La conferenza stampa annuale nella quale Bosch Italia ha presentato i dati (assai positivi) del proprio bilancio è stata l’occasione per fare il punto su alcune tecnologie che verranno presto implementate in ambito automotive.
Bisogna vederci chiaro sulle batterie
Tra i vari argomenti che hanno ottenuto banco, uno tra i più interessanti riguarda le auto elettriche. Su queste pende infatti la spada di Damocle dell’incertezza circa il valore residuo futuro. Se da una parte c’è un rischio legato alla obsolescenza, ovvero al fatto di non risultare al passo con i modelli più recenti, dall’altra entra in gioco la senescenza. In particolare questa potrebbe dipendere per buona parte dalle condizioni della batteria dopo un certo periodo di impiego.
Una svolta importante
In Bosch hanno dunque pensato di mettere a punto un sistema in grado di misurare l’efficienza residua della batteria e di certificarla con il Battery Usage Certificate to Go. Il tutto a prescindere, pare, dal modello della vettura e dal tipo di batteria montata. Il documento, il cui senso si coglie bene anche senza essere di madrelingua inglese, offre chiaramente molteplici vantaggi.
Benefici per tutti
Il venditore potrebbe dimostrare in maniera oggettiva lo stato degli accumulatori, esibendo un documento credibile e non falsificabile. A quel punto sarebbe più semplice determinare il valore residuo della vettura e fissare un range di prezzo corretto a cui rivenderla. Dall’altra parte, l’acquirente potrebbe spendere più volentieri i propri soldi vedendo in qualche modo misurata la salute di un organo vitale della macchina, a prescindere dal numero dei precedenti proprietari.
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