In Italia l’Alfa Romeo Stelvio è un successone: nel 2022 si è presa il 20% della quota di mercato dei SUV medi premium. In Europa i numeri sono leggermente più bassi ma comunque più che buoni. Detto questo, una rinfrescata era ormai necessaria, non tanto a livello estetico quanto tecnologico, anche se le due cose, come vedremo, vanno di pari passo. Ciò che non è stato toccato, anche perché non ce n’era assolutamente bisogno, è la meccanica. Ecco che effetto fanno dal vivo le novità dell’Alfa Romeo Stelvio 2023 e come si comporta su strada con motore 2.2 turbodiesel da 209 CV, trazione integrale e cambio automatico a 8 rapporti.
Design e sicurezza attiva
Per capire in che senso stile e hi-tech sono indissolubilmente legati, basta dare un’occhiata al frontale, o meglio ai gruppi ottici. la fanaleria “3+3”, con nuovi fari Full-LED Matrix adattivi, crea un forte family feeling con la Tonale, la quale a sua volta tra ispirazione da Alfa Romeo SZ Zagato e dal concept Alfa Romeo Proteo. Soprattutto, arrivano finalmente la regolazione continua dei fari anabbaglianti in base alla velocità e alle condizioni di guida, insieme alla funzionalità che, in scarse condizioni di luminosità, rileva automaticamente il traffico frontale e/o nel senso opposto per evitare l’abbagliamento degli altri utenti della strada.
Sempre precisa e comunicativa
Trattandosi di un’Alfa Romeo, per quanto SUV, ho temporeggiato fin troppo prima di andare a ciò che conta davvero: il piacere di guida. Scusate ma il dovere di giornalista mi impone di partire da ciò che c’è di nuovo; peraltro non ho nemmeno finito con le novità, ci tornerò su dopo. Come anticipato, i fondamentali sono rimasti tali e quali a prima: davanti lavora un quadrilatero alto con doppia leva inferiore e asse di sterzo semi-virtuale, che coniuga il massimo effetto filtrante con la sterzata rapida e precisa. Al retrotreno gli ingegneri Alfa Romeo hanno disegnato un multilink a quattro bracci e mezzo che mette insieme agilità e comfort. Confermata anche la chicca dell’albero di trasmissione in carbonio, che taglia il peso di 15 k. Ne risulta una precisione sorprendente tra le curve, ma anche un’incredibile capacità di comunicare ciò che accade sotto alle ruote.
Comfort: ottimo l’assorbimento, l’insonorizzazione no
Come tutte le automobili per cui si spende tempo e denaro per la progettazione e lo sviluppo di sospensioni raffinate, l’Alfa Romeo Stelvio 2023 coniuga come poche altre (solo la Porsche Macan è allo stesso livello) reattività nel misto e assorbimento delle asperità. Inoltre, in esclusiva per la serie speciale Competizione, sono disponibili le sospensioni attive con smorzamento a controllo elettronico, che si adattano istante per istante alle condizioni di guida e permettono di scegliere manualmente la risposta. In questo modo, la capacità della Stelvio di mettere insieme istanze opposte si fa ancora più spiccata.
In tema di comfort, a convincermi molto meno è invece l’insonorizzazione: il 2.2 turbodiesel fa sentire un po’ troppo la propria voce, oltre a essere un leggermente ruvido; al di sopra dei 120 km/h si innescano vortici aerodinamici di una certa importanza all’altezza dei montanti anteriori. Peccato.
Più sicura, con i nuovi fari
Sull’Alfa Romeo Stelvio 2023, con la “scusa” di ridisegnare i gruppi ottici, la Casa ha scelto di adottare la fanaleria “3+3” già vista sulla Tonale, con nuovi fari Full-LED Matrix adattivi. E non è tutto, perché è stato anche rivisitato lo scudetto “Trilobo” del Biscione. Matita leggera anche dietro: i proiettori posteriori, a LED, presentano ora vetro fumé e finitura in nero lucido.
Il mio giudizio? I designer Alfa Romeo sono riusciti a dare una rinfrescata che l’occhio dell’appassionato noterà al primo sguardo, ma che non farà arrabbiare gli attuali proprietari della Stelvio, che non è improvvisamente invecchiata. Il tutto, tornando ai gruppi ottici, aggiungendo importanti funzionalità quali: Adaptive Front Lighting System” (regolazione continua dei fari anabbaglianti in base alla velocità e alle condizioni di guida) e “Glare-Free High Beam Segmented Technology” (in scarse condizioni di luminosità, rileva il traffico frontale e/o nel senso opposto per evitare l’abbagliamento delle altre auto).
Heritage per i nostalgici
Una volta a bordo, fortunatamente ci si ritrova con le stesse, millimetriche regolazioni dei comandi principali e con la medesima ergonomia da manuale. La differenza più grande, rispetto a prima, è che davanti agli occhi si apre la nuova strumentazione digitale. Sull’Alfa Romeo Stelvio 2023 le lancette sono state sostituite da un pannello digitale di 12,3”, personalizzabile, che personalmente (ma su queste cose sono un nostalgico, me ne rendo conto) preferisco nella modalità a lancette, per quanto virtuali, in stile anni Sessanta; con la chicca delle ultime tre cifre (220 – 240 – 260) del tachimetro che sono “ribaltate”.
Detto questo, non vi nego una certa scocciatura quando ho scoperto che Android Auto funziona ancora, solo, con il cavo. E già che siamo in zona, se è vero che la diagonale di 12,1” dello schermo centrale è generosa, è anche vero che la sua altezza è talmente ridotta da risultare talvolta limitante, soprattutto quando si vuole esplorare la mappa. Come avrete immaginato, nulla da segnalare sul fronte dell’abitabilità e della capacità di carico, nel senso che entrambe rimangono com’erano. Si viaggia comodi in quattro adulti più un ragazzino e il bagagliaio ha una capienza dichiarata di 525 litri in configurazione 5 posti.
La tecnologia
Per chiudere la panoramica sulle novità dobbiamo tornare un attimo sulla tecnologia: grazie ad Alfa Connect Services sono disponibili aggiornamenti “Over The Air”, mentre con la funzione “My Remote” si possono controllare a distanza via smartphone o smartwatch alcune funzionalità come apertura/chiusura porte e lampeggio luci. In un secondo momento arriverà inoltre, come sulla Tonale, la tecnologia NFT (Non-Fungible-Token): sulla “blockchain card”, un registro digitale secretato e non modificabile sul quale vengono riportate le principali informazioni sulla singola vettura, viene generata una certificazione in cui vengono riportati i dati sulla vita della vettura.
Questo documento potrà essere utilizzato come garanzia del buon mantenimento del veicolo, determinandone di conseguenza il valore residuo. Dunque, la certificazione NFT rappresenta, sul mercato dell’usato, un’ulteriore fonte di credibilità, che aiuta il possessore/rivenditore, ma rassicura anche l’acquirente nella scelta del veicolo di seconda mano.