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Skoda Karoq 2022, SUV a benzina perché no? – VIDEO

Leggere modifiche la migliorano nell’efficienza e nella tecnologia. Senza intaccarne minimamente i punti di forza

I 4,39 metri meglio sfruttati del listino auto. No, ok, sto esagerando, non mi sono preso la briga di misurarle tutte. Una cosa è certa, però: se avete bisogno di tanto spazio ma non volete un’auto troppo ingombrante – dove “troppo” sta per qualsiasi misura oltre i 4,5 metri – la Skoda Karoq è una delle scelte migliori che possiate fare. Iniziamo dal bagagliaio: con i suoi 521 litri è davvero molto ampio, oltre a essere facilmente sfruttabile grazie ai volumi regolari e alle tante soluzioni a disposizione per organizzare il carico. A proposito, vale la pena andare subito nel dettaglio di una soluzione che mi sento di consigliarvi con tutto il cuore: il Varioflex, optional a 670 euro. Di cosa si tratta? Dei sedili posteriori intelligenti e scorrevoli, che possono essere abbattuti uno a uno, singolarmente, oppure essere ribaltati; uno da solo, due oppure tutti i tre. Ancora, per avere il massimo dello spazio e della flessibilità è possibile rimuovere tutti e tre i sedili posteriori: uno, due o tutti e tre insieme. Di serie invece i robusti ganci pieghevoli, posti ai lati del vano bagagli, che semplificano e rendono più sicuro il trasporto delle borse.

Tanto spazio per tutti

Un bagagliaio così generoso non va a erodere centimetri all’abitacolo, anzi: anche 5 adulti possono viaggiare a corto/medio raggio, a patto di accettare qualche compromesso a livello delle spalle. Un limite, quello della larghezza, con cui tutte le concorrenti devono fare i conti. Non ci sono vincoli, invece, almeno fino ai 190 cm di altezza, per le ginocchia; ancora meglio va in altezza, visto che la distanza tra la seduta e il “cielo” della vettura è davvero grandissima. L’abitabilità posteriore, dunque, al pari del bagagliaio si conferma un punto di forza del C-SUV ceco, così come la razionalità e la qualità della parte anteriore dell’abitacolo. skoda karoq restyling plancia

La qualità è più che buona

I comandi sono esattamente dove te li aspetti, i vani per svuotare le tasche sono tanti e di varia forma (impercettibili le modifiche ai rivestimenti, ora anche “vegani”). A proposito: se è apprezzabile lo sforzo di Skoda di differenziare la plancia rispetto a quella della Kodiaq, è vero anche che il vano supplementare (al di sopra del classico cassetto davanti al passeggero) di quest’ultima è una comodità alla quale, sulla Karoq, purtroppo si deve rinunciare.

Leggi anche: Skoda Kodiaq restyling 2.0 TDI – Prova 

Ok, c’è un pozzetto nella parte superiore della plancia, però a mio avviso non è altrettanto comodo. Chi guida, invece, ha sotto gli occhi alcune novità. Con il restyling sono stati rivisti alcuni dettagli: l’illuminazione interna a Led (con dieci diverse colorazioni), i sedili anteriori a regolazione elettrica con memoria, la strumentazione digitale su tutta la gamma (da 8 o da 10,3 pollici in base all’allestimento), l’infotainment con schermo touch (fino a 9,2 pollici), con tanto di servizi Skoda Connect e assistente vocale intelligente Laura, resa possibile dalla eSim integrata.

A tutto comfort

Cosa si chiede a un SUV marchiato Skoda? Comfort prima di tutto. E la Karoq risponde con il massimo dei voti, sia che si parli di assorbimento delle sospensioni, sia di isolamento acustico. Andiamo con ordine e partiamo dall’assetto, che non è cedevole nelle curve però è in grado di digerire al meglio qualsiasi genere di asperità. Silenziosità: ovviamente, trattandosi di un SUV, qualche fruscio in più rispetto, per esempio, alla Octavia, si avverte. Nel segmento degli Sport Utility, in ogni caso, siamo al top. A contenere la rumorosità a bordo della Karoq contribuisce anche il motore a benzina dell’esemplare provato, che in quanto tale emette meno decibel di uno a gasolio, ma anche meno vibrazioni.

Un motore “furbo”

Già che siamo in tema di motore, faccio una premessa: dal mio punto di vista, auto di questo genere andrebbero preferite sempre a gasolio, a costo anche di accettare qualche dB in più nell’abitacolo. La coppia del turbodiesel, tanta e in basso, è infatti impagabile. E poi l’efficienza di un motore a gasolio è irraggiungibile, per un benzina. Qui però entrano in gioco anche valutazioni inerenti il prezzo di acquisto e le limitazioni all’utilizzo di auto Diesel in molte città; Milano per esempio. Ecco dunque che il benzina, nello specifico il 1.500 TSI da 150 CV, si dimostra assolutamente all’altezza della Skoda Karoq. La sua dote principale? I 250 Nm di coppia ben spalmati fra 1.500 e 3.500 giri. Un 4 cilindri mai aggressivo, però fluido e ben sfruttato dal DSG a 7 rapporti; l’unico aspetto che non mi convince di questo propulsore è una certa rombosità attorno ai 2.500 giri.

Più sicura, prezzi da 27.200 euro

Altre modifiche hanno interessato i sistemi di assistenza alla guida: il Travel Assist giunge ora alla guida assistita di livello 2; il riconoscimento dei cartelli stradali è diventato più efficiente e la sensazione è che gli interventi su freni e acceleratore siano ancora più fluidi che in passato. Una maggiore sicurezza è resa possibile anche dagli airbag laterali per la seconda fila e il sistema che chiude automaticamente i finestrini e il tetto panoramico in caso in cui i sensori rilevino un possibile incidente. La Skoda Karoq 2022 è disponibile in quattro allestimenti: Ambition, Executive, Style e Sportline. La 1.0 TSI (motore tre cilindri, cambio manuale a 6 marce) Ambition costa 27.200 euro. Il top di gamma, 2.0 TDI EVO SCR SportLine 4×4 DSG, costa 40.600 euro. I prezzi della 1.5 TSI partono dai 28.850 euro della Ambition, mentre la 2.0 TDI da 115 CV “attacca” a 30.150 euro. Il cambio DSG? 1.800 euro; non si può avere con motore 1.0 TSI.

skoda-karoq-restyling vista anteriore

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