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Suzuki GSX-S 1000 GT Alpi Tour Experience

Quali strade potrebbero meglio incarnare l’habitat della Suzuki GSX-S 1000 GT? Grazie all’esperienza Alpi Tour organizzata da Suzuki Italia un’idea ce la siamo fatta

Cinquecento chilometri, quasi nove ore in sella, 8.500 metri di dislivello e tante, tantissime curve. Questo è il programma ideato da Suzuki Italia per permetterci di mettere alla prova la loro ultima GT sulle strade delle Alpi francesi.GSX-S-1000-GT

Bonjour France

Oltre alla moto i nostri compagni di viaggio per entrambi i giorni del Tour sono stati il sole e il caldo, tanto caldo. Sinceramente speravo di trovare un po’ di fresco ad alta quota ma la temperatura rilevata dallaSuzuki GSX-S 1000 GT poche volte è scesa sotto i 30 gradi centigradi. Una volta partiti dalla sede di Suzuki Italia a Torino abbiamo imboccato l’autostrada, non molto trafficata fortunatamente, dove ho subito potuto verificare una delle caratteristiche della moto, la stabilità anche a velocità elevate. Lasciata alle spalle l’autostrada ci siamo diretti a Cesana per una breve pausa caffè. La prima tappa di giornata in territorio francese è stata Briancon. I tornanti ci hanno permesso di apprezzare il motore quattro cilindri da 152 cv, infinito e sempre pronto nella risposta al gas, e di valutare l’efficacia dei controlli elettronici, soprattutto il Traction Control, che ha fatto il suo dovere a ogni passaggio sulle pericolose “toppe” utilizzate in Francia per coprire le crepe del manto stradale.GSX-S-1000-GT

Coppi e Bartali

Il feeling in sella alla Suzuki GSX-S 1000 GT aumentava chilometro dopo chilometro verso il Col de l’Izoard, la nostra seconda tappa di giornata, posta a circa 2.300 metri di altitudine. È stato eccitante percorrere una delle strade più famose del Tour de France e bello vedere al Refuge Napoleon le foto di due tra i più grandi ciclisti della storia, Fausto Coppi e Gino Bartali. Finito di pranzare siamo rimontati in sella e ci siamo diretti verso l’ultima destinazione di giornata, Savine le Lac. Nel corso dei 200 chilometri percorsi il primo giorno ho potuto apprezzare la ciclistica della Suzuki GSX-S 1000 GT, che si è dimostrata equilibrata in tutte le condizioni.

Leggi anche: Red Roads, sui passi alpini con la Suzuki GSX-S 1000 GT

Risveglio con croissant

La mattina del secondo giorno abbiamo riempito le valigie della nostra GSX-S 1000 GT, capaci di ospitare ognuna un casco integrale, e siamo partiti verso il Col du Galibier, il punto più alto che abbiamo raggiunto nei due giorni del Tour con i suoi 2.642 m. L’ascesa è stata fantastica, grazie alla temperatura ideale e ai panorami veramente suggestivi. Prima di raggiungere il passo ci siamo fermati al Col du Lautaret (2.058 m), prima tappa del secondo giorno, per una breve sosta con vista ghiacciaio. La Suzuki GSX-S 1000 GT si è confermata una vera sport-tourer, non solo per la facilità d’uso tra le curve, ma anche per la posizione di guida che pur essendo tendenzialmente sportiva, con il busto eretto ma caricato leggermente in avanti e le gambe un po’ piegate, non provoca fastidi o indolenzimenti.GSX-S-1000-GT

Au revoir Alpi francesi

Una volta “conquistato” il Col du Galibier, che consiglio a tutti di visitare per apprezzarne il panorama, abbiamo iniziato la discesa, un susseguirsi di curve in cui ha fatto bella figura il cambio elettronico della Suzuki GSX-S 1000 GT. Attraversando vari paesi abbiamo raggiunto il lago del Moncenisio, terza tappa di giornata. GSX-S-1000-GT

Caldo infernale

Non posso, con riferimento al calore, non sottolineare un altro pregio della moto, che dopo tante ore in sella e molti chilometri alla guida non scalda eccessivamente.

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