fbpx

Autonomia delle auto elettriche: i trucchi per migliorarla quando fa freddo

L’inverno è nemico delle batterie al litio, però con qualche semplice trucco si possono minimizzare le perdite di efficienza

Chi ha guidato un’auto elettrica al freddo già lo sa: l’autonomia tende a calare e lo fa in modo sempre più drastico quanto più la temperatura scende sotto lo zero. Le cause di questo fenomeno sono due: la prima è che l’energia del pacco batterie viene utilizzata per portare le batterie stesse alla giusta temperatura di esercizio. La seconda è che alzare la temperatura all’interno dell’abitacolo di un’elettrica è un procedimento che comporta ulteriore dispendio di energia, al contrario di quanto accade con le auto a motore endotermico. Queste ultime, in quanto tali, producono naturalmente calore che poi deve solamente essere convogliato all’interno. Ci si deve dunque rassegnare a veder calare l’autonomia delle auto elettriche? In parte sì: l’efficienza che si ha durante le giornate temperate non è raggiungibile quando fa tanto freddo o tanto caldo. Eppure, qualcosa si può fare per minimizzare il danno. Ecco cosa. Prima di continuare, però, un consiglio: se state già pensando cose tipo “ma è questa vera evoluzione?”; “wow belle le elettriche, arriva l’inverno e rischio di rimanere a piedi”; ecc. allora leggetevi la prova della Alpine A110 S o quella della Honda NSX, oppure ancora il confronto fra tre piccole “bombe”.

La giusta via di mezzo

Tornando al punto, l’ideale sarebbe vivere – e guidare la propria elettrica – in una località di mare. Beh, ecco, in verità il mare di per sé non basta: sullo Stretto di Bering o a Capo Horn fa comunque troppo freddo. Diciamo quindi al mare, che ha il vantaggio di mitigare gli sbalzi termici, però a latitudini intermedie. In questo modo, il sistema di bordo che è incaricato di mantenere il pacco batterie nel giusto range di esercizio si trova “disoccupato”, lasciando tutta (o quasi) l’energia a disposizione dei motori, del movimento. Sì perché far lavorare le tanto prestanti quanto delicate batterie al litio nella loro “zona di comfort” non solo ne migliora la resa in termini di efficienza: ne allunga la vita. Tutto questo per dire che se si vive in un posto freddo o molto caldo, ovviamente, non si può fare molto. Una cosa importantissima, però, sì: se si dispone di un garage, utilizzarlo sempre.

Far lavorare le tanto prestanti quanto delicate batterie al litio nella loro “zona di comfort” non solo ne migliora la resa in termini di efficienza: ne allunga la vita.

Se possibile, limitate i brevissimi spostamenti

“Le ho dovuto sostituire la marmitta, bucata, e la batteria perché era a terra. Lei fa spesso piccoli spostamenti vero? Perché quando si accende e si spegne la macchina ancor prima che vengano raggiunte le temperature di esercizio, l’umidità danneggia lo scarico e l’alternatore non fa in tempo a ricaricare la batteria”. Vi starete chiedendo il perché di questa conversazione tra un meccanico e un suo cliente, riproposta direttamente dal 1997 (o prima, se preferite). Ve lo spiego subito: così come le auto di qualche anno fa, anche le modernissime elettriche non gradiscono gli spostamenti troppo brevi e troppo frequenti, sebbene per motivazioni differenti.autonomia auto elettriche BMW-iXA ogni spegnimento, il calore creato per far lavorare al meglio le batterie viene disperso. Per fortuna, grazie anche agli aggiornamenti over the air sempre più diffusi, i sistemi di gestione del calore vengono migliorati costantemente e l’autonomia delle auto elettriche ne risente sempre di meno. Inoltre, spesso, il riscaldamento degli interni è demandato a un’unità collegata al sistema ad alta tensione, cui è possibile aggiungere una pompa di calore, particolarmente efficiente in caso di traffico “stop&go” e di temperature sotto lo zero. La sostanza è che si deve spendere qualcosa in più, ma per incrementare l’autonomia delle auto elettriche una soluzione c’è.

Leggi anche: Auto elettriche, tutti le fanno nessuno le vuole

Riscaldare prima di partire, riscaldare dove serve
autonomia delle auto elettriche

Impostare la temperatura dell’abitacolo quando si è già in movimento – con le auto elettriche – vuol dire intaccare l’autonomia. Quel calore viene prodotto infatti con l’energia presente nella batteria. Se invece per riscaldare l’interno si sfrutta il momento in cui l’auto è ancora collegata alla rete elettrica, poi si potrà usufruire di tutta (o quasi) l’energia possibile per il movimento. Inoltre, se potete ordinate il climatizzatore a due o tre zone, così come il volante e i sedili riscaldabili. Questi dispositivi limitano il carico del riscaldamento, che consuma parecchia energia.

Dare fiducia ai “coach” di bordo

Altro accorgimento utile per aumentare l’autonomia delle auto elettriche (in attesa e nella speranza, ovviamente, che qualche innovazione tecnologica ne migliori drasticamente la resa) è quello di selezionare la modalità B nelle aree urbane (per recuperare più energia possibile) e la “D” sulle strade a scorrimento veloce e in autostrada: questa consente infatti alla vettura di veleggiare, cioè avanzare per inerzia, nelle fasi di rilascio durante cui si sfrutta al meglio l’energia cinetica”. Ultimo ma non meno importante, su quasi tutte le elettriche – di sicuro quelle di fascia media e alta – i sistemi che consigliano quando togliere il piede dall’acceleratore contribuiscono a ridurre gli sprechi di energia e, contemporaneamente, a incrementare il recupero dell’energia. Ovviamente, come sulle auto a benzina e a gasolio, chiudere il più possibile i finestrini ed evitare di trasportare pesi inutilmente.

Articoli correlati
Prova BMW M5 G90 - gioco di prestigio
Prova Mini Aceman - La giusta via di mezzo?
Prova Kia EV3 - Il SUV elettrico compatto che pensa in grande