Migliori auto per l’estate cabrio e non solo
Estate, mare, spiagge e libertà. Tempo d’evadere dallo stress, dalla routine, dalla vita quotidiana e da ogni genere d’oppressione. Tempo di spiaggine, le vetture scoperte votate al divertimento che impazzano sotto il solleone nelle località turistiche più glamour. Spesso prive di porte e padiglione, in alcuni casi sostituito da uno striminzito tendalino parasole, rifuggono la consuetudine tanto nel design quanto negli interni.
Celebri negli Anni ’70 e ’80, le beach cars nacquero nell’immediato Dopoguerra per iniziativa d’alcuni carrozzieri italiani che si dedicarono alla trasformazione delle utilitarie di grande serie. La denominazione “spiaggina” deriva infatti da una delle prime auto di questo tipo, vale a dire la Savio Spiaggina del 1958 realizzata su base Fiat 500. Costruita in soli due esemplari, divenne famosa grazie al blasone dei proprietari: Gianni Agnelli e Aristotele Onassis. Il primo modello di grande diffusione fu la Fiat 600 Jolly Ghia, realizzata in 700 unità, mentre le icone della categoria sono, tuttora, la Mini Moke e la Citroën Mehari. E oggi? Sebbene il fenomeno sia andato attenuandosi, resistono alcune (più o meno) recenti interpretazioni sul tema. Ecco le migliori auto per l’estate.
Citroën E-Méhari
Realizzata in collaborazione con Bolloré, specialista nella produzione di accumulatori e vetture a zero emissioni, la nuova E-Méhari – dove la E indica l’alimentazione elettrica – è una piccola cabriolet a quattro posti lunga 3,81 metri e dotata di una capote in tela a contrasto rispetto alla carrozzeria in plastica termoformata. Erede spirituale della storica beach car francese, sfrutta una batteria ai polimeri di litio da 30 kWh, può contare su 68 cv, raggiunge una velocità massima di 110 km/h ed è accreditata di un’autonomia di 200 km nel ciclo urbano, 100 km fuori città. Prezzo atteso di circa 20.000 euro.
Daihatsu Copen migliori auto estive
Lillipuziana, giapponese e lenta quanto la quaresima. La Copen era una roadster lunga solo 3,44 metri e forte di un 4 cilindri di 660 cc a benzina sovralimentato mediante turbocompressore, con guida a destra (!), oppure dotata di un più convenzionale 4 cilindri 1.3 a benzina da 87 cv e 120 Nm di coppia. Quest’ultima versione, pensata per l’Europa, vedeva il volante collocato dalla parte giusta, vale a dire a sinistra. Apprezzata dai fan delle vetture “super light”, è uscita di produzione nel 2010. Oggi è possibile trovarne un esemplare usato a circa 5.000 euro.
Ford Mustang Convertible
È uno dei simboli d’America ed è perfetta per farsi notare sul lungomare. La scoperta a quattro posti yankee non tradisce il design del passato e, anzi, lo enfatizza grazie a linee ancor più muscolose e all’allargamento delle carreggiate. Il nuovo 4 cilindri in linea EcoBoost – turbo a iniezione diretta di benzina – da 2,3 litri, in grado di erogare 317 cv e 410 Nm, è il propulsore ideale per poter contare su prestazioni brillanti e al tempo stesso non diventare i migliori amici dei benzinai. Garantisce una percorrenza media di 12,2 km/l anziché i 7,4 km/l appannaggio del ciclopico V8 5.0 da 420 cv. Al cambio manuale a 6 rapporti è preferibile l’unità automatica a 6 marce del tipo mediante convertitore di coppia, optional a 2.000 euro. Mustang Convertible 2.3 EcoBoost costa 42.000 euro.
Jeep Wrangler
L’essenzialità e la leggerezza tipiche delle beach cars degli Anni ’70 e ’80 evaporano come neve al sole – la 4×4 americana pesa 1.828 kg nella migliore delle ipotesi – ma rimane intatto il fascino en plein air. Forte del parabrezza ripiegabile sul cofano oltre che delle portiere e dell’hard top amovibili, è una fuoristrada pressoché inarrestabile, specie nello specialistico allestimento Rubicon. Alla trazione integrale e alle ridotte abbina un V6 3.6 a benzina da 284 cv oppure un 2.8 td VM Motori da 200 cv grazie al quale scatta da 0 a 100 km/h in 10,6 secondi percorrendo mediamente 11,1 km/l. Prezzi da 38.600 euro.
