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Kawasaki, quasi pronta la moto ibrida

Sembra imminente il lancio della prima moto ibrida. Il progetto porta la firma di Kawasaki. Già visto il prototipo a Suzuka, ecco tutti i dettagli.

Manca poco alla prima moto ibrida

I tempi stringono per l’arrivo della prima moto Ibrida al mondo. Kawasaki ha mostrato un prototipo marciante all’ultima 8 ore di Suzuka, il che fa capire che ormai manca poco. Del resto, la notizia non è freschissima, la moto Kawasaki con motore ibrido era stata ufficialmente già nel corso del 2020 con un video che spiegava tutte le tecnologie a cui stava lavorando, tra cui, appunto anche quella Ibrida. Insomma, dopo aver prodotto e lanciato la prima famiglia di moto con motore sovralimentato da compressore volumetrico ora Kawasaki vuole accaparrarsi un nuovo primato tecnologico producendo la prima moto ibrida. Non una prima assoluta nel mondo delle “due ruote” perché chi ha la memoria lunga si ricorderà che Piaggio produsse (e mise in vendita) un MP3 Ibrido e già anni fa ci furono i primi tentativi prototipali di ibridizzazione della Vespa.

Piaggio MP3 Ibrido

Mild Hybrid 48 V

Su una moto però cambia tutto perché lo spazio come sappiamo è veramente poco e piazzare motori e batterie su un mezzo così compatto non è facile. Kawasaki pare però esserci riuscita, sfruttando un sistema ibrido a 48 V (simile a quello delle automobili con tecnologia Mild Hybrid), con una batteria piazzata sotto la sella e il motore elettrico piazzato sopra la scatola del cambio. In questo modo si potrebbe viaggiare in elettrico in centro e sfruttare il motore endotermico fuori città, e usarli assieme quando servono coppia e potenza. Usando un motore di cilindrata contenuta (a cui l’aggiunta della coppia dell’elettrico non fa che bene) si limiterebbero i pesi entro valori ragionevoli.

Kawasaki Moto Ibrida

Cambio servo assistito

Facile a dirsi un po’ meno a farsi, ma Kawasaki sembra esserci riuscita aggiungendo anche la chicca di un cambio/frizione servo assistiti, cambio che tuttavia resterebbe di tipo tradizionale (non DCT per intenderci) anche in questo caso a vantaggio del peso. Il sistema di servo-assistenza, in questo modo avrebbe il vantaggio di poter essere applicato “facilmente” su motori esistenti senza impattare troppo sui pesi e di poter essere utilizzata in modalità “automatica” o manuale tramite comandi al manubrio. La moto vista a Suzuka sembra avere tutte queste caratteristiche, così a occhio il motore è il bicilindrico 400, il motore elettrico è montato sopra al cambio e manca la frizione.

Kawasaki Moto Ibrida progetti motore

E’ la giusta soluzione?

Certamente una scelta molto coraggiosa ma anche intelligente quella di Kawasaki. Una moto che resta moto, ma che offre la possibilità di aumentare le prestazioni senza aumentare troppo il peso e soprattutto diminuire le emissioni, questione con cui tutti prima o poi si dovranno confrontare. Non c’è che dire, è uno dei progetti più interessanti del momento. E non vediamo l’ora che arrivi EICMA per avere conferma di quanto visto. Se così fosse per Kawasaki sarebbe scacco matto.

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