Bon anniversaire! La Citroën 2CV compie 77 anni

Il 7 ottobre 1948 la 2CV debuttava al Salone di Parigi tra lo stupore generale. Il tempo ha fatto di lei un autentico mito.

Alle origini delle Citroën 2CV

«Fate studiare nel vostro reparto una vettura che possa trasportare due contadini con il cappello in testa e gli zoccoli, cinquanta chili di patate o un barilotto di vino ad una velocità massima di sessanta chilometri orari con un consumo di tre litri per cento chilometri». Era questo il capitolato che ricevette nel 1936 quello che sarebbe diventato il Centro Stile Citroën. Le parole erano di Pierre-Jules Boulanger, direttore della casa del Double Chevron. Esse nascevano da quella che fu la prima indagine di mercato applicata al mondo dell’automobile. Da questa emergeva che i francesi chiedevano un’auto economica nell’acquisto e nella gestione, che potesse trasportare tutto come il carro a cavalli, e capace di andare dappertutto. Nacque così il progetto TPV (Toute petite Voiture) e l’inarrestabile marcia della 2CV.

Citroen 2CV

C’è tanta Italia nel progetto

A causa del scoppio della seconda mondiale, la vettura ebbe una lunga gestazione. Era il 7 ottobre 1948 quando la nuova Citroën 2CV apparve sullo stand del Double Chevron al Salone dell’Automobile di Parigi, tra lo scetticismo di molti addetti ai lavori. Decine di migliaia di aspiranti automobilisti affollarono invece i Concessionari Citroën per prenotare una 2CV. Il successo della Lumaca di Latta, come la vettura fu ribattezzata dai francesi, era solo all’inizio. Presto la lista d’attesa divenne lunghissima.

Citroen 2CV

La parafrasi di quel capitolato scritto da Boulanger nel 1936 fu: «Due sedie a sdraio, sotto un parapioggia, capace di portare due contadini (col cappello in testa), 50 kg di patate, un sacco di farina ed una cesta di uova attraverso un campo arato. Senza rompere nemmeno un uovo!». Missione compiuta! Ciò grazie soprattutto al lavoro del designer italiano Flaminio Bertoni che diede a 2CV la sua linea inconfondibile, non disegnata ma creata in 3D con legno e gesso. Non vanno però dimenticati il piccolo motore bicilindrico raffreddato ad aria (all’inizio da soli 375cc) studiato da Walter Becchia e le soluzioni tecnologiche del team guidato dall’ingegnere Andrè Lefebvre.

Dritta nella storia

Nella sua lunga e gloriosa carriera, la Citroën 2CV non è mai stata catalizzata e non ha mai superato un vero e proprio crash test. Si racconta che Jacques Wolgensinger, per più di trent’anni alla guida della comunicazione di Citroën, rispondesse in maniera secca a chi avanzava dubbi sulla sicurezza. La 2CV è fatta per schivare gli ostacoli, non per sbatterci contro». Tra tutte le versioni, quella che ebbe maggior successo, fu certamente la Charleston (foto sotto). Questo allestimento sostenne a tal punto le vendite della 2CV da prolungarne la vita fino al 1990, quando le nuove normative europee la misero definitivamente fuori gioco.

Citroen 2CV Charleston

L’ultima 2CV uscì dalle catene di montaggio della fabbrica portoghese Citroën di Mangualde il 27 luglio 1990.

ultima Citroën 2CV

Le cifre ufficiali parlano di 3.868.634 esemplari prodotti. Se poi si sommano le derivate, si superano allegramente i cinque milioni di pezzi. È una cifra che non si cancella facilmente dalla storia e dal panorama europeo, dove tante 2CV circolano ancora suscitando allegria e curiosità.

Articoli correlati
Nuova Aston Martin DB 12 S, ha 700 cavalli e un look più cattivo
Pirelli lancia il nuovo Cinturato Winter 3
La convenienza del noleggio a lungo termine usato: gli aspetti salienti