Un’icona di stile. Ora anche di rabbia. Aston Martin accantona il classico aplomb inglese per declinare in chiave cattiva, anzi cattivissima, la coupé Vantage.Si chiama GT3, è una vettura stradale strema e costa più di 200.000 euro. Prodotta in serie limitata – non più di 100 esemplari – sulla base della sorella V12 S Coupé, condivide con quest’ultima l’intramontabile 12 cilindri a V 48V di 5.935 cc, portato dagli originali 572 cv a oltre 600 cv. Una cura a base di pista, cordoli e cronometro che porta in dote un “dimagrimento” di oltre 100 kg. La riduzione di peso è affidata principalmente al massiccio ricorso alla fibra di carbonio, a un sistema di scarico completo in titanio, all’adozione di sedili in Kevlar e fibre composite, all’eliminazione di gran parte dei rivestimenti fonoassorbenti e alla sostituzione dei cerchi in lega originari con ruote superlight accreditate di un peso inferiore di oltre 20 kg.Ispirata all’omonima vettura impegnata nel Mondiale Endurance, adotta sospensioni – a triangoli sovrapposti sia all’avantreno sia al retrotreno – dalla taratura nettamente più rigida rispetto alle “normali” V12 Vantage S ed è fortemente caratterizzata a livello estetico dal vistoso alettone posteriore a incidenza regolabile, da minigonne maggiorate e da un generoso splitter che promette valori di deportanza da record. Verrà proposta, contrariamente alla serie speciale N430 su base V8 Vantage, esclusivamente in configurazione coupé.