Range Rover Evoque Convertible
È una delle spiaggine più raffinate al mondo, oltre che la prima SUV cabriolet. Forte di un tetto in tela ad apertura elettrica, due porte e quattro posti, al momento non ha rivali. La gamma motori include il 4 cilindri turbo benzina 2.0 Si4 da 240 cv e il classico 2.0 td Ingenium negli step da 150 o 180 cv, abbinati alla trazione integrale e a un cambio automatico a 9 rapporti del tipo mediante convertitore di coppia. La vocazione off road trova conferma nel sistema Terrain Response che permette di adattare alle caratteristiche del terreno l’erogazione del propulsore, la gestione della trasmissione, del giunto centrale Haldex e dell’elettronica optando per quattro programmi. Evoque Convertible TD4 180 cv Aut. scatta da 0 a 100 km/h in 10,3 secondi e percorre mediamente 17,5 km/l. Prezzi da 53.600 euro.
Renault Twizy
L’unica vera, pura, spiaggina moderna fa di tutto per non essere etichettata come tale. La micro car elettrica francese, che con le auto “comuni” condivide solamente le quattro ruote, il volante e la pedaliera, si candida a soluzione economica per la mobilità urbana piuttosto che a vettura da spiaggia, pur portando in dote una serie di soluzioni (e compromessi) da autentica beach car. Ad esempio i due posti secchi, oltretutto disposti longitudinalmente, le portiere optional, l’assenza dei finestrini e la pressoché totale esposizione a vento e intemperie, oltre all’assetto rigido quanto un kart e al peso piuma di 474 kg, batterie incluse. Prezzi da 7.900 euro.
Rolls-Royce Phantom Drophead Coupé
Nata per le spiagge, la vita a cielo aperto, i Martini Dry e la movida, è la spiaggina più costosa e massiccia del pianeta. Un’affermazione forte, forse persino un po’ folle, ma suffragata dalla configurazione anticonvenzionale delle portiere che si aprono controvento. Certo pesa come cinque Mehari e mezza (2.620 kg), il V12 aspirato a benzina di 6.749 cc eroga 460 cv e la pelle e la radica in abitacolo basterebbero per arredare un bilocale, ma l’inutilizzabilità in caso di maltempo ne conferma la natura di vettura da spiaggia. A meno che abbiate il coraggio di esporre 475.000 euro a fango e pioggia…
Smart Crossblade
Prodotta a tiratura limitata (2.000 esemplari) nel 2002 e derivata dalla city car fortwo cabrio prima serie, era priva di tetto e portiere. Il peso si attestava a 750 kg, complice l’accenno di parabrezza in vetroresina, ed era mossa da un tricilindrico in linea turbocompresso di 600 cc da 71 cv e 88 Nm di coppia, in grado di spingere la vettura a 135 km/h. Costava una follia: 25.900 euro! Un prezzo solo parzialmente giustificato dagli interni in materiale idrorepellente. Oggi è possibile trovare degli esemplari usati in buone condizioni a poco più di 11.000 euro.
Suzuki Jimny Cabrio
Erede della mitica Samurai, era una mini 4×4 dotata delle ridotte e mossa da un 1.3 a benzina da 85 cv e 110 Nm di coppia che garantiva, in abbinamento al cambio manuale a 5 rapporti, uno scatto da 0 a 100 km/h in 14,4 secondi. Dotata di tetto in tela, è uscita di produzione nel 2009. Oggi è possibile trovare degli esemplari usati in buone condizioni a meno di 9.000 euro.
Volkswagen Maggiolino Cabriolet
È una beach car in pectore, in quanto votata al puro divertimento e forte di una linea senza tempo, pur essendo tecnicamente simile a una vettura “normale”. La capote elettrica necessita di 9 secondi per aprirsi, il divanetto è abbattibile e l’abitabilità – specie anteriormente – in linea con una berlina media come la “cugina” Golf. Sintesi di stile e praticità, è dotata di motori Euro 6 e ha nel 4 cilindri 1.4 TSI (turbo a iniezione diretta di benzina) da 150 cv il propulsore ideale. Un’unità in grado di spingere la cabriolet a quattro posti tedesca da 0 a 100 km/h in 9,1 secondi, percorrendo mediamente 16,7 km/l. VW Maggiolino Cabriolet 1.4 TSI costa 30.050 euro.