linea di produzione e viene poi caricata a 14 kWh, cioè il 20-25% della capacità totale”. Si tratta della carica sufficiente a superare i vari passaggi previsti sulla linea di produzione, compresi primo avviamento e test drive. Ma qui ci troviamo ancora indietro, nel processo di “come nasce un’elettrica”.

Quando la batteria incontra l’auto

La batteria è la parte principale di un’auto elettrica e il suo “matrimonio” con l’auto è una procedura da eseguire con la massima precisione. Non a caso, è un robot l’incaricato di questa operazione: la batteria viene posizionata su un supporto, sopra al quale c’è anche il telaio. Josef Mulka, specialista delle batterie nel processo di produzione di Skoda, spiega: “Per prima cosa bisogna connettere il cavo principale, che unisce il modulo anteriore e quello posteriore del veicolo. Al suo interno ci sono le linee dei freni e di raffreddamento dei componenti ad alta tensione, i cablaggi dei sistemi del veicolo e gli stessi cablaggi arancioni dell’alta tensione”.

Batteria e cavo di ricarica si uniscono

Completati i passaggi di cui sopra, avviene il collegamento della batteria, e di altri componenti a essa correlati, alla presa elettrica: sì, stiamo parlando di quella che servirà poi per la ricarica. Terminato questo step, telaio e accumulatori vengono uniti tramite 16 o 24 bulloni – in base al tipo di batteria e, quindi, alle sue dimensioni – lungo tutto il perimetro della stessa, più altri 4 al centro. Come prima, siccome è richiesta la massima precisione, l’operazione è delegata a un robot hi-tech, che tra le altre cose collega anche l’asse anteriore e quello posteriore con la carrozzeria.

Superato il controllo sicurezza, via verso il concessionario

A questo punto l’auto elettrica è praticamente terminata: manca un controllo del cablaggio di tutti i componenti, effettuato in varie stazioni della linea di produzione. Successivamente, un tecnico munito di un computer industriale, noto come MFT, carica il software sulle unità di controllo del veicolo, compresa la batteria. Il computer verifica che il veicolo contenga la batteria giusta con i parametri corretti, mentre il software di controllo della batteria viene caricato durante la sua produzione.come nasce un'auto elettrica - controllo finaleSe il check delle connessioni e dei vari parametri è positivo, l’auto può essere avviata e l’ordine di accensione è come segue: prima il connettore di servizio e poi quelli della batteria. Ciò fa sì che la rete ad alta tensione entri in collegamento per la prima volta con la batteria. A questo punto l’auto si avvia ed è pronta per il concessionario. Ora sapete (quasi) tutto su come nasce un’elettrica.

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