Dalle app alle mail, al giorno d’oggi esistono mille strumenti digitali che possono aiutare a ricordare che c’è da rinnovare una assicurazione scaduta. Eppure a tanti automobilisti (e motociclisti) accade spesso di arrivare un po’ lunghi rispetto alla data esatta indicata sul contratto. La cosa può dipendere da una semplice distrazione, ma anche dalla spasmodica ricerca di un preventivo sempre più basso. Con i prezzi che ci sono in giro, in fondo, sembra più che legittimo. Quale che sia lo scenario, cerchiamo però di capire cosa succede quando si supera la scadenza per il rinnovo. Fortunatamente, la legge italiana prevede un breve periodo di tolleranza. Esiste difatti la cosiddetta regola dei 15 giorni, che permette di contare su una breve copertura assicurativa anche dopo la scadenza naturale della polizza RC auto. È tuttavia bene approfondire il tema della proroga e dei suoi limiti per evitare di andare incontro a problemi e sanzioni.
Cosa è la regola dei 15 giorni?
La regola dei 15 giorni sancisce che, una volta giunti alla scadenza della polizza RC auto, al contraente è concesso un periodo di tolleranza. In questo lasso di tempo la copertura assicurativa rimane valida anche se ancora in assenza di rinnovo. Ciò vuol dire che si può circolare nella piena legalità anche se il contratto è tecnicamente scaduto. C’è però un aspetto a cui si deve fare attenzione: quanto detto riguarda soltanto la responsabilità civile obbligatoria. Le eventuali garanzie accessorie presenti nelle polizza stipulata decadono nel preciso istante in cui scade il contratto. Ciò vale per esempio sia per furto e incendio sia per le coperture date dalla polizza kasko. Meglio stare in campana…
Cosa succede a chi circola con l’assicurazione scaduta?
Se si è nei limiti temporali di cui sopra, il problema non sussiste. Chi invece viene fermato dalle Forze dell’Ordine oltre i suddetti 15 giorni di tolleranza va incontro a guai grossi. Puo incorrere infatti in:
- Multe che vanno da 866 a 3.464 euro.
- Sequestro del veicolo con eventuale fermo amministrativo.
- Responsabilità economica in caso di incidente, con l’obbligo di risarcire di tasca propria tutti i danni causati.
Quello che non si deve sottovalutare è che i controlli possono essere svolti anche da remoto e in maniera automatizzata, attraverso avanzati sistemi elettronici.
A margine vale la pena di ricordare un cavillo solo apparentemente secondario. Se si scegliesse di non stipulare una nuova polizza RC auto per più di cinque anni si perderebbe la classe di merito Bonus Malus acquisita. Ciò vorrebbe dire che, sottoscrivendo in un’epoca successiva un nuovo contratto, ci si troverebbe inseriti d’ufficio nella quattordicesima fascia, con l’impossibilità di usufruire degli eventuali benefici maturati in precedenza.
Anche i veicoli non utilizzati vanno assicurati
Ultima ma non meno importante c’è una delicata questione sorta da poco. Se si decidesse infatti di non usare più il mezzo la cui assicurazione scade, non utilizzandolo ma senza venderlo, si potrebbe comunque essere sanzionati. Dalla fine del 2023 è infatti diventata obbligatoria la stipula della assicurazione RC anche per tutti quei veicoli che rimangono parcheggiati in aree private e non utilizzati. Ciò significa che nessuna auto (e parimenti nessuna moto) può restare priva di copertura assicurativa, a prescindere dal fatto che circoli o meno.
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